Sintomi e rimedi per il bruxismo
PUBBLICATO IL 11 GENNAIO 2022
Nella vita, può essere capitato a tutti di digrignare, serrare o “sfregare” i denti di giorno o di notte. Questo fenomeno, che prende il nome di bruxismo, è un’attitudine parafunzionale, nel senso che non è una funzione destinata alla masticazione, ma è una abitudine che porta, attraverso il serramento e lo sfregamento, a un’usura dello smalto dei denti fino ad arrivare alla dentina. Spesso, è un’azione inconsapevole e non voluta.
Quando interessa la dentina, che ha una resistenza meccanica all’abrasione minore dello smalto, può procedere anche in modo più spedito e comportare dei disagi che possono interessare nel lungo termine anche l’articolazione temporo-mandibolare.
Ma quali sono le cause e, soprattutto, come si tratta? Ce ne parla il professor Luca Francetti, Professore Ordinario presso l’Università degli Studi di Milano e responsabile della Clinica Odontoiatrica Universitaria dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi.
Le cause
“Molto spesso, le cause del bruxismo possono essere di varia natura - spiega il prof. Francetti -. Una di queste è la causa psico-sociale, dove incidono in particolare modo alcune errate abitudini (o fattori di rischio) come, ad esempio, il consumo eccessivo di alcol, droghe, fumo o caffeina.
Anche lo stress influenza negativamente il bruxismo: oggi, viviamo in un ambiente dove queste sollecitazioni vengono da più direzioni (es. famiglia, lavoro, esami importanti) e tutto questo evidentemente può comportare qualche disturbo che il paziente alla fine può somatizzare a livello dell’apparato stomatognatico (cioè della bocca).
Una causa meno frequente è legata a una malocclusione, cioè a un disallineamento degli elementi dentali”.
Bruxismo diurno e bruxismo notturno
Questo disturbo può colpire indistintamente bambini, adulti e anziani. È importante fare una distinzione tra:
- bruxismo diurno;
- bruxismo notturno.
Nel bruxismo diurno, spesso, il soggetto è più consapevole di ‘bruxare’, soprattutto se concentrato in azioni impegnative come studiare, fare dei calcoli oppure lavorare al pc.
Il bruxismo notturno è più frequentemente inconsapevole dal momento che il soggetto, dormendo, non se ne accorge; spesso, è questa è una situazione tipica, un segnale può arrivare dal partner che sente i ‘rumori’ prodotti dal serramento e lo avvisa.
I sintomi
Tra le manifestazioni principali del bruxismo vi sono:
- digrignamento;
- sfregamento;
- serramento;
- tensione muscolare del viso.
“L’odontoiatra si accorge di questo problema sia attraverso l’anamnesi del paziente, sia osservando i segni di un’usura importante dei denti. Questi indizi sono piuttosto esplicativi di una situazione di bruxismo - continua -.
Un’altra manifestazione potrebbe essere anche un’alterazione dei rapporti occlusali: quando mastichiamo, manteniamo la dimensione verticale con i denti posteriori; se questi vanno incontro a un’usura, la dimensione si modifica e la distribuzione dei carichi inizia ad avvenire in maniera non organica, non ottimale, andando a ripercuotersi su tutto il sistema”.
I rimedi: il bite per il bruxismo
“Come detto precedentemente, il bruxismo può essere determinato da cause psicologiche (es. stress) che possono portare la persona ad acuire questa condizione - sottolinea lo specialista -. Il dentista, oltre a indirizzare il paziente a percorsi che lo alleggeriscano da queste problematiche, può correre in suo aiuto attraverso l’utilizzo di un’apparecchiatura ortopedica, il bite, ovvero un dispositivo realizzato con resina (più spesso rigido), costruito in modo tale da portare diversi benefici al paziente:
- maggiore autocontrollo nel limitare il bruxismo;
- possibilità di scaricare la tensione a livello dell’apparato neuromuscolare;
- possibilità di non far gravare l’usura sui denti, ma su un dispositivo.
I bite, che vanno controllati periodicamente, vengono realizzati a misura di paziente attraverso:
- la rilevazione di un’impronta convenzionale (con le paste);
- rilevazione dell’impronta in digitale (con uno scanner intra-orale).
Il bite permetterebbe di andare anche a riequilibrare il sistema articolare e neuromuscolare che guida i movimenti della mandibola (es. parlare, mangiare, sbadigliare, deglutire). È possibile portarlo sia di giorno, sia di notte (come regola generale, è chiaro che più viene portato, maggiori sono i benefici)”, conclude il prof. Francetti.