Tumore del rene: la chirurgia robotica per interventi più efficaci e meno invasivi
PUBBLICATO IL 12 MAGGIO 2025
I tumori del rene e delle vie urinarie rappresentano una proporzione variabile tra il 2% e il 5% di tutti i tumori nell’uomo, con una frequenza quasi doppia rispetto alle donne. La probabilità di sviluppare questo tumore aumenta con l’età, raggiungendo il picco massimo di insorgenza intorno ai 70 anni.
“Negli ultimi anni il trattamento del tumore al rene ha visto importanti progressi, anche grazie all’avvento della chirurgia robotica che permette di ottenere risultati migliori, riducendo i tempi di recupero post-operatori e consentendo, in molti casi di tumore localizzato, di conservare il rene e quindi offrire ai pazienti delle aspettative di qualità di vita decisamente migliori”, sottolinea il professor Francesco Greco, responsabile dell’Unità di Urologia del Policlinico San Pietro, struttura dove è possibile effettuare questo intervento con il supporto della chirurgia robotica.
Approfondiamo allora l’argomento insieme al nostro esperto.
Cos'è e come si manifesta il tumore al rene
Il cancro del rene è un tumore asintomatico nel 70% dei pazienti dove viene riscontrato in modo occasionale in seguito a un'ecografia dell'addome, mentre nel 30% dei pazienti può manifestarsi con la presenza di sangue nelle urine.
In altri casi si percepisce:
- senso di stanchezza e dimagrimento.
- un senso di pesantezza all’addome;
- un aumento della pressione arteriosa.
I fattori di rischio
Il principale fattore di rischio per l’insorgenza del tumore del rene è il fumo di sigaretta. Altri fattori di rischio molto importanti sono:
- obesità e sovrappeso;
- ipertensione arteriosa;
- diabete;
- malattia renale grave;
- alcune malattie genetiche ereditarie, tra cui la sclerosi tuberosa, la sindrome di Von Hippel-Lindau etc.;
- esposizione prolungata ad alcuni inquinanti chimici, come l'asbesto, il cadmio, il benzene, i solventi organici e certi erbicidi.
Come si diagnostica
La presenza di un tumore al rene si diagnostica inizialmente attraverso un’ecografia ed esame delle urine.
“Una volta accertata la presenza di un tumore, è necessario effettuare una TAC addominale con mezzo di contrasto per classificare lo stadio della malattia, per valutarne le dimensioni e per distinguere tra una formazione maligna o benigna - spiega lo specialista -.
Le dimensioni del tumore sono una discriminante importante nella scelta della tipologia di intervento chirurgico: la cosiddetta nefrectomia (asportazione del rene), che può essere parziale o radicale e che in genere, nei centri all’avanguardia, viene effettuata con la chirurgia robotica”.
In cosa consiste l’intervento di nefrectomia robotica
La nefrectomia è un intervento che consiste nell’asportazione del rene, o di una parte di esso, interessato dalla neoplasia. Per la cura del tumore renale possiamo distinguere 2 tipologie di intervento:
- la nefrectomia parziale robotica per tumori con dimensione fino a 5-6 cm;
- la nefrectomia radicale robotica per tumori con dimensione superiore a 7 cm.
“Negli ultimi anni, grazie a una maggiore sensibilizzazione verso la prevenzione e la diagnosi precoce e con la diffusione della chirurgia robotica, si tende sempre di più a eseguire interventi di nefrectomia parziale, in cui si procede all'asportazione della sola neoplasia, conservando la restante parte di parenchima renale non interessato dal tumore - osserva il professor Greco -.
In questo intervento, che viene effettuato con l'utilizzo di un robot, si eseguono 4/5 piccole incisioni sull’addome di circa 1 cm, attraverso le quali vengono introdotti gli strumenti robotici. Creato lo spazio di lavoro si identificano i vasi renali e, successivamente, si localizza la neoplasia, procedendo alla sua asportazione.
Questo tipo di intervento, che permette di preservare il rene, può essere eseguito per tutti i tumori renali di dimensioni inferiori a 4 cm o anche maggiori, in casi selezionati. La conservazione del rene permette di ridurre i rischi di insufficienza renale e patologie cardiovascolari per il paziente nel breve e lungo termine, migliorando quindi la sua qualità di vita”, spiega lo specialista.
I vantaggi della chirurgia robotica
I vantaggi dell’utilizzo della chirurgia robotica sono numerosi:
- una degenza ospedaliera ridotta;
- una convalescenza agevole indolore e più rapida;
- minor rischio di sanguinamento e di trasfusione;
- minor rischio di complicanze intra- e post-operatorie;
- migliore visualizzazione delle strutture anatomiche attraverso un sistema di telecamere tridimensionali capaci di ingrandire l'organo di 10 volte rispetto l'occhio umano, con conseguente preservazione di strutture vascolari e nervose importanti per il nostro organismo;
- annullamento del tremore umano;
- miglioramento dei risultati oncologici e funzionali;
- riduzione dei tempi chirurgici.