Cosa sono le scottature solari, quali rischi comportano e i consigli del dermatologo

Cosa sono le scottature solari, quali rischi comportano e i consigli del dermatologo

PUBBLICATO IL 04 LUGLIO 2025

Cosa sono le scottature solari, quali rischi comportano e i consigli del dermatologo

PUBBLICATO IL 04 LUGLIO 2025

Estate significa esporsi al sole, ma con consapevolezza. 

L’esposizione ai raggi UV, infatti, è il principale fattore di rischio per il cancro alla pelle, responsabile di circa il 65% dei melanomi, la forma più aggressiva e difficile da curare di tumori cutanei (ne rappresenta 1 caso su 5), e di circa il 90% dei tumori cutanei non melanoma, che fortunatamente sono più comuni e generalmente più trattabili

Più di 5 scottature solari nella vita raddoppiano il rischio di cancro alla pelle, quindi se, ad esempio, il rischio è del 2% diverrà 4%, motivo per cui la prevenzione resta comunque essenziale. 

La dottoressa Elena Guanziroli, specialista in dermatologia alla Casa di Cura La Madonnina, ci spiega meglio perché le scottature solari sono pericolose e come proteggersi.

 

Cosa sono le scottature solari e come si riconoscono

Spiega la dott.ssa Guanziroli: “Le scottature solari non sono altro che i danni che i raggi UV producono alla nostra pelle, che si manifestano con:

  • rossore;
  • gonfiore (edema) cutaneo;
  • estrema sensibilità dell’area interessata al tatto;
  • prurito e/o bruciore (a volte)”.

Nei casi più seri si presentano anche:

  • vesciche;
  • bruciore intenso;
  • dolore se si preme l’area in questione;
  • febbre alta;
  • dolori articolari.

Nei giorni successivi si manifestano poi:

  • secchezza; 
  • desquamazione cutanea.

L’estensione e l’entità dei sintomi dipende dalla durata dell’esposizione e dall’intensità della radiazione UV.

 

I gradi delle ustioni solari

A seconda della loro intensità, le scottature solari possono essere classificate in:

  • ustioni di I grado: la forma più comune. Coinvolgono solamente gli strati superficiali della pelle, manifestandosi con arrossamento, prurito e a volte anche una leggera sensazione di bruciore. Generalmente guariscono spontaneamente senza lasciare segni permanenti. Può risultare utile, a ogni modo, ricorrere all’applicazione di creme lenitive e antinfiammatorie anche a base di sostanze come acido ialuronico, che favoriscono i naturali meccanismi di rigenerazione cutanea;
  • ustioni di II grado: colpiscono anche gli strati più profondi della pelle, provocando una reazione infiammatoria più marcata, spesso associata a dolore intenso, arrossamento e formazione di vescicole e bolle sierose. Dato che i danni possono essere più seri, è possibile che in assenza di cure adeguate rimangano cicatrici. Per questo è consigliabile rivolgersi a un dermatologo, che potrà valutare l’eventuale necessità di un trattamento farmacologico;
  • ustioni di III grado: anche se rare, costituiscono la forma più grave di scottatura e, poiché i danni alla pelle possono essere permanenti, possono richiedere un intervento medico in Pronto Soccorso. Oltre ai sintomi tipici delle ustioni di II grado, in questo caso si presentano solitamente anche febbre alta e dolori articolari. Il processo di guarigione è più lento e, a causa della profondità del danno, è frequente la formazione di cicatrici.

È fondamentale sottolineare che pensare che le scottature di I grado, sebbene leggere, non siano pericolose è un errore, soprattutto se ripetute nel tempo, in particolare nell’infanzia o adolescenza. I rischi, infatti, sono legati non solo alla gravità clinica della scottatura, ma anche alla quantità e qualità dell’esposizione ai raggi UV.

 

I rischi delle scottature solari

I rischi legati a un’esposizione solare non adeguata includono: 

  • invecchiamento precoce della pelle;
  • soprattutto, sviluppo di tumori cutanei. 

In questo processo giocano un ruolo fondamentale il colore della carnagione e la quantità e qualità della melanina, il pigmento che contribuisce a proteggere la pelle assorbendo e bloccando parte dei raggi ultravioletti (UV). 

Le persone con fototipo chiaro (classificabili attraverso la scala di Fitzpatrick) possiedono una minore quantità di melanina, che le rende maggiormente esposte al rischio di danni cutanei e tumori della pelle, tra cui il melanoma, il carcinoma basocellulare e lo spinocellulare.

Negli ultimi 50 anni, il tasso di incidenza di queste neoplasie è aumentato significativamente, in parte a causa dell’incremento dell’esposizione ai raggi UV, sia naturali (sole) sia artificiali (come i lettini abbronzanti), e in parte per il progressivo assottigliamento, a causa dell'inquinamento atmosferico, dello strato di ozono che normalmente assorbe la maggior parte dei raggi UVB.

Aumentando la quantità di radiazioni dannose che oggi raggiungono la superficie terrestre, l’esposizione alle stesse stimola i radicali liberi e processi di stress ossidativo che nel lungo periodo possono danneggiare il DNA delle cellule cutanee e aumentare il rischio di sviluppare tumori.

 

Dopo quanto tempo si manifestano i danni

Gli effetti delle scottature solari possono manifestarsi nell’immediato, con i sintomi sopra indicati di rossore, bruciore, vesciche e, nei casi più gravi, dolori articolari e febbre, associati a volte a insolazione o colpo di calore.

Oltre a questo, però, le scottature possono presentare un conto salato anche dopo anni, persino decenni, in cui possono svilupparsi lesioni tumorali.

