La terapia intensiva del San Marco tra le prime 15 in Italia per qualità delle cure
PUBBLICATO IL 13 AGOSTO 2024
Il risultato emerge dall’ultimo rapporto del progetto ProSAFE che mette a confronto gli esiti di 218 terapie intensive
La Terapia Intensiva del Policlinico San Marco è anche per il 2023, per il quarto anno consecutivo, tra le migliori 15 a livello italiano per la qualità dell’assistenza e il tasso di mortalità. A dirlo è l’ultimo rapporto del progetto ProSAFE, coordinato dal Laboratorio di Clinical Data Science dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, di Bergamo.
Cos’è il progetto ProSAFE
Il progetto ProSAFE, promosso dal GiViTI, Gruppo Italiano per la Valutazione degli Interventi in Terapia Intensiva, ogni anno analizza e mette a confronto gli esiti delle terapie intensive nazionali e internazionali che aderiscono con l’obiettivo di migliorarne le performance, in termini di qualità dell’assistenza e mortalità.
“Da anni la Terapia Intensiva del Policlinico San Marco partecipa con convinzione al progetto PROSAFE che raccoglie e analizza i dati di tutti i nostri pazienti - commenta la dottoressa Eleonora Botta, direttore sanitario del Policlinico San Marco -.
Uno degli indicatori più importanti del report annuale è il confronto fra la mortalità attesa, stimata da modelli statistici in base alla gravità dei singoli pazienti, e quella osservata, cioè la sopravvivenza effettiva. Da 4 anni la mortalità osservata nella nostra Terapia Intensiva è inferiore a quella attesa e anche quest'anno ci collochiamo tra i primi 11 centri su 218.
Questo importante riconoscimento è il risultato delle alte competenze mediche e infermieristiche e del quotidiano lavoro di squadra che mette davvero al centro il paziente, sia dal punto di vista clinico sia umano”.
“Questi risultati confermano l’eccellenza raggiunta dal nostro Ospedale anche nell’ambito delle cure intensive e si traduce in maggiore sicurezza per tutti i nostri pazienti. La riconferma anno dopo anno degli alti livelli raggiunti è il frutto dell’impegno costante e instancabile di tutti i nostri professionisti, medici, infermieri e sanitari, a cui va il nostro più sentito ringraziamento” commenta il dottor Francesco Galli, amministratore delegato del Policlinico San Marco.
Come si è svolta la valutazione delle terapie intensive
La valutazione, che quest’anno ha coinvolto 211 terapie intensive italiane (circa la metà del totale) e 7 straniere per un totale di 45.263 pazienti, si basa su:
- informazioni relative ai dati demografici;
- caratteristiche cliniche dei pazienti all’ammissione e nelle prime 24 ore;
- principali complicanze insorte;
- terapie e procedure eseguite durante la degenza;
- esito alla dimissione.
La standardizzazione dei dati raccolti in fase di analisi favorisce il confronto e l’individuazione dei punti di forza e di debolezza di ciascun reparto. L’analisi che ne deriva consente:
- una riduzione dell’errore attraverso lo scambio di buone pratiche cliniche all’interno del network;
- una riduzione dei tassi di mortalità osservati e al miglioramento della qualità dell’assistenza nelle Unità di Terapia Intensiva.