A cosa serve l'urinocoltura e quando farla
PUBBLICATO IL 18 OTTOBRE 2021
L’urinocoltura è un esame microbiologico finalizzato alla ricerca di batteri, responsabili di infezioni a carico delle vie urinarie. È uno strumento importante nell’iter diagnostico, al fine di impostare la terapia antibiotica più corretta ed efficace.
“Questa analisi – spiegano le dottoresse Simona Leviti ed Elena Patrucchi del Laboratorio Analisi dell’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano - è utile in caso di sospetta infezione delle vie urinarie, poiché consente di individuare gli eventuali microrganismi causa di infezione e di quantificarli”.
La raccolta delle 24 ore e i risultati
“In laboratorio il campione di urine viene seminato su apposite piastre che favoriscono la crescita di eventuali batteri presenti - approfondiscono le specialiste - .
Dopo circa 24 ore, le piastre vengono controllate visivamente dall’operatore che rileva ad occhio nudo la presenza o l’assenza di colonie batteriche. In particolare, in caso di:
- assenza di colonie: l’esame viene refertato ‘negativo’;
- In caso di positività, cioè se vi è crescita batterica, l’esame è ‘positivo’.
In caso di esito positivo, si esegue anche l’antibiogramma, un esame con cui viene testata la sensibilità o la resistenza agli antibiotici dell'agente infettivo.
Lo specialista che ha richiesto l’esame, sarà così in grado di scegliere il farmaco antibiotico più adatto, per determinare la cura più idonea e prevenire la diffusione di specie batteriche resistenti.
Come raccogliere il campione di urine
Ecco alcune indicazioni per evitare che i risultati delle analisi possano essere inficiati da una scorretta modalità di esecuzione di raccolta.
“La raccolta – spiegano le dottoresse - va fatta la mattina stessa in cui si consegna il campione in laboratorio.
L’esame viene eseguito sulle prime urine del mattino che vanno raccolte in un contenitore sterile, simile a un bicchiere di plastica con coperchio, reperibile in farmacia.
Prima di urinare è buona norma lavare accuratamente i genitali esterni con il detergente intimo, sciacquare accuratamente e asciugare la zona con panno pulito.
È importante scartare il primo getto di urina (chiamato in termine tecnico mitto) e raccogliere nel contenitore il solo mitto intermedio.
Basterà riempire il contenitore non oltre la metà, avendo cura di non contaminare con le mani o con i genitali i bordi o l’interno del vasetto.
Il contenitore, una volta chiuso, dovrà essere consegnato in laboratorio entro 2 ore”.
L’esame delle urine nei neonati
“Nei lattanti – concludono - la raccolta viene, invece, eseguita tramite un sacchetto di plastica sterile che acquista in farmacia, seguendo le stesse norme di detersione valide per gli adulti.
Una volta applicato il sacchetto alla cute del piccolo, non rimane che attendere la minzione. Successivamente, si potrà rimuovere il sacchetto e consegnarlo chiuso in laboratorio.
È bene precisare che se entro 20 minuti non avviene la minzione, è necessario sostituire il sacchetto che potrebbe essere stato contaminato durante l’attesa.”
Consegna del campione presso l’Istituto Clinico Beato Matteo
Il campione si può consegnare dal lunedì al venerdì con queste modalità:
- prendere il numero al totem all’ingresso selezionando “accettazione prelievi” (attivo dalle 7.30 alle 9:15);
- rivolgersi alla cassa per l’accettazione;
- con lo stesso numero erogato dal totem, presentarsi all’ambulatorio n°1 per la consegna del campione.