Un convegno per sensibilizzare sulla fertilità: esperti a confronto a Bergamo il 4 novembre
31 OTTOBRE 2023
ProcrearTe Onlus, in collaborazione con ATS Bergamo, promuove per sabato 4 novembre 2023 dalle 9:00 alle 16.30, presso la Sala Borsa Merci a Bergamo, il convegno “PRESERVARE LA FERTILITÀ PER COLTIVARE IL FUTURO. Prevenzione e rimedi.”, per informare e sensibilizzare sull’importanza della prevenzione della fertilità.
Il convegno fa parte del progetto di prevenzione presentato in occasione dell’evento “Laboratorio Sanità 20/30”, tenutosi il 14 e 15 giugno 2023 presso la Fiera di Bergamo, e costituisce un momento informativo che anticiperà l’avvio di una fase operativa. A tale scopo verranno, infatti, promosse in diverse sedi sanitarie di Bergamo e provincia iniziative aperte al pubblico al fine di offrire servizi di visita andrologica e ginecologica, compresi di test della fertilità.
Al convegno interviene la dottoressa Nicoletta Maxia, presidente di ProcrearTe Onlus e biologa responsabile del centro di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) del Policlinico San Marco.
A chi si rivolge
Il convegno (accreditato con 7 crediti ECM e gratuito), con lo scopo di prevenire l’infertilità attraverso un precoce e tempestivo screening, proponendo opportuni ed eventuali rimedi, si rivolge a:
- medici di medicina generale (MMG);
- medici dello sport;
- pediatri di libera scelta (PLS);
- biologi;
- nutrizionisti;
- psicologi;
- ostetriche;
- infermieri;
- operatori socio-sanitari (OSS).
“Dal laboratorio all'ambulatorio all'Aula, la ricerca fa cultura e parla di prevenzione, prende a bordo i Medici di Medicina Generale, insieme ai Pediatri di libera scelta, ginecologi, andrologi, biologi, ostetriche, infermieri e tutti gli operatori sociosanitari, indispensabili attori di un gioco di squadra volto ad accompagnare i nostri ragazzi a diventare ‘protagonisti’ della prevenzione e protezione della loro salute e fertilità” conclude la dottoressa Maxia.
Come iscriversi
Per informazioni e iscrizioni, è possibile visitare il sito: formazione.gutenbergonline.it
L’importanza di informare e sensibilizzare sull’infertilità
L’infertilità, cioè non riuscire a concepire dopo 12-24 mesi di regolari rapporti sessuali non protetti, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), interessa in uguale misura (50%) donne e uomini. Eppure si tratta di un problema, soprattutto per quanto riguarda la parte maschile, ancora oggi troppo sottovalutato e intorno al quale non esiste ancora una vera cultura della prevenzione.
“La prevenzione delle cause di infertilità e la protezione della fertilità, soprattutto maschile, sono le grandi assenti dai programmi di screening e, in molti casi, i problemi vengono identificati solo in età adulta o quando la coppia cerca di avere una gravidanza - conferma la dottoressa -.
Per questo è di fondamentale importanza sensibilizzare e informare sul tema. Salvaguardare la fertilità significa favorire la natalità e tutelare il futuro stesso della nostra società” sottolinea la dottoressa Maxia.
Un impegno, quello della tutela della natalità e del contrasto della denatalità, oggi di grande attualità. È di qualche giorno fa la delibera di Regione Lombardia che prevede uno stanziamento di quasi 14 milioni di euro per favorire la natalità e la salute riproduttiva attraverso un programma a 360° che prevede anche iniziative all'avanguardia come la possibilità di crioconservazione dei gameti per le giovani coppie, visto che l'età media della prima gravidanza si sta innalzando sempre di più e che anche in Lombardia, come nel resto del Paese, la denatalità presenta ormai dati allarmanti.
Ecco allora che il convegno, grazie alla partecipazione di specialisti ed esperti di fertilità a diversi livelli e con diverse competenze, sarà un’occasione importante per affrontare il problema dell’infertilità a 360°, con una particolare attenzione alla prevenzione, aspetto cruciale che, sia per i maschi sia per le femmine, dovrebbe iniziare fin dall’adolescenza.
“Se per la prevenzione della salute ginecologica c’è una maggior attenzione, per la prevenzione andrologica il discorso cambia. Basti pensare che solo il 5% dei giovani maschi italiani si sottopone a una visita andrologica prima dei 20 anni. Solo invertendo questa tendenza possiamo coltivare il loro e il nostro futuro”.