Mal di testa: emicrania o cefalea?

PUBBLICATO IL 11 NOVEMBRE 2021

Il responsabile del centro Cefalee del San Raffaele spiega come distinguere i tipi di mal di testa tra emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo.

La International Headache Society ha classificato quasi 100 tipi diversi di mal di testa. Con il dottor Bruno Colombo, neurologo responsabile del Centro Cefalee dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, parliamo di alcune forme di mal di testa primari: emicrania in primis e poi cefalea tensiva e a grappolo

Oltre a queste forme, che approfondiamo nel seguito, è utile specificare che esistono anche le cefalee secondarie, cioè i mal di testa derivati dalla presenza di altre patologie o di condizioni cliniche particolari. 

 

L’emicrania

L’emicrania è una condizione di mal di testa primario recidivante molto diffusa: il 12% della popolazione mondiale ne soffre, in particolare le donne, dall’età puberale fino alla menopausa. 

È caratterizzata da attacchi ricorrenti, che possono durare dalle 4 alle 72 ore, pulsanti, di rilevante intensità, associati a nausea, vomito, disturbo per luce e rumori, e che si aggravano con lo sforzo fisico. 

Le cause 

L'emicrania è una patologia multifattoriale più diffusa in coloro che hanno familiarità: “Ciò che si eredita è una predisposizione ad una ipereccitabilità del cervello verso: 

  • variazioni dell'omeostasi interna (modifiche ormonali, cambiamenti dei ritmi sonno-veglia, stress);
  • variazioni dell’omesostasi esterna (variazioni ambientali e climatiche). 

Questi fenomeni generano come risposta la comparsa delle crisi emicraniche”, spiega l’esperto.

Quando si può considerare patologia

Quando la persona soffre di 2- 3 crisi al mese, l’emicrania va considerata una patologia perché crea disabilità, riducendo la qualità di vita in termini di socialità, lavoro e ruolo familiare. 

“Può diventare cronica quando chi ne soffre presenta per più di 3 mesi almeno 15 giorni di cefalea, dei quali almeno 8 caratterizzati da dolore con caratteristiche emicraniche. 

È importante rivolgersi al medico di base e allo specialista neurologo per affrontare insieme la condizione, identificando una soluzione personalizzata al fine di migliorare la qualità di vita e ridurre la disabilità che deriva dall’emicrania cronica”, spiega il dottor Colombo. 

Come si cura

La diagnosi è sempre clinica e la terapia deve essere personalizzata sul paziente. Spiega il dottore: “Abbiamo diverse terapie a disposizione per aiutare a combattere l’emicrania che prescriviamo sulla base di: 

  • dolore;
  • durata;
  • frequenza degli attacchi;
  • eventuali controindicazioni a determinati farmaci”. 

Le cure si dividono in:

  • sintomatiche, con farmaci da assumere al bisogno in caso di attacco;
  • preventive, da usare quando il paziente presenta almeno 4 giorni di cefalea al mese con un conseguente impatto significativo sulla qualità di vita.

Tra i farmaci per l'attacco, i più specifici sono i triptani, ma anche gli antinfiammatori non steroidei

Come profilassi, cioè le cure che vanno attuate per lo più a cicli di minimo di 3 mesi, si possono usare:

  •  betabloccanti;
  •  calcioantagonisti;
  •  neuromodulanti;
  •  inibitori della ricaptazione della serotonina.

Gli anticorpi monoclonali e la tossina botulinica

“Oggi abbiamo a disposizione anche nuovi farmaci di profilassi

  • gli anticorpi monoclonali diretti contro una particolare molecola detta CGRP, uno dei fattori specifici scatenanti l’emicrania; 
  • la tossina botulinica, iniettata sottocute nei punti del capo e del collo più sensibili al dolore.

Entrambe queste soluzioni, però, rappresentano terapie di secondo livello, cioè utilizzabili solo dopo aver già tentato con gli altri farmaci”, aggiunge lo specialista. 

 

La cefalea tensiva

Di cefalea tensiva soffrono più le donne, in proporzione quasi doppia, rispetto agli uomini. Anche questo è un tipo di mal di testa primario, che può insorgere già in età giovanile, che tende a perdurare anche nell’età adulta e che spesso è legato alla tensione muscolare

La cefalea tensiva si manifesta con un dolore di tipo oppressivo, di intensità lieve o media. “Diversamente dall’emicrania, il dolore della cefalea tensiva non è accompagnato da senso di nausea e non è sensibile alla luce, se non qualche minimo fastidio”, spiega il dott. Colombo.

Le cause

Tra le cause scatenanti troviamo:

  • la familiarità;
  • fattori ambientali, tra cui cambiamenti climatici e variazioni metereologiche; 
  • lo stress e le tensioni emotive e psichiche che hanno un ruolo di primo piano nell’insorgenza della cefalea tensiva. 

“In presenza di tensioni emotive, gli individui adottano posture che mantengono in tensione per molte ore la muscolatura della colonna cervicale o delle spalle, causando mal di testa. 

Lo stesso accade quando i soggetti riposano male durante la notte, perché si crea un malfunzionamento delle strutture cerebrali che controllano emotività, sonno e soglia del dolore, con una diminuzione di alcuni neurotrasmettitori come serotonina e melatonina”, continua il dottore. 

Come si cura

La terapia della cefalea tensiva può andare dal semplice analgesico al bisogno ai decontratturanti muscolari e a farmaci rilassanti che possono essere usati in via preventiva. 

“Per chi soffre di questo tipo di cefalea, consigliamo anche di praticare attività fisica volta al rilassamento, ad esempio camminare all’aria aperta, praticare yoga o pilates”, sottolinea lo specialista. 

 

La cefalea a grappolo 

La cefalea a grappolo interessa maggiormente la popolazione maschile, ma ha una minore diffusione rispetto alle due forme precedenti, cefalea tensiva ed emicrania.

Può esordire intorno ai vent’anni e si manifesta con un dolore molto forte, lancinante, che si concentra in una parte della testa, intorno all’occhio e dura da 15 minuti a 3 ore, anche più volte nello stesso giorno. 

Deve il suo nome ‘a grappolo’ alla modalità degli attacchi, che si presentano in forma ripetuta e continua anche per parecchie settimane.

Cause e cura

“Certamente, anche in questo caso la componente ereditaria gioca un ruolo rilevante, ma le cause ambientali e gli stili di vita hanno un’influenza notevole.

Per quanto riguarda il trattamento, invece, questo tipo di mal di testa reagisce molto bene ai triptani somministrati per via sottocutanea; ma per chi ne soffre in maniera cronica, consigliamo una cura profilattica a base di cortisone e calcioantagonisti” conclude il neurologo.

Cura e Prevenzione