Come si manifesta il morbo di Osgood-Schlatter e come si cura

PUBBLICATO IL 23 GENNAIO 2025

Il morbo di Osgood-Schlatter è una patologia dell’età evolutiva che colpisce il più delle volte bambini e adolescenti. Spesso è causa di stop forzati dall’attività sportiva perché porta con sé dolore e limitazioni funzionali. 

Ne parliamo insieme al dott. Giacomo Stefani, Responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia.

 

Come si manifesta

Si presenta come una deformità dolorosa poco sotto la rotula, originata dalla tensione che il muscolo quadricipite determina sulla tibia attraverso il tendine rotuleo. 

Colpisce i bambini dai 10 anni in sù, in particolare i maschietti, che praticano attività sportiva e proprio durante lo svolgimento degli allenamenti iniziano a familiarizzare con questo disturbo. 

Nei più piccoli la tibia, non essendo ancora completamente ossificata ma costituita per lo più da cartilagine di accrescimento, tende a deformarsi con maggiori probabilità, favorendo la comparsa della tumefazione dolorosa descritta in precedenza.

 

I fattori scatenanti

Certamente tutte le azioni che determinano la tensione del quadricipite sulla tibia favoriscono l’insorgenza del morbo di Osgood-Schlatter. Sport in generale, dunque, con il calcio in primis.

 

La diagnosi

Diagnosticare il morbo di Osgood-Schlatter è abbastanza lineare. Se il bambino lamenta dolore quando corre, salta e gioca è bene farlo visitare da uno specialista ortopedico che, già a occhio nudo, ravviserà una tumefazione dolorosa posta nella parte alta della tibia. 

In genere, comunque, viene prescritta una radiografia per evidenziare la deformità della parte anteriore del ginocchio sotto la rotula.

 

Cura e terapie

È bene curare questa patologia nel modo corretto. Solo un riposo prolungato può portare alla completa guarigione, ma, come è noto, quando si ha a che fare con i bambini, non è certo uno stratagemma del tutto attuabile. 

L’utilizzo di taping, fasciature e tutori in neoprene possono alleviare il dolore, magari consentendo nei casi più lievi di continuare a praticare l’attività sportiva. 

Una volta completato il processo di crescita ossea, attorno generalmente ai 15/16 anni, questo tipo di disturbo tende a migliorare anche se la tumefazione non scompare del tutto. 

In casi rari si formano delle frammentazioni ossee che in età adulta possono determinare dolore e limitazioni e che richiedono l’asportazione chirurgica.

Cura e Prevenzione