Retinografia e fluorangiografia: 2 esami per la salute dell’occhio
PUBBLICATO IL 25 APRILE 2023
La retinografia, una semplice fotografia del fondo oculare, e la fluorangiografia retinica, che richiede l’iniezione in una vena del braccio di un colorante (che non è un mezzo di contrasto) fluorescente, sono 2 esami certamente utili per accertare la presenza di eventuali patologie vascolari dell'occhio.
Approfondiamo insieme al Dott. Gianpaolo Gatta, Responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica dell’Istituto Clinico S. Anna.
Cos’è la retinografia e a cosa serve
“Ricorrere alla retinografia - spiega il dottor Dott. Gatta - è importante per evidenziare a scopo documentativo la salute della retina.
Dura generalmente 3/4 minuti e, tramite l’ausilio di un retinografo, consente di ottenere immagini a colori del fondo oculare dopo aver instillato gocce midriatiche per dilatare la pupilla.
Non esistono controindicazioni particolari per la retinografia. L’unico accorgimento è che una volta eseguita la retinografia è bene astenersi dalla guida per almeno un paio di ore dal momento che la dilatazione della pupilla può arrecare annebbiamento visivo.
Cos’è la fluorangiografia e a cosa serve
La fluorangiografia è indicata, invece, per conoscere la distribuzione del sangue all’interno della retina.
“È richiesta per tutte le patologie di tipo vascolare o infiammatorio della retina. L’indicazione più frequente della fluorangiografia è la retinopatia diabetica ed è l’esame fondamentale perché consente di evidenziare all’interno della retina le aree ischemiche, ovvero quelle non perfuse (dove non arriva il sangue). Consente, dunque, di effettuare in un secondo momento un laser che, bruciando le aree ischemiche, blocca la progressione della retinopatia diabetica.
Viene suggerita la fluorangiografia anche per diagnosticare eventuali trombosi venose retiniche e, in ultima analisi, le maculopatie abbinandola in questi casi anche all’OCT, la tomografia retinica a luce coerente o tomografia a coerenza ottica. Spesso, infatti, questi 2 esami si prescrivono contestualmente perché danno informazioni complementari utili e preziose per stabilire il corretto percorso di cura”.
Come funziona e quanto dura
La fluorangiografia viene eseguita grazie all’ausilio di uno strumento ottico che non prevede il contatto con l’occhio del paziente: non è dolorosa ad eccezione dell’iniezione endovenosa per inoculare il colorante fluorescente (la fluoresceina).
“Dura più o meno 20 minuti - prosegue proseguito lo specialista -: vanno contemplati sia i tempi precoci (quando il colorante si distribuisce nella retina), sia i tempi tardivi (dopo 10’, 12’ o 15’, ovvero il tempo necessario per evidenziare il residuo di sangue all’interno della retina). Se la prima fase di questo esame offre indicazioni utili per una valutazione della salute arteriosa, la seconda, invece, evidenzia il deflusso del sangue”.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Per la fluorangiografia è bene prestare attenzione alle allergie: ci sono alcuni pazienti, infatti, allergici al colorante che presentano reazioni allergiche importanti.
Se siamo a conoscenza dell’allergia di un paziente già prima dell’esame esiste un protocollo grazie al quale associare all’iniezione del colorante anche una seconda iniezione di cortisone e antistaminico. Ma, se una persona non sa di essere allergica, è bene contare sull’assistenza di un anestesista al momento dell’esame pronto ad intervenire.
In seguito ad una fluorangiografia è bene far presente come, per le 4 ore successive all’esame, la cute si presenti gialla e le urine di un colore fluorescente.