“Quando pensiamo a una scottatura pensiamo anche che una volta passata non vi siano altre conseguenze. Purtroppo, non è così e questo ci deve spingere a essere sempre molto cauti e utilizzare le giuste precauzioni per il sole”, conclude la dottoressa.

 

Scottature solari nei bambini

Evitare le scottature solari durante l’infanzia rappresenta uno dei pochi ed efficaci strumenti di prevenzione primaria del melanoma.

Nei bambini, infatti, la protezione naturale offerta dalla melanina è ancora molto ridotta e aumenta solo progressivamente con la crescita. Questo rende la loro pelle particolarmente vulnerabile ai raggi ultravioletti (UV), quindi risulta fondamentale proteggerla in modo adeguato.

 

Come prevenire le scottature solari

Le scottature da sole si prevengono:

  • utilizzando tutto l’anno e soprattutto durante l'esposizione solare, una crema con SPF adeguata al proprio fototipo, applicata circa 20-30 minuti prima dell’esposizione solare e riapplicata ogni 2 ore circa;
  • evitando l’esposizione al sole nelle ore in cui i raggi UV sono più forti (tra le 11:00 e le 16:00);
  • indossando indumenti protettivi, come magliette in fibre naturali e colori neutri, ancor meglio se dotati di certificazione UPF (ultraviolet protection factor) 50+,  oltre a cappelli a tesa larga associati a occhiali da sole con filtro UV;
  • evitando l’uso di lettini abbronzanti, che emettono raggi UV dannosi;
  • assumendo, dopo consulto medico, integratori con vitamine, minerali e sostanze dall’azione antiossidante che aiutano ad attivare la melanina e a preparare al meglio la pelle al sole, proteggendo le cellule dallo stress ossidativo.

Oltre a utilizzare mezzi fisici (indumenti, cappelli, occhiali idonei), l’SPF resta lo strumento più efficace per ridurre i danni al DNA e limitare il rischio di sviluppare tumori della pelle. Contrariamente a quanto spesso si crede, la protezione non blocca l’abbronzatura, ma aiuta a ottenere un colorito più duraturo, evitando eritemi, desquamazioni e discromie antiestetiche.

 

I diversi fototipi della pelle 

La classificazione della pelle in fototipi, definita dalla Scala di Fitzpatrick, si basa sul colore della pelle, degli occhi e dei capelli, nonché sulla reazione della cute all’esposizione solare. Questa suddivisione è utile per valutare quanto una persona sia suscettibile ai danni provocati dai raggi UV:

  • fototipo I: si arrossa sempre con il sole e si abbronza molto poco o affatto. Ha una carnagione molto chiara con lentiggini, mentre gli occhi sono azzurri o verdi e i capelli rossi, biondi o comunque chiari;
  • fototipo II: si arrossa facilmente, ma si abbronza difficilmente. La carnagione è chiara, talvolta con lentiggini. Gli occhi sono azzurri o verdi, mentre i capelli biondi o nocciola;
  • fototipo III: si può arrossare, ma si abbronza con moderazione. La carnagione è chiara, ma più bruna. Gli occhi sono marroni o chiari e i capelli variano dal biondo scuro al castano chiaro-medio;
  • fototipo IV: si arrossa raramente e si abbronza facilmente. La carnagione è olivastra, gli occhi sono scuri, così come i capelli, che sono marroni o scuri;
  • fototipo V: si arrossa molto raramente e si abbronza in fretta. La carnagione è bruno-olivastra, i capelli e gli occhi sono di un marrone intenso o scuri;
  • fototipo VI: non si scotta mai. Carnagione, capelli e occhi sono molto scuri.

 

Creme solari: filtri, SPF e fototipi

Le creme solari rappresentano il principale alleato nella prevenzione dei danni da UV. Si dividono in creme con:

  • filtri fisici (o minerali), che riflettono i raggi solari e sono ideali per bambini o zone sensibili;
  • filtri chimici, che assorbono i raggi uv e sono più adatti all’uso quotidiano grazie alla loro facilità di applicazione. 

Il livello di protezione, ovvero la capacità di prevenire l’eritema indotto dai raggi UV,  è indicato dalla sigla SPF (Sun Protection Factor) che indica quante volte più a lungo puoi esporti al sole senza scottarti, rispetto a quando non usi nessuna protezione. 

Ad esempio, se senza protezione ti scotti dopo 10 minuti, con una crema SPF 30 potresti restare teoricamente al sole fino a 30 volte di più, cioè circa 300 minuti (5 ore), ma sempre con riapplicazioni regolari.

Una crema: 

  • SPF 50 blocca circa il 98% dei raggi UVB: è consigliata soprattutto per i fototipi chiari (I-II) e soggetti con molti nei o familiarità per tumori cutanei;
  • SPF 30 blocca circa il 97% dei raggi UVB: può essere usata dai fototipi intermedi (III-IV), generalmente dopo aver utilizzato per i primi giorni di esposizione l’SPF 50;
  • SPF 15 blocca circa il 93% dei raggi UVB: è riservata ai fototipi scuri (V-VI), sebbene almeno un SPF 30 sia consigliato anche per loro.

Altri fattori, come la protezione nei confronti degli UVA (per quanto non venga generalmente indicato nelle confezioni, è raccomandato che venga garantita una protezione UVA di almeno un terzo rispetto a quella UVB), il veicolo cosmetico (crema, latte, gel, lozione, spray) e la durata dell’efficacia degli agenti filtranti dovrebbero essere presi in considerazione per un’adeguata scelta dello schermo solare.