Cos'è una cisti di Baker e come si cura

PUBBLICATO IL 22 LUGLIO 2024

La cisti di Baker è una condizione dolorosa e di gonfiore della parte posteriore del ginocchio, che spesso preoccupa chi ne soffre. Non è definibile come una vera e propria patologia: al contrario di quanto si possa ritenere, è la possibile espressione di una patologia legata alle strutture interne del ginocchio.

A delineare cos’è la cisti di Baker, quali sono le sue cause scatenanti i sintomi e come curarla è il professor Gennaro Pipino, Responsabile dell’Unità Operativa Ortopedia III di Villa Erbosa a Bologna e professore della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia presso l'Università Vita - Salute San Raffaele di Milano.

 

Cos'è una cisti di Baker

La cisti di Baker, chiamata anche cisti poplitea, è un accumulo di liquido sinoviale nella cavità poplitea, ovvero la regione dell’arto inferiore situata dietro il ginocchio. Il liquido sinoviale, in normali condizioni, riempie le cavità articolari proteggendo e lubrificando le strutture dell’articolazione e riducendo la frizione delle estremità ossee in movimento. 

Lesioni o infiammazioni dalle strutture interne del ginocchio possono aumentare la naturale produzione del liquido sinoviale che va a depositarsi e accumularsi laddove trova sfogo, ovvero nella parte posteriore della capsula articolare, il tessuto di rivestimento dell’articolazione stessa.

“La cisti di Baker si presenta, dunque, anatomicamente come un rigonfiamento posteriore al ginocchio a causa dell’accumulo del liquido sinoviale prodotto in eccesso” afferma il professor Pipino.

In base al quantitativo di liquido eccedente prodotto dalla flogosi, le dimensioni che la cisti di Baker può assumere sono variabili. Può infatti raggiungere dimensioni da pochi millimetri fino a un massimo di 1/2 centimetri.

 

I sintomi principali

I sintomi della cisti di Baker possono presentarsi in maniera più o meno marcata, questo anche in baso al grado di gonfiore presente nella sede di accumulo del liquido.

“È infatti possibile che, in presenza di cisti di Baker di piccole dimensioni, questa possa essere totalmente asintomatica” specifica lo specialista in ortopedia.

Quando sintomatica, invece, i principali segni della cisti di Baker riferiti sono:

  • gonfiore posteriore, il ginocchio presenta un rigonfiamento visibile nella cavità poplitea;
  • senso di impastamento e di pesantezza del ginocchio;
  • dolore, che può variare da debole a intenso, soprattutto se la cisti è ingrossata;
  • rigidità e difficoltà nel muovere il ginocchio, soprattutto dopo periodi di prolungata inattività. 

In casi particolari e in presenza di un rigonfiamento significativo, la cisti di Baker può portare a una compressione delle strutture vascolo-nervose della cavità poplitea, causando problematiche più importanti, fino ad arrivare nei casi più estremi a cancrena o paralisi dell’intero arto inferiore.

 

Le cause 

Le cause di insorgenza delle cisti di Baker possono essere di varia origine. Queste, per semplificare, si possono suddividere in 2 ampie categorie:

  • cause di natura idiopatica, ovvero senza una causa nota: questo avviene, per esempio, nella cisti primaria di Baker, tipica dei bambini. In questo caso, nonostante non sia a oggi confermato, è ipotizzabile che la causa scatenante di questa forma possa essere un anomalo passaggio di liquido sinoviale nella cavità poplitea in un ginocchio sano;
  • cause di sviluppo della cisti legata a patologie sottostanti che riguardano tipicamente gli adulti.

 

I disturbi che possono causare la cisti di Baker

“La cisti di Baker nell’adulto è nella maggior parte dei casi un campanello d’allarme che può indicare la presenza di una patologia ortopedica, specifica delle strutture che compongono il ginocchio”, spiega il Prof. Pipino. Queste includono:

  • lesioni meniscali;
  • artrosi e usura delle articolazioni;
  • danni cartilaginei;
  • lesioni legamentose.

Esistono, infine, cause legate a patologie tipicamente reumatiche. “Le patologie reumatiche – spiega l’ortopedico – possono causare un ispessimento e una infiammazione della membrana sinoviale che riveste le articolazioni, producendo più liquido sinoviale. Queste flogosi possono portare al deposito del liquido in eccesso e alla conseguente formazione della cisti di Baker”.

 

La diagnosi della cisti di Baker

La diagnosi per la cisti di Baker avviene in sede di visita specialistica e raramente questo tipo di anamnesi richiede esami strumentali più approfonditi per essere individuata, poiché ben visibile a occhio nudo.

È tuttavia possibile, che in sede di valutazione ortopedica, vengano consigliati esami di controllo più specifici per andare a identificare le vere cause scatenanti del disturbo.

 

Come curare la cisti di Baker

La cura della cisti di Baker non si concentra sulla cisti stessa, ma sulla condizione sottostante che la causa direttamente. Al bisogno, soprattutto nei casi di forti dolori in attesa di maggiori approfondimenti, le opzioni di trattamento per alleviare i sintomi sono:

  • farmaci antinfiammatori, utilizzati per ridurre l’infiammazione e alleviare il dolore;
  • crioterapia, ovvero applicazioni di ghiaccio per la riduzione di dolore e gonfiore.

“In casi estremi, quando la cisti diventa molto grande e comprime nervi e vasi sanguigni dietro al ginocchio, è considerabile l’intervento chirurgico per la rimozione. Tuttavia, è necessario avvisare il paziente che vi si sottopone che è una soluzione temporanea, la cisti infatti può recidivare se la causa sottostante non viene risolta”, afferma il professor Pipino.

Un’altra procedura generalmente sconsigliata è l’aspirazione della cisti, cioè la rimozione del liquido contenuto con una siringa. Questa opzione ha alto rischio di infezione e la cisti tende a riempirsi di nuovo rapidamente, riformandosi.

È dunque essenziale riconoscere i sintomi e arrivare a una diagnosi accurata per trattare la condizione patologica alla base della cisti di Baker. Il trattamento diretto della cisti può infatti fornire solo sollievo temporaneo.

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