Quando la tiroide funziona poco: cos’è l’ipotiroidismo
PUBBLICATO IL 18 SETTEMBRE 2017
“La tiroide - spiega la professoressa Sabrina Corbetta, Responsabile del Servizio di Endocrinologia e Diabetologia all’IIstituto Ortopedico Galeazzi - è una ghiandola molto importante per il nostro organismo ed è situata alla base del collo. È importante perché produce gli ormoni tiroidei T3 e T4 che regolano il metabolismo e la produzione energetica del nostro corpo e quindi anche la crescita e la fertilità nella donna in età giovanile”.
“Diverse condizioni di malattia - continua - possono interessare la ghiandola tiroidea in tutte le età della vita; la più frequente è la condizione di ipotiroidismo in cui la ghiandola tiroide non riesce più a produrre un’adeguata quantità di ormoni tiroidei per il fabbisogno del nostro organismo. Le cause di ipotiroidismo sono molteplici: la più frequente è data dalla Tiroidite di Hashimoto (o tiroidite cronica autoimmune), processo infiammatorio autoimmune della tiroide dove il sistema immunitario attacca e distrugge le cellule della ghiandola riducendo quindi la capacità di produrre ormoni tiroidei. Poi vi possono essere altre cause tra cui alcune tiroiditi virali oppure alcuni interventi chirurgici che richiedono la parziale o completa asportazione della ghiandola tiroidea oppure determinati trattamenti radiometabolici anche per malattie tumorali della tiroide. L’ipotiroidismo si manifesta con segni piuttosto aspecifici per cui spesso è difficile identificarlo. Tipici sintomi sono una profonda stanchezza che a volte arriva persino a impedire le attività della vita quotidiana, una tendenza ad aumentare di peso o a non perdere peso durante un trattamento dietetico, un aumento dell’ipostenia (indebolimento) a livello muscolare, sonnolenza, intolleranza al freddo e a volte anche stipsi”. “Nelle donne in età fertile - conclude la prof.ssa Corbetta - sono frequenti alterazioni dei cicli mestruali, tra cui polimenorrea, cioè quella condizione in cui i cicli mestruali tendono ad accorciarsi”.