Tutte le cause del sangue nelle feci e quando preoccuparsi
PUBBLICATO IL 04 SETTEMBRE 2023
Il sangue nelle feci è uno dei disturbi, che generalmente coinvolge il tratto digerente, che maggiormente preoccupa la persona che ne soffre portandola a precipitarsi subito dal proprio medico curante.
Esistono, però, 2 diverse tipologie di sanguinamento: durante la defecazione e a prescindere dalla defecazione. In entrambi i casi, è richiesto un ulteriore approfondimento. Diventa quindi evidente la necessità di sottoporsi a una visita specialistica, prima dal proprio medico di medicina generale e, nel caso, allo specialista proctologo.
Ma quando preoccuparsi? Lo abbiamo chiesto al dottor Angelo Stuto, responsabile della sezione di Chirurgia Coloproctologica e del Pavimento Pelvico - Unità Operativa Chirurgia Generale dell’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio, responsabile dell’Unità di Chirurgia Coloproctologica e del Pavimento Pelvico all’IRCCS Policlinico San Donato e consulente presso Casa di Cura La Madonnina, Smart Clinic e Palazzo della Salute - Wellness Clinic.
Le possibili cause del sangue nelle feci
“Quando il sanguinamento è evidente, quindi non occulto, la causa più frequente di questo disturbo potrebbe essere la patologia emorroidaria o, più in generale, le patologie proctologiche come, ad esempio, le fistole o le ragadi - spiega il dott. Stuto -.
In questi casi, non è necessario effettuare l’esame del sangue nelle feci, ma è meglio sottoporsi direttamente a una visita proctologica dove lo specialista saprà sicuramente indirizzare al meglio il paziente verso la terapia o a ulteriori approfondimenti diagnostici.
Le emorroidi, nello specifico, sono cuscinetti vascolari che si trovano in fondo al canale anale deputate al contenimento dei gas. Quando queste si ammalano, si parla di Patologia Emorroidaria. Le ragadi, invece, sono vere e proprie ferite localizzate sul margine anale, che si caratterizzano proprio per una sintomatologia dolorosa importante e, occasionalmente, anche da sanguinamento”.
Le cause di sangue nelle feci possono essere molteplici:
- patologie infiammatorie dell’intestino;
- patologie proctologiche (es. diverticoli, emorroidi, fistole e ragadi);
- polipi ano-rettali ed intestinali;
- lesioni neoplastiche;
- patologie gastroenterologiche (es. gastrite).
Si stima che fino al 5% della popolazione al di sopra dei 45-50 anni di età riscontri positivamente del sangue occulto nelle feci, grazie anche a test specifici che, molto spesso, possono rivelarsi importanti soprattutto nei primi step di diagnosi precoce del tumore del colon-retto oppure dei polipi.
Non sempre, però, il sanguinamento è dovuto a patologie sottostanti: soprattutto nel sesso femminile, possono verificarsi contaminazioni del materiale fecale a cause di perdite vaginali oppure del flusso mestruale. Perciò prestate molta attenzione, in caso di eventualità come queste!
Il test delle feci: a cosa serve e come funziona
“Un primo step per riscontrare del sangue occulto è il test delle feci - continua - che può sia essere acquistato in farmacia, sia distribuito gratuitamente ai soggetti al di sopra dei 45 anni. Va specificato, però, che non si tratta di un esame diagnostico bensì di screening: se il test risulta positivo, non allarmatevi!
Questo è semplicemente un piccolo campanello d’allarme che dovrà poi indirizzare il medico a suggerire esami di approfondimento per indagare l’origine di questa piccola perdita ematica microscopica. L’iter terapeutico verrà poi stabilito in base alla diagnosi”.
A seconda del tipo di test che si utilizza, è buona norma non mangiare carni rosse nei giorni precedenti l’esame per evitare che possa in qualche modo portare a falsi positivi.
Il test delle feci, solitamente, si effettua sulla base di 3 campioni:
- se la positività è di 3 test su 3, è sicuramente indicativa di una colonscopia;
- se la positività è di 1 o 2 test su 3, si rende necessaria la valutazione dello specialista anche in base a un’oggettività clinica e all’anamnesi, cioè dai disturbi che il paziente può lamentare o meno.
In caso di ulteriori approfondimenti diagnostici suggeriti dal medico,l’esame principe è rappresentato sicuramente dalla colonscopia, la cui precisione e accuratezza possono rivelarsi decisive nello studio e nella valutazione di eventuali fonti microscopiche di sanguinamento e di individuazione delle cause.
Quando preoccuparsi e recarsi dallo specialista
“Per capire quando rivolgersi al medico per accertamenti, è necessario distinguere la presenza di sangue con la defecazione o a prescindere dalla defecazione stessa, dall’esecuzione del test per la ricerca del sangue occulto fecale - afferma il medico -.
Quest’ultimo è, come detto, un test che si utilizza per lo screening delle malattie colo-rettali. La positività del test è utile per indirizzarci a eseguire controlli più approfonditi. Da ciò ne consegue che, in presenza di un evidente sanguinamento ano-rettale, non è necessario eseguire il test del sangue occulto”.
In questa situazione, se l’episodio di sanguinamento è isolato e/o si manifesta con semplici tracce ematiche sulla carta igienica (in inglese paper bleeding), non vi è nessuna ragione per preoccuparsi; solitamente, si tratta di piccole perdite ematiche dal tessuto emorroidario marginale. Se il sanguinamento è più consistente, compare anche a distanza della defecazione e, soprattutto, dura per alcuni giorni, è consigliato recarsi dal medico che valuterà la necessità di una visita proctologica.
“Vorrei ricordare che insieme alla visita proctologica, viene sempre eseguita l’anoscopia che è l’esame migliore per valutare il canale anale e l’ultimo tratto del retto dove è situato il tessuto emorroidario - conclude Stuto -.
Altro motivo per cui è consigliato recarsi dal medico è l’associazione di sanguinamento anale con altra sintomatologia come febbre, tumefazioni e gonfiore dei tessuti perianali, dolori addominali e alvo diarroico”.