L’autostima: crescere un bambino sicuro di sé

PUBBLICATO IL 15 SETTEMBRE 2021

Che cos’è l’autostima e perché è importante sostenerla fin da piccoli?
In collaborazione con La Zucca Felice, ne parliamo con Silvia Iaccarino, formatrice e psicomotricista.

Cos’è l’autostima

Possiamo sinteticamente definire l’autostima come l’idea, l’opinione, che ciascuno ha di se stesso, sia rispetto ai propri pregi, talenti, risorse, sia rispetto ai propri limiti, difetti, fatiche. 

In questo senso, tutti abbiamo autostima, in quanto ciascuno ha un’immagine, un’opinione rispetto a se stesso.  

 

Come e quando si costruisce la stima di sé

Tale immagine di sé si costruisce gradualmente, fin dall’infanzia e lungo tutto l’arco della vita, per lo più a partire da come si è stati considerati dal contesto in cui si è cresciuti. L’autostima si struttura in gran parte basandosi su come ciascuno di noi ha interpretato ed interpreta i rimandi che ha ottenuto ed ottiene dall’ambiente di riferimento. 

Posto, quindi, che tutti ‘“stimiamo’” noi stessi (il termine ‘“stima’” va considerato nel suo significato di “valutazione”) è importante ragionare, in particolare, sul ‘“livello di autostima’”. 

Per citare J. Juul, “iI livello qualitativo dipende quasi del tutto dal feedback verbale e non verbale trasmesso al bambino dai genitori, da altre importanti figure adulte di riferimento o dai fratelli (in quest’ordine di importanza).

Fin da bambini fondiamo, quindi, tale livello, buono o scarso, prevalentemente dall’ambiente in cui cresciamo: interagendo e confrontandoci con persone, oggetti e situazioni intorno a noi, riceviamo di continuo feedback (positivi e negativi) che ci portano a creare e modificare il senso della nostra dignità e valore. 

“Per sviluppare una sana autostima un bambino deve sentirsi prezioso e utile per i suoi genitori e, di conseguenza, 'valere' l'affetto e l'amore da parte loro.” (J.Juul). 

 

I gradi dell’autostima

Sì. Un aspetto importante è che l’autostima può essere o buona o scarsa, ci sono solo queste due casistiche. 

La scarsa autostima, non è solo la sottovalutazione, ma si esplicita in 2 modalità differenti:

  •  la sottovalutazione di sé, cioè la persona vede solo i suoi difetti;
  •  la sopravvalutazione di sé, cioè la persona vede solo i suoi pregi e qui rientrano i prepotenti, gli arroganti, i saccenti. 

In entrambi i casi, le persone dimostrano una certa fatica, una certa debolezza. 

Invece, una persona che ha una buona autostima sa vedere i propri pregi, e punti di forza e i propri limiti, i propri punti da migliorare. Una persona che ha buona autostima sa che è interconnessa con gli altri, che è interdipendente, sa chiedere aiuto e sa che il chiederlo non la rende debole.

 

L’immagine che ciascuno ha di sé si modifica nel corso del tempo? 

Le prime esperienze, le prime parole che riceve un bambino sono importantissime, fondamentali e lasciano tracce fondanti per il resto della sua esistenza, ma è importante sottolineare che l’autostima non è un monoblocco di granito, immodificabile… per fortuna! 

Nel corso della nostra vita, man mano che cresciamo e facciamo esperienza, siamo naturalmente portati a revisionare, modificare e “aggiornare” l’idea, l’opinione di noi stessi. Se provate a pensare a come vi vedete oggi e come eravate 10 oppure 20 anni fa, facilmente vi renderete conto di come siete cambiati e di come si è modificata la vostra immagine di voi stessi, la considerazione di voi ed il senso del vostro valore!

 

A cosa serve avere una buona autostima?

Avere una sana stima di sé è utile per far fronte in modo costruttivo alle sfide della vita. Una buona autostima è fondamentale perché con essa riusciamo a muoverci molto meglio nel mondo, nelle relazioni con gli altri e con noi stessi e per poter perseguire i nostri obiettivi. 

Ci serve nella vita in qualsiasi ambito noi ci muoviamo. Coloro che hanno fiducia nelle proprie capacità e nel proprio valore sviluppano un atteggiamento positivoPosso farcela’ è una convinzione che li mette in grado di affrontare i problemi e le frustrazioni che incontrano sul loro cammino. 

Ciò non significa che la persona (adulto o bambino) con una sana autostima non incorra in problemi, contrarietà o momenti di fatica e sconforto. Come è normale che sia, ciascuno di noi può vivere momenti difficili. 

La differenza tra l’individuo con una sana autostima e quello con scarsa autostima sta nell’approccio a tali difficoltà. Infatti, la persona che ha un buon livello di autostima, fronteggia questi momenti in modo costruttivo, senza vittimismi, rimboccandosi le maniche e cercando in modo attivo la soluzione ai suoi problemi, anche ricorrendo all’aiuto degli altri proprio perché è consapevole della stima di sé.

 

Per approfondire:

Juul J., “La famiglia è competente. Consapevolezza, autostima, autonomia: crescere insieme ai figli che crescono.” Feltrinelli ed. (2009)

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