In cosa consiste l'intervento di blefaroplastica

PUBBLICATO IL 14 GIUGNO 2021

La blefaroplastica è un intervento mininvasivo che ringiovanisce e rimodella le palpebre. Il chirurgo plastico spiega come avviene.

 

Gli occhi rappresentano la zona più espressiva del volto: espressioni che, con il passare degli anni, possono portare con sé rughe, borse o eccessi cutanei a livello delle palpebre.

In alcuni casi, questi segni del tempo sono fonte di disagio, per questo ci si rivolge a un chirurgo estetico per valutare un intervento di ringiovanimento delle palpebre, ovvero la blefaroplastica. Un intervento chirurgico, mininvasivo, che permette migliorare l’aspetto estetico degli occhi rimodellando le palpebre, senza sottovalutare l’importanza funzionale che queste hanno nella preservazione dell’occhio.

Il dott. Dino Zilio, Responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica e del Centro di Medicina e Chirurgia Estetica dell’IRCCS Policlinico San Donato, ci spiega in cosa consiste l’intervento e in quali casi è opportuno.

 

Cos’è la blefaroplastica

“È importante sottolineare come la blefaroplastica non è semplicemente un intervento per rimuovere la

pelle in eccesso, ma è un processo di modellamento dell’eccesso cutaneo palpebrale o delle borse adipose, realizzato sulla base di:

  • taglio degli occhi;
  • forma del viso del paziente.

La prima visita con il chirurgo è fondamentale per capire la fattibilità del rimodellamento estetico: vengono valutati eventuali malposizionamenti palpebrali, come nel caso dell palpebra superiore discesa (in gergo tecnico: ptosi palpebrale) o di palpebra inferiore molle (ectropion, in caso di incurvatura esterna della palpebra, o entropion, quando la palpebra si contrae all’interno).

Anche stadi iniziali di malposizionamenti palpebrali devono mettere in guardia il chirurgo su quello che si può fare, sia per modellare l’estetica palpebrale, sia per correggere gli stessi difetti di posizione” spiega il dott. Zilio.

 

Come avviene l’intervento

La blefaroplastica è una tecnica chirurgica che, realizzata da mani esperte, consente di ripristinare la giovinezza palpebrale, donando uno sguardo naturale e non appesantito, e può essere svolta in:

  • anestesia locale;
  • con sedazione, in presenza e assistenza anestesiologica.

“Le modalità di approccio per le palpebre superiori e inferiori sono diverse - distingue il chirurgo -. Vediamole nello specifico”.

 

La blefaroplastica superiore

“Con la blefaroplastica superiore si interviene sulle palpebre superiori, rimuovendo gli eccessi cutanei e adiposi, le cosiddette borse, attraverso un’incisione in corrispondenza della piega palpebrale superiore - continua il medico - .

In alcuni casi, se sono presenti solo borse adipose, è possibile passare dalla congiuntiva palpebrale, la membrana interna della palpebra, senza dover ricorrere ai punti di sutura.

È fondamentale ricreare una corretta piega palpebrale, per far coincidere la stessa piega nella posizione naturale e ben nascosta.

Inoltre, attraverso la blefaroplastica superiore è possibile incurvare leggermente verso l’esterno la linea delle ciglia, ottenendo l’effetto ‘mascara’”. 

 

La blefaroplastica inferiore

La blefaroplastica inferiore riguarda, invece, le palpebre inferiori.

“A seconda dei casi - aggiunge il dott. Zilio - si può procedere:

  • con un taglietto lineare appena sotto il bordo ciliare, quasi invisibile;
  • passando dietro la palpebra (blefaroplastica transcongiuntivale).

Sono realizzabili anche tecniche miste, sempre mininvasive, che:

  • puntano al modellamento delle borse palpebrali per via transcongiuntivale;
  • riducono l’eccesso cutaneo attraverso un piccolo taglio, pinch blepharoplasty.

In questo modo le strutture vengono conservate al massimo e le cicatrici sono nascoste e impercettibili”. 

 

Il recupero post-intervento

“Come abbiamo visto, l’operazione di blefaroplastica può essere realizzata con anestesia locale oppure con sedazione. Dopo soli 4-5 giorni la cicatrice si consolida ed è possibile rimuovere i punti di sutura.

Il recupero avviene in 1 settimana circa, con un cauto rientro alla vita sociale e lavorativa. Anche il dolore è limitato, non a caso si parla di ‘chirurgia del weekend’: se l’operazione viene effettuata di venerdì o sabato, la settimana successiva è già possibile riprendere la vita normale, ovviamente in ambienti protetti”, afferma l’esperto.  

 

Blefaroplastica non chirurgica

Esistono nuovi dispositivi laser che consentono di intervenire dopo la blefaroplastica oppure in alternativa alla chirurgia: “Presso il Centro di Medicina e Chirurgia Estetica del Policlinico San Donato sono disponibili apparecchiature laser innovative che, dopo aver fatto l’intervento principale rimuovendo eccesso cutaneo e borse adipose, consentono di ‘spianare’ ulteriormente la pelle delle palpebre e le rughette perioculari.

Per alcuni casi selezionati, è possibile realizzare una blefaroplastica non chirurgica, ovvero solo con l’utilizzo laser. In altri casi l’intervento si realizza con uno specifico manipolo laser che permette di tagliare la pelle chirurgicamente, con il minor sanguinamento possibile.

Tutte queste tecniche di chirurgia estetica consentono di offrire approcci diversificati, sempre mininvasivi con un basso impatto post-operatorio, che assicurano un risultato naturale e duraturo”, spiega il dott. Zilio.

 

Il Centro di Medicina e Chirurgia Estetica e l’unità di Chirurgia Plastica del Policlinico San Donato

Il Centro di Medicina e Chirurgia Estetica del Policlinico San Donato realizza trattamenti estetici:

  • nel rispetto dei più alti standard di sicurezza;
  • utilizzando macchinari di ultima generazione e materiali certificati;
  • combinando tecnologie all’avanguardia con alta competenza professionale;
  • con il valore aggiunto della sicurezza dell’ambiente ospedaliero.

L’unità operativa di Chirurgia Plastica, sempre diretta dal dott. Zilio, tra le diverse aree di intervento ricostruttivo, si occupa di ricostruzioni palpebrali sia c:

  • con chirurgie selettive per correzioni di malposizionamenti palpebrali (quali ectropion - palpebra staccata dall’occhio, entropion - palpebra con le ciglia rivolte all’interno, ptosi palpebrali - discesa della palpebra, esiti di malposizionamenti palpebrali neuropatici);
  • per ricostruzioni palpebrali oncologiche.

 

 

 

 

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