Cos'è la mielite e come si cura

PUBBLICATO IL 02 DICEMBRE 2024

La mielite è una malattia infiammatoria che colpisce il midollo spinale, la struttura che con il cervello fa parte del sistema nervoso centrale.

È una patologia che infiamma i neuroni e le fibre mieliniche presenti nel midollo spinale e che compongono la materia bianca e grigia. Queste cellule, che sono necessarie alla ricezione, all’elaborazione e alla trasmissione degli impulsi nervosi dal cervello al corpo, quando sono colpite da mielite possono danneggiarsi in maniera molto estesa e di conseguenza portare a diverse complicazioni nella loro normale attività.

Valutiamo le cause di comparsa della mielite, come si può manifestare e le terapie esistenti con il dottor Roberto Bassani, responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia Vertebrale all’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio. 

 

Cosa provoca la mielite

Il midollo spinale ha la funzione di smistare tutte le informazioni dal cervello ai muscoli e agli organi e viceversa.

“I neuroni e le fibre che compongono il midollo spinale, e che normalmente conducono l’impulso nervoso, quando sono colpite dall’infiammazione subiscono un forte danno. Questo causa rapidamente un peggioramento, anche grave, della normale trasmissione di informazioni e input tra il cervello e gli organi - afferma il dottor Bassani -. La mielite, dunque, può causare sintomi molto seri a tutti i livelli neurologici”.

Questi danni neurologici possono essere di tipo:

  • sensoriale;
  • motorio.

Nei casi più gravi, o quando sono colpiti determinati tratti del midollo spinale, la mielite può anche compromettere le funzioni di base come, per esempio, il respiro.

Questa patologia, seppur rara, può manifestarsi in modi molto differenti da persona a persona. Le tipologie e i trattamenti, quindi, vengono distinti in base all’area del midollo spinale che viene colpita dall’infezione e alla causa che ne crea l’insorgenza.

 

Le cause della mielite

Le cause della mielite possono essere di diversa origine e possono essere causati da fattori di tipo infiammatorio o di natura virale. “In alcuni casi, la mielite si può sviluppare anche senza una vera e propria causa nota: in questo caso si parla di mielite idiopatica”. 

Tra le principali cause si possono individuare:

  • infezioni virali (herpes simplex, varicella-zoster);
  • infezioni batteriche;
  • malattie autoimmuni (sclerosi multipla, lupus).

In casi molto rari questa patologia si può sviluppare anche a causa di reazioni immunitarie ‘eccessive’ a seguito di vaccinazioni o reazioni a farmaci.

 

I sintomi principali della mielite

“I sintomi della mielite possono variare a seconda della gravità e della localizzazione dell'infiammazione”, afferma lo specialista. 

Tra i sintomi più frequenti che il paziente può manifestare troviamo:

  • debolezza muscolare; 
  • difficoltà a camminare o a mantenere l'equilibrio;
  • alterazione della sensibilità (aumento o diminuzione);
  • ritenzione urinaria o incontinenza;
  • disturbi della funzione intestinale;
  • sensazione di intorpidimento o formicolio;
  • sintomi sistemici, come febbre e affaticamento;
  • raramente dolori alla schiena o agli arti.

“In situazioni molto complesse l’infiammazione può interessare anche i nervi che controllano la respirazione, portando a difficoltà respiratorie che possono richiedere addirittura l'intubazione", afferma il dottore.

 

La diagnosi della mielite

La diagnosi della mielite avviene attraverso un primo consulto con un medico specialista già alla comparsa dei primi sintomi. 

“In presenza di segnali che possono far pensare alla mielite, lo specialista procederà, dopo un’attenta anamnesi, alla prescrizione di alcuni esami specifici - spiega il dottor Bassani -. Gli accertamenti di questa patologia si basano, infatti, su una combinazione di esami clinici e strumentali, oltre alla valutazione clinica obiettiva del paziente con eventuali esami neurologici specifici”.

Gli esami principali che vengono prescritti per giungere a una corretta identificazione della patologia sono:

  • risonanza magnetica, che permette di visualizzare l'infiammazione del midollo spinale;
  • esami del sangue specifici, necessari per escludere infezioni o altre malattie autoimmuni;
  • puntura lombare, per analizzare il liquido cerebrospinale. 

 

Come curare la mielite

La mielite richiede un trattamento mirato e tempestivo. L’approccio comunemente utilizzato per la cura per la riduzione dell’infiammazione è di tipo farmacologico. In seconda battuta, e a supporto della somministrazione di farmaci, spesso vengono prescritti anche trattamenti fisioterapici.

La terapia farmacologica prevede, sempre sotto la prescrizione di uno specialista, l’utilizzo di:

  • antidolorifici;
  • corticosteroidi, capaci di ridurre l’infiammazione;
  • farmaci antivirali o antibiotici (nei casi in cui la mielite è causata da un’infezione virale o batterica);
  • farmaci immunosoppressori (nei casi in cui la mielite è legata a una malattia autoimmune);
  • farmaci specifici per il dolore neuropatico.

La riabilitazione, invece, può essere utile dopo la terapia per favorire una ripresa più rapida e completa del paziente. La mielite si caratterizza, infatti, come una patologia che può colpire duramente la motricità (capacità motoria del paziente).

Le terapie che solitamente vengono consigliate sono:

  • fisioterapia, che aiuta a migliorare la forza muscolare, la mobilità e a recuperare alcune capacità motorie che possono essere state compromesse;
  • terapie fisiche mirate per migliorare l’autonomia del paziente, se questa è stata persa a causa della malattia;
  • supporto respiratorio, nei casi più gravi in cui queste funzioni vengono meno. 

In alcuni rari casi è possibile ricorrere alla plasmaferesi, attraverso cui il sangue viene ripulito dagli anticorpi dannosi che possono attaccare il sistema nervoso centrale. Questa procedura è, però, utilizzata solo nei casi di mielite autoimmune o idiopatica e viene prescritta per i casi più gravi quando i corticosteroidi non portano al miglioramento sperato.

 

Si può guarire dalla mielite?

“La remissione della mielite è molto variabile e dipende sostanzialmente dalla causa che l’ha fatta scaturire – conclude il dottor Bassani -. La ripresa del paziente, inoltre, dipende strettamente dalla gravità con cui si è presentata la patologia e dalla tempestività con cui si è intervenuti con le terapie. 

In alcuni casi, i pazienti possono recuperare lentamente ciò che hanno perso durante la malattia, in altri casi però può non esserci guarigione completa con esiti anche permanenti (deficit di sensibilità e motori)”.

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