Nutrizione e longevità: come si influenzano

PUBBLICATO IL 19 GIUGNO 2024

La nutrizione svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione. Infatti, molti studi dimostrano come un’alimentazione sana, corretta ed equilibrata aiuti sia a rimanere in salute, sia a ridurre la mortalità e l’insorgenza di patologie cardiovascolari e oncologiche. È necessario, però, sia abbinata all’attività fisica

Ma quanto l'alimentazione può incidere su una vita lunga? Esiste una correlazione tra nutrizione e longevità? Il dottor Riccardo Caccialanza, responsabile dell'Area Nutrizione Clinica all’IRCCS Ospedale San Raffaele, ci spiega meglio il ruolo della nutrizione nel campo della prevenzione e come un’alimentazione salutare e corretta possa essere un’ottima alleata per vivere una vita più lunga e in salute.

 

La nutrizione come leva della prevenzione delle malattie

“Il ruolo della nutrizione nella prevenzione è fondamentale – afferma il dott. Caccialanza -. La letteratura mondiale a livello degli studi epidemiologici dimostra che, seguendo dei pattern alimentari salutari in linea con la raccomandazione della dieta mediterranea, si può ridurre l’incidenza di mortalità per patologie cardiovascolari e oncologiche, che sono le principali cause di morte.

Alcuni studi inglesi hanno dimostrato che si può pensare addirittura a un vantaggio di sopravvivenza di circa 10 anni, indicativamente, tra maschi e femmine. Sono dati solidi che dimostrano come un’alimentazione salutare sia di fondamentale importanza per ridurre la mortalità e rimanere in salute. Tutto ciò sarebbe possibile seguendo semplici norme comportamentali.

Tuttavia, il nostro è un sistema obesogeno: il tasso di obesità infantile cresce in continuazione, il consumo di alimenti processati e di fast-food pieni di agenti chimici, conservanti, grassi è perennemente in aumento. Ciò si traduce anche in maggiori tassi di incidenza di tumori nelle popolazioni giovanili”.

 

In che modo l’alimentazione impatta sul funzionamento dell’organismo 

Una corretta alimentazione è basata su un consumo adeguato di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e contenuto di grassi animali e altro ancora, limitando gli zuccheri semplici, bevande zuccherate e alcolici.

Come spiega l’esperto: “La corretta alimentazione consente all’organismo di:

  • mantenere un migliore assetto immunologico in quanto la correlazione tra alimentazione, stato nutrizionale e sistema immunitario è molto forte, permettendo di avere un assetto infiammatorio contenuto a livello molecolare. Quest’ultimo, se in eccesso e sbilanciato, costituisce un problema ed è associato a un peggioramento e disfunzionamento dei sistemi regolatori e immunitario. Si rileva quindi una maggiore suscettibilità ai tumori e alle patologie cardiovascolari;
  • mantenere lo sviluppo della componente muscolare e una riduzione dell’adipe/grasso viscerale in eccesso, che è associato a un aumento della situazione infiammatoria e di conseguenza a un maggior rischio di insorgenza di patologie vascolari o metaboliche”.

 

Cosa si intende per alimentazione corretta

Un’alimentazione corretta consiste in un’alimentazione bilanciata e varia. “Più che evitare alimenti come carne e pesce - specifica lo specialista - è necessario basarsi su

  • qualità;
  • frequenza di consumo. 

Il tutto nel rispetto della socialità, tradizione e del piacere dell’alimentazione. Il modello vincente è basato su un abbinamento costante dell’alimentazione corretta con l’attività fisica in quanto il controllo del peso, il primo indicatore, è associato a 2 fattori

  • quel che si assume a livello proteico, calorico e di nutriente con la dieta;
  • quel che si consuma con l’attività fisica”.

Negli ultimi decenni, tuttavia, si è evidenziata la tendenza in aumento del consumo calorico di circa 250 Kcal al giorno in più (ogni 7 giorni si mangia una giornata in più!) e una società sempre più sedentaria, a partire dai bambini e dai più giovani sempre più smartphone-dipendenti.

Purtroppo, a oggi, questa tematica è ancora poco conosciuta e poco approfondita e va incentivata la diffusione di una cultura dell’educazione alimentare precoce sin dalle prime classi della scuola primaria. C’è una scarsa attenzione al tema che dovrebbe invece essere approfondito a tutti i livelli. Ci sono lavori sempre più sedentari e meno tempo libero che determinano un aumento della problematica”. 

 

TARSIN: un’iniziativa regionale sulla nutrizione clinica

“In Regione Lombardia, è stato creato il TARSIN, un tavolo tecnico sulla salute nutrizionale e prevenzione - conclude Caccialanza -. Per la prima volta, in tanti anni, si è iniziato a dialogare con la componente clinica. 

Vi sono infatti diverse iniziative nate, come rivalutare le linee guida sulla ristorazione ospedaliera, che fanno pensare che la parte di nutrizione sta acquisendo sempre più importanza e rilevanza e le prospettive sembrano migliori rispetto al passato. È nata infatti una maggiore sensibilità sulla parte oncologica dove verranno valutate delle prime linee guida in questo campo per la parte nutrizionale”.

 

Genos e Area della nutrizione clinica: l’esperienza di Ospedale San Raffaele

Ospedale San Raffaele è sempre stato leader nel campo della prevenzione e, da ormai un anno, ha lanciato Genos, un nuovo Centro di Medicina Personalizzata e Preventiva: “Progetto ambizioso, che vuole rendere l’individuo protagonista attivo della sua salute proprio partendo da una consapevolezza sul proprio stile di vita su cui si instaura un programma di educazione sanitaria - afferma la dr.ssa Federica Invernizzi, coordinatrice dell’équipe internistica del Centro -. 

All’interno di questo percorso, un ruolo fondamentale è dato all’aspetto nutrizionale: partendo da un questionario validato si calcola il grado di aderenza alla dieta mediterranea e si forniscono agli utenti degli strumenti per poter seguire un corretto stile nutrizionale con l’obiettivo di prevenire molte problematiche come il sovrappeso, l’obesità, l’insulino-resistenza, l’ipercolesterolemia.

Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento o per quei soggetti ritenuti ‘ad alto rischio’ di problematiche legate allo stile alimentare scorretto, Ospedale San Raffaele fornisce un ambulatorio nutrizionale dedicato all’aspetto della prevenzione.

Oltre a questo ambulatorio, l’Area di Nutrizione Clinica offre diversi ambulatori di consulenza dietetico-nutrizionale suddivisi per aree di competenza come, per esempio:

  • l’ambulatorio dedicato all’area metabolica (obesità, sovrappeso, diabete, fegato grasso);
  • l’ambulatorio dedicato all’area allergologica (persone con allergie alimentari o intolleranze) 
  • l'ambulatorio dell’area oncologica con suddivisione per distretti anatomici (mammella/gastroenterico/toracico, ecc…). 

La prenotazione è aperta al pubblico tramite il call center dedicato ed è obiettivo del San Raffaele anche quello di offrire un approccio multidisciplinare, per far sentire il paziente valutato nella propria interezza, grazie a percorsi aderenti alle linee guida scientifiche internazionali ove i clinici indirizzano il paziente nel giusto ambulatorio per costruire un piano di cura personalizzato”.

Cura e Prevenzione