
Biopsia renale percutanea: cos’è, come si svolge e vantaggi
PUBBLICATO IL 19 SETTEMBRE 2025
La biopsia renale percutanea è una procedura diagnostica minimamente invasiva che riveste un ruolo fondamentale nella nefrologia moderna. Permette di identificare con precisione la natura di una malattia renale, orientare le scelte terapeutiche e fornire indicazioni utili per la prognosi del paziente.
Il Dott. Francesco Trevisani, specialista in nefrologia della Casa di Cura La Madonnina, e l’équipe di Radiologia Interventistica spiegano nel dettaglio in cosa consiste l’esame e come si svolge.
Cos’è la biopsia renale e a cosa serve
“La biopsia renale è una procedura diagnostica che consiste nel prelievo di piccoli campioni di tessuto renale, che vengono poi analizzati al microscopio” – spiega il dottor Trevisani.
La biopsia renale serve per:
- diagnosticare con certezza la causa di una malattia renale (glomerulonefriti, nefriti interstiziali, malattie autoimmuni, ecc.);
- valutare l’entità di un danno renale;
- guidare le decisioni terapeutiche con un approccio farmacologico mirato;
- stabilire una prognosi e prevedere l’evoluzione della patologia;
- monitorare una malattia già diagnosticata;
- controllare il funzionamento di un rene trapiantato.
Come si svolge la biopsia renale percutanea
“Il prelievo avviene solitamente mediante una tecnica percutanea – spiega la nostra équipe di Radiologia Interventistica – ovverosia introducendo un ago attraverso la pelle (in questo caso nel fianco), fino a raggiungere il rene, dove vengono prelevati i campioni di tessuto”.
Il paziente è disposto in posizione prona (sdraiato a pancia in giù), oppure supina in caso di rene trapiantato. Dopo la disinfezione della cute e la somministrazione di anestetico locale, il medico utilizza la guida ecografica (o, in alcuni casi, la TC) per individuare con precisione il punto di accesso al rene.
Un ago apposito consente il prelievo rapido e sicuro del tessuto. Al termine, il paziente è monitorato per alcune ore per escludere complicanze.
Quando viene effettuata
La biopsia renale si esegue quando gli esami di laboratorio e gli accertamenti di imaging non sono sufficienti a comprendere appieno la natura o la causa di una problematica renale.
In questi casi, l’analisi diretta del tessuto permette di ottenere informazioni più dettagliate e utili alla diagnosi.
Biopsia renale: è dolorosa o rischiosa?
La biopsia renale percutanea è generalmente ben tollerata e minimamente invasiva.
Possibili complicanze:
- sanguinamento (generalmente lieve, con sangue nelle urine; raramente richiede trasfusioni);
- dolore al fianco (moderato e controllabile con analgesici);
- infezioni (molto rare);
- fistola artero-venosa (di solito asintomatica e autolimitante);
- danni a rene o organi vicini (estremamente rari).
Vantaggi della biopsia renale
La biopsia renale percutanea offre numerosi benefici:
- tecnica minimamente invasiva e sicura;
- esecuzione in anestesia locale con recupero rapido;
- precisione grazie alla guida ecografica o TC;
- spesso eseguibile in day hospital o con ricovero breve;
- visione diretta di alterazioni cellulari e tissutali;
- riduzione del rischio di terapie inappropriate, con possibilità di trattamenti mirati che rallentano la progressione verso insufficienza renale terminale.
Preparazione alla biopsia renale
Prima della procedura, il medico prescrive:
- esami del sangue, per valutare la coagulazione;
- esami delle urine, per escludere infezioni urinarie;
- ecografia renale, per individuare eventuali anomalie.
Se idoneo, il paziente riceve istruzioni specifiche:
- sospendere anticoagulanti, antiaggreganti e FANS nei giorni precedenti;
- digiunare per almeno 8 ore prima dell’esame.