Angioplastica coronarica: cos’è e quando serve
PUBBLICATO IL 11 DICEMBRE 2019
Con il 95% di probabilità di successo, l’intervento chirurgico rappresenta uno dei trattamenti più efficaci delle arterie coronariche ostruite o ristrette. Lo specialista ci spiega di cosa si tratta.
L’angioplastica coronarica è un intervento di chirurgia a cui si ricorre quando le arterie coronariche sono ostruite o ristrette.
Il Dott. Delio Tedeschi, Responsabile del servizio di Emodinamica dell’Istituto Clinico S. Anna. spiega di cosa si tratta e quando è consigliato.
Angioplastica coronarica: di cosa si tratta?
“Questo intervento, effettuato in corso di angiografia, prevede l’inserimento di un piccolo palloncino all’interno della coronaria - spiega lo specialista. -
Un catetere viene portato attraverso l’arteria radiale femorale fino all’origine della stenosi coronarica (il punto di restringimento dell’arteria), dove il palloncino viene gonfiato.
In questo modo si rompe l’accumulo delle cellule che avevano creato la stenosi ed il flusso sanguigno migliora fino a normalizzarsi.
Nella maggior parte dei casi viene anche inserito uno stent, ovvero una piccola rete di metallo, per sostenere la parete arteriosa allargata, aiutando così l’ottimizzazione del risultato dell’intervento”.
Quali sono i rischi per il paziente
I rischi per il paziente sono abbastanza bassi, come illustra il medico: “ l'intervento di angioplastica coronarica è stato ideato verso la fine degli anni ’70, ma ha subito numerosi miglioramenti che ne hanno perfezionato l’efficacia.
Oggi grazie alle nuove tecniche chirurgiche che si sono affinate nel corso del tempo: ad oggi la mortalità a seguito dell’intervento è scesa sotto l’1%.
Per la breve degenza (di solito un paio di giorni), per il basso rischio di complicanze e per pazienti in cui l’intervento chirurgico a cuore aperto non è consigliabile - conclude il dottore -, l’angioplastica coronarica è quindi una terapia che, con un una probabilità di successo del 95%, risulta vincente”.