Coppia in crisi: quali sono i campanelli di allarme e quando rivolgersi allo specialista
PUBBLICATO IL 25 LUGLIO 2023
La relazione di coppia è un aspetto fondamentale per il benessere psicologico. La soddisfazione del rapporto di coppia ha un impatto importante sulla qualità di vita dell’individuo. Ci sono dei segnali che ci fanno capire quando la coppia è effettivamente in crisi? Quando è opportuno rivolgersi ad un professionista?
Ne parliamo con la dottoressa Paola Bernuzzi, psicologa di Palazzo della Salute-Wellness Clinic, dove è attivo un servizio di supporto alle coppie che ha l’obiettivo di offrire un aiuto qualificato per affrontare e risolvere le difficoltà della vita.
Quali sono i segnali di una crisi di coppia
“Ogni coppia ha un suo equilibrio specifico però esistono alcuni segnali, comuni per tutte le coppie, che permettono di capire se si sta vivendo una reale crisi o se invece le difficoltà vissute siano originate da tensioni temporanee. Tra questi:
- la frequenza con cui avvengono le discussioni e gli attacchi reciproci è fortemente aumentata oppure ai conflitti si è sostituito il silenzio;
- la mancanza di intimità per assenza di desiderio o disfunzioni sessuali correlate;
- la difficoltà a sentirsi a proprio agio con il partner;
- la presenza di sentimenti di rabbia, rancore e delusione prevalenti;
- l’eccesso di gelosia con comportamenti controllanti;
- le forme di violenza fisica e/o verbale.
Anche una generica demotivazione a vivere momenti insieme, nervosismo apparentemente immotivato, emotività eccessiva, difficoltà nella comunicazione e stanchezza possono essere i primi sintomi di una crisi di coppia” spiega la dottoressa Bernuzzi.
Le possibili cause
“È molto importante considerare anche i fattori che possono essere all’origine di una crisi di coppia, che impattano sulla stabilità del legame e ne mettono alla prova l’adattabilità - continua l’esperta -. I più comuni sono:
- cambiamenti interni da parte di uno o entrambi i membri (cambio di prospettive, divergenze di valori, modifica delle priorità, evoluzioni personali sbilanciate);
- fattori esterni incontrollabili (malattie, perdita del lavoro, lutti, catastrofi)”.
L’impatto del COVID sulla dimensione di coppia
“Un esempio di fattore esterno incontrollabile che ha condizionato la dimensione di coppia è stato la pandemia - sottolinea la dottoressa -. Esistono diversi studi scientifici su come le restrizioni nel periodo pandemico abbiano influenzato il rapporto di coppia.
Un particolare studio condotto dall’Università di Torino, su un campione di 410 soggetti, osservati tra il 4 dicembre 2020 e il 10 gennaio 2021, ha mostrato come le misure contenitive e la convivenza forzata risultano aver avuto un particolare impatto negativo per il 32% della popolazione italiana intervistata, mentre solo il 18% ha dichiarato un impatto positivo e la restante parte dei partecipanti nessun impatto.
I partecipanti che dichiaravano un impatto negativo erano tendenzialmente più giovani, con problemi lavorativi, senza figli e con una minore durata della relazione rispetto agli altri partecipanti. Il gruppo di persone che hanno vissuto negativamente sulla loro dimensione di coppia i cambiamenti sociali della pandemia dimostrano anche un maggior livello di ansia e depressione.
Una buona relazione di coppia, dunque, sembra fungere da protezione anche di fronte ai cambiamenti e a essere meno predisposti nello sviluppare sindromi di disturbi post traumatici da stress.
Lo studio mette in luce poi quanto la salute mentale del singolo individuo sia influenzata dalla qualità della relazione di coppia e al contempo influenzi, a sua volta, la relazione romantica stessa”.
Quando rivolgersi a uno specialista
“La vita di coppia cambia nel tempo, evolve sia perché le personalità si evolvono a loro volta, sia perché le condizioni esterne influenzano le dinamiche relazionali; perciò è naturale incorrere in conflitti e tensioni. La coppia può necessitare di un intervento esterno per superare la crisi quando:
- la crisi diviene tanto profonda da mettere in discussione il legame;
- non si trovano canali comunicativi adeguati;
- le risorse interne alla coppia non vengono percepite come sufficienti.
Molte coppie si chiedono se sia davvero necessario contattare uno psicologo o se sia troppo tardi per recuperare la relazione, ma quando i sentimenti sono forti, anche quelli di rabbia, vergogna e frustrazione, allora c’è un buon margine di azione perché si è motivati a cambiare.
Il desiderio di cambiare, oltre al bisogno, sono delle leve importanti per ristabilire l’equilibrio e rinnovare la serenità della coppia - continua la dottoressa Bernuzzi -. Lo psicologo ha la funzione di aiutare la coppia a:
- prendere consapevolezza della propria situazione;
- sostenere il processo di riparazione, favorendo la comunicazione e la comprensione reciproca”.
Come funziona il supporto psicologico di coppia
Il supporto psicologico di coppia è utile per superare situazioni di stallo e recuperare una dimensione comunicativa e relazionale più soddisfacente.
“È necessaria la partecipazione attiva di entrambi i partner e il desiderio autentico di risolvere i conflitti, quindi diventa difficile un recupero della relazione qualora esista già la decisione di separarsi o ci siano vite parallele. Le coppie che chiedono un aiuto specialistico ottengono un significativo miglioramento della qualità di vita.
Il percorso psicologico si rivela utile anche per coppie funzionanti che sentono il desiderio di:
- migliorare la comunicazione interna;
- rafforzare il legame;
- affrontare al meglio cambiamenti importanti, come diventare genitori, o superare le difficoltà relative ad eventi stressanti.
La durata complessiva del percorso è variabile in base alle problematiche, alla natura e all’intensità della difficoltà o del conflitto, e si definisce insieme. È un patto terapeutico condiviso, specifico per ogni caso” conclude la dottoressa.