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Fai battere il cuore della ricerca
In occasione della Giornata Mondiale del Cuore (World Heart Day del 29 settembre), l’IRCCS Policlinico San Donato, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per la salute del cuore ed eccellenza nella cura cardiovascolare, vuole ricordare l’importanza della ricerca sulle malattie cardiovascolari.
Ancora oggi, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte al mondo, superando i decessi causati dai tumori. In Europa, causano circa 1,71 milioni di vittime ogni anno, in Italia circa 210.000, con una maggiore incidenza tra le donne.
La ricerca ha fatto grandi passi avanti, ma è grazie all’aiuto di tutti che i medici e i ricercatori potranno continuare il loro impegno e salvare sempre più vite.
Sostieni la ricerca sul cuore dell’IRCCS Policlinico San Donato. Perché il cuore deve battere!
Perché donare alla ricerca sulle malattie cardiovascolari
Grazie al tuo sostegno alla ricerca sul cuore aiuterai i medici e i ricercatori del Policlinico San Donato a:
- comprendere i meccanismi delle malattie cardiovascolari;
- migliorare la prevenzione e la diagnosi;
- sviluppare terapie sempre più efficaci.
Come sostenere la ricerca sul cuore del Policlinico San Donato
- Online, tramite www.donaperilcuore.it
- Bonifico Bancario intestato a Policlinico San Donato S.p.A.
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Causale: Sostegno alla ricerca sul cuore
Scopri i progetti di ricerca sul cuore del Policlinico San Donato
Le anomalie di origine aortica delle arterie coronariche sono un difetto cardiaco congenito, spesso causa di ischemia miocardica e morte cardiaca improvvisa. Ne sono colpiti in particolare i giovani atleti, a maggior rischio perché tale anomalia non viene riscontrata con i test di idoneità sportiva.
Chi soffre di anomalia aortica non mostra sintomi o solo in forma lieve. L’imaging multimodale e la tecnologia avanzata, come ecocardiografia, angio-TC coronarica e risonanza magnetica, sono potenti alleati per identificare chi è realmente a rischio. Grazie all’approccio multidisciplinare e all’utilizzo di strumenti specializzati, possiamo offrire un'analisi mirata delle caratteristiche anatomiche ad alto rischio.
Integrando simulazioni computazionali e intelligenza artificiale, al Policlinico San Donato stiamo sviluppando modelli predittivi avanzati in grado di migliorare l'accuratezza del rischio ischemico per definire quando occorre ridurre attività fisica o sottoporsi a intervento chirurgico.
L'obiettivo è fornire un approccio terapeutico sempre più personalizzato per poter salvare sempre più vite.
Nei laboratori del Policlinico San Donato è attivo un progetto di ricerca all’avanguardia per sviluppare un test diagnostico innovativo in grado di identificare precocemente i pazienti affetti da Sindrome di Brugada a rischio di morte cardiaca improvvisa.
La Sindrome di Brugada è una patologia spesso silente fino al manifestarsi di aritmie potenzialmente fatali ed è tra le principali cause di arresto cardiaco nei giovani adulti apparentemente sani, soprattutto uomini (circa 8 su 10 pazienti tra i 30 e i 50 anni).
I nostri ricercatori con competenze multidisciplinari hanno individuato in una percentuale significativa di pazienti affetti da Brugada degli autoanticorpi diretti contro i canali del sodio cardiaci, essenziali per la normale conduzione elettrica del cuore. È stato, quindi, ipotizzato un coinvolgimento del sistema immunitario nell’origine della sindrome.
Il passo successivo: trasformare questa intuizione scientifica in un semplice esame del sangue, rapido ed economico, per identificare i soggetti a rischio anche in assenza di mutazioni genetiche note o segni clinici evidenti.
Il cuore ha una capacità molto limitata di rigenerarsi, a differenza di altri organi. È necessario un nuovo approccio, che unisca biologia, ingegneria e personalizzazione, per offrire terapie che non si limitino a riparare, ma che possano rigenerare.
Il bioprinting è una tecnologia emergente che permette di costruire tessuti viventi, strato dopo strato, riproducendo la complessità strutturale e funzionale del corpo umano, per creare soluzioni su misura per ogni paziente.
