
Tosse e asma nei bambini: qual è il legame e come si cura
PUBBLICATO IL 06 MAGGIO 2025
La tosse nei bambini rappresenta uno dei sintomi più comuni in età pediatrica e può essere la manifestazione di diverse patologie o condizioni cliniche. Per avere un’idea della sua diffusione: ogni settimana, 1 bambino su 10 fa uso di farmaci da banco per gestirla e l’80% dei bambini con tosse cronica si rivolge al pediatra almeno 5 volte l’anno.
Ma quale può essere il legame tra la tosse e l’asma? E quali strategie terapeutiche è possibile adottare per affrontare questa problematica in modo efficace? Ne parliamo meglio con la dott.ssa Benedetta Pessina, specialista in Pediatria presso la Casa di Cura La Madonnina.
Cos’è la tosse
“La tosse è un’espirazione forte e intensa, innescata dalla stimolazione di specifici recettori, con la funzione di proteggere le vie respiratorie e liberarle da muco, sostanze irritanti o corpi estranei”, spiega la dottoressa.
In base alla sua durata si possono distinguere in linea generale:
- tosse acuta: quando si presenta per un periodo inferiore a 4 settimane;
- tosse cronica: se persiste da più di 4 settimane.
È importante sottolineare che in alcuni casi di infezioni, come quelle causate dalla pertosse, la tosse può persistere per un periodo anche di 12 settimane.
Per questo motivo, sia per la forma acuta sia per la cronica, è fondamentale un’attenta valutazione da parte del pediatra, con un’accurata anamnesi, un approfondito esame obiettivo e la prescrizione di eventuali esami ematici o accertamenti strumentali del caso.
Il legame tra tosse e asma
L'asma è una condizione solitamente caratterizzata da un'infiammazione cronica delle vie aeree, la quale porta a un’iperattività bronchiale, ossia a contrazioni eccessive e frequenti dei muscoli dei bronchi, che costituisce anche la seconda causa più comune di tosse nei bambini, dopo le infezioni.
Questa iper-responsività dei bronchi determina un restringimento od ostruzione delle vie aeree, che provoca le manifestazioni cliniche dell’asma.
Le forme dell’asma e cosa le causa
Esistono 2 forme principali di asma:
- asma allergica: è la più comune nei bambini ed è legata all’inalazione di allergeni ambientali come pollini, acari della polvere, peli di animali, muffe o altri allergeni. In questi casi, l’esposizione a queste sostanze provoca la reazione che va a infiammare le vie aeree e scatena i sintomi;
- asma non allergica: conosciuta in passato come “asma intrinseca”. Una forma di asma non legata ad allergeni, che può essere scatenata da fattori ambientali come l’inquinamento atmosferico o infezioni virali.
I sintomi dell’asma nel bambino
Le principali manifestazioni cliniche dell’asma sono:
- tosse secca, che tuttavia a volte può essere anche grassa;
- broncospasmo: quest’ultimo è dato dal restringimento dei bronchi che determina un fischio o sibilo durante l’espirazione (wheezing), che viene rilevato dal pediatra auscultando il torace.
Nei primi anni di vita del bambino, il wheezing in sé è un fenomeno molto comune che solitamente scompare in età prescolare, con la crescita, ma che in una piccola percentuale perdura ed evolve in asma bronchiale.
Altri sintomi, poi, possono essere:
- difficoltà a respirare;
- dolore o senso di oppressione al petto nei bambini più grandi.
Questi sintomi si possono presentare specialmente quando il bambino piange, ride o fa sforzi fisici.
Nei casi più gravi, le vie aeree si possono ostruire tanto da ridurre l’ossigeno nel sangue (desaturazione), motivo per cui ogni episodio di tosse sospetto va fatto sempre valutare attentamente dal medico.
Se l’asma è causata da allergeni, i sintomi si presentano in certi ambienti o periodi dell’anno come luoghi polverosi (acaro della polvere), posti umidi (muffe) e aree all’aperto in primavera (per via dei pollini).
Come si diagnostica l’asma nei bambini
“Per una diagnosi di asma serve prima di tutto che il bambino venga valutato da un pediatra per stabilire se effettivamente è presente il broncospasmo”, spiega la dottoressa.
In seguito, la diagnosi viene posta dopo aver effettuato una spirometria, che deve essere necessariamente ripetuta subito dopo l’effettuazione di una terapia farmacologica con broncodilatatori di breve durata.
Per eseguire la spirometria, è necessaria la collaborazione del bambino che, quindi, di solito deve avere almeno 5-6 anni di età: gli verrà chiesto di soffiare dentro un boccaglio monouso ed eseguire una manovra di massima inspirazione ed espirazione forzata guidato dall’operatore sanitario che la esegue.
Oltre a questo, poiché è importante escludere la sensibilizzazione ad allergeni inalanti, è opportuno che ogni bambino che presenta episodi di broncospasmo esegua anche le prove allergologiche cutanee (skin prick test).
Come si cura l’asma
Le attuali linee guida raccomandano diversi step terapeutici a seconda della gravità della patologia, partendo dal principio di utilizzare il trattamento a disposizione di minor impatto, ma che garantisca il più ampio beneficio, con l’obiettivo di:
- gestire l’attacco acuto;
- prevenire futuri attacchi e il remodelling del polmone (cioè delle alterazioni strutturali e infiammatorie del polmone). Questo è fondamentale per garantire al bambino un minor rischio di mortalità e una migliore qualità di vita.
La terapia si basa principalmente su:
- farmaci corticosteroidei inalatori talvolta associati a farmaci broncodilatatori di lunga durata o, sebbene ormai meno utilizzati, antileucotrienici (farmaci che riducono l'infiammazione delle vie respiratorie bloccando l'azione dei leucotrieni, coinvolti nell'asma);
- farmaci biologici: terapie mirate che bloccano specifiche molecole coinvolte nell’infiammazione, usate nei casi gravi non controllati dalla terapia standard.
Asma e crescita: si guarisce?
“La prognosi dell’asma è variabile da paziente a paziente. Non tutti i bambini con wheezing prescolare svilupperanno asma in futuro, anche se nella maggior parte dei casi questa situazione si risolve con la crescita e il conseguente aumento del calibro delle vie aeree”, conclude la dottoressa.
È fondamentale, però, continuare a seguire il paziente con asma diagnosticato fino all’età adulta, con controlli ogni 3-6 mesi a seconda della gravità del quadro clinico e ogni qual volta si cambia una terapia di fondo, in quanto se l’asma non è curata adeguatamente può portare a un accelerato declino della funzionalità respiratoria.
Infine, è importante che tutta la famiglia collabori per attenersi alla terapeutica indicata e mettere in atto tutte le misure preventive quali:
- evitare l’esposizione al fumo attivo e passivo;
- incentivare l’attività sportiva e una dieta sana per evitare lo sviluppo di sovrappeso.