Intossicazioni alimentari e gastroenterite in viaggio: come evitarli e curarli
PUBBLICATO IL 26 LUGLIO 2021
(*pagina aggiornata il 21 novembre 2022)
I problemi intestinali, da intossicazione o la diarrea del viaggiatore, possono essere scomodi compagni di viaggio. Il gastroenterologo spiega come prevenirli o curarli.
Molte persone si sentono già in vacanza ancora prima di partire. Il momento di preparare i bagagli o quello di spuntare dalla lista le cose che mettiamo in valigia, rappresenta senza dubbio un primo assaggio di quello che ci aspetta dal viaggio tanto atteso.
Viaggiare responsabilmente, però, è una questione ancora più importante, soprattutto se decidiamo di andare all’estero, in particolare, in mete “esotiche”. Ovunque andiamo, l’imprevisto è dietro l’angolo, dunque è sempre meglio non abbassare mai la guardia, più che mai se si tratta della nostra salute.
Tra quelli che ci colpiscono maggiormente in vacanza, i disturbi intestinali vanno per la maggiore; primi fra tutti, la gastroenterite e le intossicazioni alimentari.
Come evitare spiacevoli inconvenienti e non rovinarci la tanto meritata vacanza? Ce ne parla il dottor Eugenio Jonghi-Lavarini, responsabile dell'Unità Operativa di Endoscopia Digestiva e di Fisiopatologia Gastroenterologica all’Istituto Clinico Sant’Ambrogio.
Attenzione alle mete 'esotiche'
“Forse non tutti sanno che l’acqua e gli alimenti contaminati rappresentato la fonte di diverse malattie dell’apparato gastro-intestinale come, ad esempio:
- gastroenterite;
- intossicazioni alimentari.
Questo concetto è più che mai evidente se si scelgono mete per le vacanze i cui stili di vita sono ben lontani rispetto ai nostri, come ad es. in Africa, Sud America, Sudest asiatico, ecc..; oppure dove le scarse condizioni igieniche, le differenze climatiche (es. alti tassi di umidità) o la presenza di germi e batteri, possono rendere l’acqua e di conseguenza gli alimenti che vengono lavati con essa non consumabili – spiega il dott. Jonghi-Lavarini -.
Se per alcune aree specifiche è necessario osservare regole precise che consigliano di effettuare vaccinazioni dedicate (es. antitetanica, antiepatite), per altre esistono alcune semplici regole che tutti possiamo osservare e che rendono la nostra vacanza, e quella dei nostri familiari, il più rilassante e in sicurezza possibile”.
Intossicazione alimentare: come evitarla
“Innanzitutto, è necessario osservare le norme di igiene alimentare, pensando anche che siamo ancora in periodo di Covid e che quindi il concetto di igienizzazione si stressa maggiormente - continua l’esperto-.
Quando si maneggia il cibo, lavandolo prima di consumarlo o cucinarlo, è importante seguire queste regole su cosa evitare assolutamente:
- consumare cibi crudi o semi crudi, in particolare carne, pesce, crostacei o uova;
- il consumo di verdure crude;
- il consumo di frutta, a meno che non sia possibile rimuovere personalmente la buccia;
- bere l’acqua del rubinetto o di consumare bevande con all’interno il ghiaccio;
- latticini freschi come i gelati (se non confezionati), le creme e i prodotti di pasticceria, a eccezione del latte solo se bollito;
- cibi rimasti a lungo in esposizione e quindi esposti alla posa di insetti.
In zone tropicali, inoltre, è meglio evitare di consumare la carne di pesci predatori sia cotta, sia cruda a rischio di ciguatera, intossicazione grave dovuta a tossine termoresistenti.
Come prevenire i problemi intestinali
Ma come comportarsi, quindi? Cosa si può mangiare tranquillamente? L’unica prevenzione è sicuramente la più semplice:
- osservare sempre profonda detersione e igienizzazione delle mani, sia prima, sia durante, sia dopo il pasto;
- prediligere bevande confezionate e aperte al momento;
- prediligere cibi ben cotti: con il calore i batteri vengono eliminati.
La diarrea del viaggiatore: di cosa si tratta e come si cura
“La diarrea del viaggiatore è una forma di gastroenterite che, come dice la parola, colpisce i turisti mentre sono in viaggio, a pari livello tra uomini e donne - specifica il gastroenterologo - . Si tratta di un disturbo che interessa soprattutto viaggiatori che si recano in località con bassi livelli di igiene (es. America Latina, Asia o Paesi del Medioriente).
Colpisce in media annuale circa il 20-30% di viaggiatori internazionali, che corrispondono a circa 10 milioni di persone (fonte: Istituto Superiore di Sanità)”.
I sintomi
È caratterizzata da diarrea accompagnata da:
- febbricola;
- vomito;
- nausea;
- crampi addominali.
Solitamente, la persona che ne soffre ha circa 4-5 movimenti intestinali al giorno, caratterizzati da feci di consistenza acquosa.
Le cause
La causa è individuata principalmente nella contaminazione di acqua e alimenti da parte di microrganismi (non solo batteri, ma anche virus e parassiti); il più comune osservato è l’Escherichia coli (Etec).
Diagnosi e cura
Si diagnostica attraverso una semplice valutazione clinica e, in genere, si risolve spontaneamente nel 90% dei casi dopo 7 giorni, con:
- abbondante reidratazione con acqua e succhi di frutta freschi o confezionati (no alcolici);
- fermenti lattici.
I farmaci
Se gli attacchi dovessero intensificarsi, così come i sintomi (anche con un’eventuale comparsa di dolori addominali, sangue nelle feci e febbre), bisogna optare per:
- una terapia antimicrobica (è bene consultare il proprio medico per la scelta del farmaco);
- antibiotici per almeno 5-7 giorni, se la presenza dell’agente infettante si protrae per più di una settimana.
Come prevenire la diarrea del viaggiatore?
“Come qualsiasi tipo di disturbo gastrointestinale - conclude il dottor Jonghi-Lavarini - le regole da osservare sono fondamentalmente le stesse rispetto alle intossicazioni:
- corretta igienizzazione delle mani;
- consumo di cibo cotto;
- evitare i cibi da asporto sulle bancarelle;
- consumo di bevande confezionate e aperte al momento;
- utilizzare l’acqua in bottiglia anche per lavarsi i denti”.