Riabilitazione Cardiologica: perché è importante e chi deve farla
PUBBLICATO IL 06 LUGLIO 2023
Con il termine riabilitazione cardiologica si intende quell’insieme di attività multidisciplinari mirate all’assistenza del paziente che si trova in uno stato momentaneo e reversibile di instabilità clinica, a seguito di un evento cardiologico acuto.
Approfondiamo con la dott.ssa Marianna Volpe, cardiologa e responsabile dell’Unità di Riabilitazione Cardiologica all’IRCCS Policlinico San Donato, lo scopo, l’importanza e la struttura di un percorso di riabilitazione cardiologica, a quale paziente si raccomanda e quali sono gli specialisti coinvolti.
A cosa serve e per chi è indicata
La riabilitazione cardiologica, al pari di altre tipologie di riabilitazione, è da intendersi quale processo volto al raggiungimento del miglior livello di autonomia possibile per il paziente. Essa ha, appunto, lo scopo di riportare il paziente nelle migliori condizioni psico-fisiche possibili precedenti all’evento cardiologico acuto.
“Il nostro obiettivo – spiega la dottoressa – è consentire al paziente un ritorno quanto più sereno e scevro da privazioni alla vita quotidiana: lavorativa, familiare e sociale”.
La riabilitazione cardiologica è rivolta, pertanto, a tutti coloro che hanno avuto un evento cardiovascolare acuto recente e che presentano ancora problematiche cliniche complesse insorte, ad esempio, dopo un infarto, un intervento cardiochirurgico o uno scompenso cardiaco acuto. Attraverso un programma multidisciplinare ed una serie di attività, lo scopo è che i pazienti possano non solo migliorare il loro stato funzionale, ma anche acquisire consapevolezza della nuova condizione clinica nella quale vertono e così raggiungere una serie di obiettivi, caratteristici della prevenzione cardiologica secondaria.
Il percorso riabilitativo: i professionisti coinvolti e le attività
Durante il percorso di riabilitazione cardiologica, il paziente è accompagnato e seguito da numerosi professionisti, coinvolti al fine di aiutare il paziente stesso ad analizzare i vari aspetti della sua nuova condizione clinica:
- medici specialisti, quali cardiologi e cardiochirurghi;
- infermieri;
- fisioterapisti;
- psicologi;
- dietisti.
La complessità del percorso riabilitativo richiede il contributo di diversi operatori. L’obiettivo è, tuttavia, uno solo: l’individuazione di un unico e coerente schema di riferimento che è il progetto riabilitativo.
Il progetto riabilitativo individuale, stilato al momento del ricovero, prevede anzitutto l’attività fisica, modulata su ogni paziente a seguito di una serie di test funzionali iniziali, fondamentale perché il paziente possa raggiungere e ritornare allo stato funzionale pre-evento acuto.
A supporto e in aggiunta, ciascun paziente effettua, inoltre, sedute individuali sia con gli psicologi sia con la dietista al fine di poter eviscerare una serie di aspetti (psicologici e/o relativi ad abitudini e stile di vita) che possano andare a modificare o migliorare lo stato di salute attuale e futuro del paziente.
L’Unità di Riabilitazione Cardiologica del Policlinico San Donato
“Nella nostra Unità di Riabilitazione Cardiologica, poniamo grande attenzione alla relazione di cura con la persona - spiega la dott.ssa Volpe -. Essa richiede necessariamente una forte unitarietà e continuità di comunicazione con il curante responsabile del complesso degli interventi e dei loro esiti.
Al centro del nostro agire vi è il paziente in quanto persona, in una visione di tutela della salute intesa come principio universale. Pertanto, tutti i professionisti accolgono il paziente non solo nella propria totalità psico-fisica, ma spesso anche familiare, diventando coprotagonisti della sua nuova vita” conclude l’esperta.