Le sfide per la sua applicazione sono ancora tante: difficoltà tecniche e biologiche, come mancanza di standard di produzione e controllo qualità; costi elevati.
Ecco perché la sezione di bioprinting del C3DLab al Policlinico San Donato rappresenta qualcosa di unico dove poter mettere a punto modelli vascolari biostampati, idrogel biomimetici e dispositivi bioattivi.
L’obiettivo è costruire un ponte tra scienza e cura, dove medici e ricercatori raggiungono insieme nuove frontiere di cura personalizzata, più vicina al paziente.
Grazie ai progressi terapeutici, molti bambini con cardiopatie congenite complesse riescono a raggiungere l’età adulta. È importante, per questo, studiare un percorso di cura dedicato, nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta per intervenire adeguatamente e aumentare il recupero psicofisico del paziente.
La Transition Clinic è il programma del Policlinico san Donato rivolto agli adolescenti con cardiopatia congenita, tra i 12 e i 21 anni, e alle loro famiglie che integra assistenza medica, supporto psicologico ed educativo basato su un modello riconosciuto a livello internazionale che promuove l’autonomia del paziente.
Attraverso colloqui individuali, counselling, interventi terapeutici dedicati come l’EMDR e la collaborazione tra specialisti, viene elaborato un piano di transizione personalizzato che risponda in modo efficace ai bisogni clinici ed emotivi dei pazienti, migliorando l’aderenza alle cure, la partecipazione attiva e il benessere psicologico.
Il programma include anche attività formative per operatori sanitari e seminari per le famiglie, ed è parte di una linea di ricerca riconosciuta a livello europeo.
Dal 2019, la Transition Clinic rappresenta un riferimento per l’accompagnamento dei giovani con cardiopatia congenita verso una vita adulta più consapevole e serena, garantendo una presa in carico completa e continuativa, in cui ogni paziente è seguito nella sua unicità.
La cardiochirurgia è una delle aree più rilevanti, insieme alla cardiologia interventistica e all’elettrofisiologia. Con oltre 70.000 pazienti trattati chirurgicamente la ricerca clinica del Policlinico San Donato, con un patrimonio di conoscenza unico, offre un contributo importante per lo studio di terapie sempre più efficaci.
Grazie a interventi innovativi, possiamo migliorare le conoscenze per offrire soluzioni interventistiche il più efficaci possibili personalizzate per ciascun paziente.
Siamo fortemente impegnati nello studio del metabolismo delle cellule del miocardio in situazioni patologiche, come la stenosi della valvola aortica o la malattia delle coronarie, per capire come si modificano queste cellule e fino a che punto queste alterazioni possano essere reversibili.
Abbiamo sviluppato un laboratorio di modellizzazione ingegneristica delle patologie cardiovascolari per cercare di comprendere in modo più approfondito gli effetti di determinate patologie.
Questi sono alcuni dei nostri progetti attivi per migliorare le cure nelle cardiopatie acquisite, ma le sfide sono ancora tante e il nostro impegno ha bisogno dell’aiuto e del sostegno di tutti.
Scompenso cardiaco e cardiomiopatie colpiscono milioni di persone in modo spesso silenzioso, con un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti e dei familiari. Sono patologie spesso invalidanti che possono portare a gravi complicanze.
Lo scompenso cardiaco comporta la perdita progressiva della capacità del cuore di pompare il sangue in modo efficace, determinando una diminuzione dell’apporto di ossigeno agli organi. Nei pazienti più gravi il tasso di mortalità è superiore al 50%, più pericoloso dei tumori.
Le cardiomiopatie includono un ampio spettro di patologie del muscolo cardiaco che alterano la capacità di lavoro del cuore. Colpiscono uomini e donne di tutte le età, con una maggiore incidenza tra i 20 e i 40 anni, talora insorgono anche in età pediatrica. Possono essere asintomatiche per anni e presentarsi solo in fase avanzata e, talvolta, direttamente con morte cardiaca improvvisa.
Al Policlinico San Donato vogliamo comprendere i fattori di rischio di morte cardiaca improvvisa per offrire diagnosi sempre più precoci e percorsi di cura più mirati per migliorare la qualità di vita e ridurre complicanze, potenzialmente anche fatali.
La ricerca sul cuore ha bisogno anche di te! Fai battere il cuore, sostieni la ricerca.