Impostazioni cookies

Al Policlinico San Marco, un innovativo intervento di chirurgia bariatrica per pazienti con obesità grave

PUBBLICATO IL 06 FEBBRAIO 2025

L’Unità di Chirurgia dell’obesità del Policlinico San Marco ha recentemente effettuato, tra i primi in Italia, 4 interventi di duodeno-ileostomia con anastomosi magnetica, nuova e innovativa tecnica di chirurgia bariatrica destinata a pazienti con obesità grave

Ma di cosa si tratta? E qual è la novità di questo intervento? Ne parliamo con il professor Stefano Olmi, responsabile dell’Unità di Chirurgia generale e oncologia, Centro di chirurgia laparoscopica avanzata e Centro dell’obesità del Policlinico San Marco. 

Il Policlinico San Marco è uno dei pochi centri italiani coinvolti in uno studio clinico per valutare in modo prospettico questa procedura minimamente invasiva, sviluppata nel 2021 dal professor Michel Gagner, per aiutare nella perdita di peso e nel trattamento del diabete di tipo 2 nei pazienti obesi.

 

L’intervento di duodeno-ileostomia con anastomosi magnetica: di cosa si tratta

"L’intervento di duodeno-ileostomia con anastomosi magnetica rientra nella categoria degli interventi laparoscopici cosiddetti restrittivi-malassorbitivi che hanno l’obiettivo di ridurre l’assorbimento delle calorie introdotte, creando delle anastomosi (connessione chirurgica tra stomaco e intestino) che limitano la porzione di intestino coinvolta nell’assorbimento, favorendo così la perdita di peso - spiega il professor Olmi, che ha eseguito gli interventi insieme al professor Gagner -. 

Tradizionalmente queste anastomosi vengono realizzate utilizzando delle suturatrici meccaniche, che tagliano e ‘chiudono’ con punti i tessuti, così da connettere stomaco e intestino. Sebbene queste tecnologie siano consolidate e sicure, in rari casi, possono verificarsi complicazioni come fistole dovute a punti di sutura che non tengono e sanguinamenti. 

Con la tecnica dell'anastomosi magnetica questi rischi vengono notevolmente ridotti, garantendo allo stesso tempo ottimi risultati, oltre che tempi di recupero molto più rapidi".

 

Come agiscono i magneti

La grande novità di questa tecnica, infatti, è che non richiede l'apertura della cavità addominale, ma sfrutta l’azione di 2 piccoli magneti che, attraendosi, creano l’anastomosi.

“Il primo magnete viene ingerito dal paziente poco prima dell’intervento, come una ‘pastiglia’, e segue il normale tratto gastrointestinale. Una volta arrivato nell’intestino, viene posizionato anche l’altro magnete, questa volta nel duodeno, con una procedura endoscopica. I 2 magneti vengono poi riavvicinati in laparoscopia e attraendosi creano una connessione stabile tra stomaco e intestino

Come già accennato, questa tecnica elimina l'uso delle suture, riducendo così il rischio di fistole, sanguinamenti e infezioni” continua il professor Olmi.

 

Per chi è indicato l’intervento

I candidati per questo tipo di intervento sono pazienti affetti da obesità patologica, dai 18 ai 68 anni. Questo intervento può essere indicato sia come intervento primitivo sia come re-intervento a seguito di una sleeve con weight regain (recupero del peso).

Cura e Prevenzione