L'Ospedale San Raffaele ospiterà 2 vincitrici della borsa di studio post-dottorato Marie Skłodowska-Curie

PUBBLICATO IL 06 MARZO 2024

Sono stati annunciati i risultati del bando molto competitivo per le borse di studio post-dottorato Marie Skłodowska-Curie Action (MSCA) 2023. Il 42% dei vincitori sono donne, tra cui le dottoresse Caitlin Abbott e Veronica Pini, che svolgeranno le loro ricerche presso l'Ospedale San Raffaele

Con 260,47 milioni di euro stanziati, quasi 80 nazionalità rappresentate e 45 Paesi in Europa e nel resto del mondo in cui i ricercatori lavoreranno, i borsisti premiati da MSCA rappresentano l'eccellenza e il futuro della ricerca europea.

 

Caitlin Abbott: un progetto per svelare il ruolo delle cellule Treg FOXP3+ epatiche 

La dottoressa Caitlin Abbott è cresciuta e ha studiato in Australia (Adelaide), conseguendo un dottorato di ricerca sotto la guida del professor Shaun McColl e del dottor Iain Comerford. Terminato il dottorato, si è messa alla ricerca di un laboratorio che svolgesse un'attività scientifica entusiasmante e con tecnologie d’avanguardia, proprio come il laboratorio Dinamica delle Risposte Immunitarie dell’IRCCS Ospedale San Raffaele. 

Sotto la supervisione del professor Matteo Iannacone, la dottoressa Abbott lavorerà per comprendere il ruolo nel fegato delle cellule T regolatorie (Treg) FOXP3+, una sottopopolazione di linfociti T immunosoppressivi che modulano le risposte del sistema immunitario. Studierà le cellule Treg in modelli di fegato sano, infezione cronica da virus dell'epatite B, steatoepatite non alcolica e carcinoma epatocellulare. Attraverso l'analisi delle caratteristiche, della localizzazione e della funzione delle cellule Treg, il progetto mira a identificare nuove molecole che possano essere prese di mira per terapie innovative delle malattie del fegato.

Matteo Iannacone, professore di Patologia Generale presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, direttore della Divisione di Immunologia, Trapianti e Malattie Infettive, afferma: "Siamo assolutamente felici di avere Caitlin nel nostro laboratorio, dopo il prestigioso risultato della vincita della borsa di studio post-dottorato Marie Curie. Il suo progetto, che esplora l'intricato ruolo delle cellule T regolatorie in condizioni di salute e malattia del fegato, non solo testimonia l'eccezionale talento e dedizione di Caitlin, ma rappresenta anche un passo avanti fondamentale nella nostra ricerca di nuovi percorsi terapeutici per le malattie del fegato. 

Il viaggio di Caitlin da Adelaide al nostro ambiente di ricerca è una chiara dimostrazione del suo costante impegno verso l'eccellenza in immunologia. La sua decisione di intraprendere questo ambizioso progetto nel nostro laboratorio sottolinea le opportunità uniche e all'avanguardia che offriamo per una ricerca e una collaborazione all'avanguardia. Siamo immensamente orgogliosi di sostenere il lavoro di Caitlin, riconoscendo pienamente l'importanza della borsa di studio. È un momento entusiasmante per il nostro laboratorio e attendiamo con ansia le scoperte innovative che la ricerca di Caitlin è destinata a svelare nel campo delle malattie epatiche e dell'immunologia".

 

Veronica Pini: una nuova speranza per i pazienti affetti da distrofia muscolare LAMA2-RD

La dottoressa Veronica Pini è cresciuta a Grosio, un piccolo paese della Valtellina, in Lombardia, e si è laureata in biotecnologie molecolari all'Università di Pavia. Trasferitasi allo University College di Londra grazie a un progetto Erasmus Placement, vi è rimasta per conseguire il dottorato di ricerca nel laboratorio del professor Francesco Muntoni presso il Dubowitz Neuromuscular Centre (UCL), uno dei centri di eccellenza europei nel campo delle malattie neuromuscolari. 

In seguito, ha concentrato la sua attività di ricerca sulla distrofia muscolare congenita da deficit di merosina (LAMA2-RD) e ha stabilito una collaborazione con il dottor Stefano Previtali presso l'IRCCS ospedale San Raffaele, il cui laboratorio ha una lunga esperienza nella ricerca di base e preclinica sulla LAMA2-RD. La borsa di studio post-dottorato MSCA le offre ora la possibilità di approdare proprio all’Ospedale San Raffaele e di proseguire le sue ricerche tornando nella regione in cui è nata e cresciuta, pur continuando a collaborare con il precedente laboratorio di Londra.

La distrofia muscolare LAMA2-RD è causata da mutazioni nel gene LAMA2 e, analizzando il profilo dei geni espressi da un paziente LAMA2-RD con una manifestazione clinica atipica, la dottoressa Pini ha identificato un gene che controlla l'infiammazione e la fibrosi, fenomeni che svolgono un ruolo chiave nella progressione della malattia. Questo gene è univocamente meno presente nel muscolo del paziente atipico, ma è invece molto presente in altri pazienti con LAMA2-RD (e in modelli murini della malattia). Nel suo progetto modulerà, attraverso la tecnica dell’interferenza CRISPR, l'espressione di questo gene modificatore e poi studierà l'effetto sulla gravità della malattia attraverso test funzionali in vivo. 

La dottoressa Pini ha commentato: "L'Ospedale San Raffaele mi offrirà un ambiente multidisciplinare stimolante, difficile da trovare in altri centri. Riunendo competenze che vanno dalla genomica alla terapia genica e cellulare in istituti dedicati in un unico campus, l'Ospedale facilita il divario tra ricerca di base e traslazionale, favorendo lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici per diverse condizioni cliniche, tra cui la distrofia muscolare, oggetto del mio progetto". 

Il dottor Stefano Previtali, capo dell’unità di  Rigenerazione Neuromuscolare dell’Istituto di Neurologia Sperimentale (INSPE) dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, aggiunge: “Sono molto contento che Veronica Pini abbia ottenuto questo prestigioso riconoscimento della Fellowship Marie Curie della Unione Europea. La dottoressa Pini lavorerà su un progetto molto ambizioso, che si integra perfettamente con gli studi in corso nel nostro laboratorio e ci permetterà di identificare nuovi meccanismi alla base del danno muscolare e del nervo periferico in corso di una grave distrofia muscolare congenita dovuta alla mancanza della proteina merosina (malattia LAMA2-RD). Ci auguriamo che questi studi portino alla generazione di nuove ed efficaci strategie terapeutiche per questa importante e progressiva malattia che purtroppo, al momento, non ha una cura”.

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