Da cosa è causata la salmonellosi

PUBBLICATO IL 27 OTTOBRE 2021

La salmonellosi è un’infezione che deriva da un gruppo di batteri molto frequenti in natura. L’infettivologa spiega come può avvenire il contagio e come prevenire il rischio di infezione.

La salmonella è la seconda causa di tossinfezione alimentare in Europa, che colpisce circa 35 persone su 100.000*. Un ceppo di batteri molto frequenti in natura, poiché presenti in diversi tipi di animali di allevamento, da compagnia o selvatici. 

Ma quando questi batteri rappresentano un problema per l’uomo? La dott.ssa Laurenzia Ferraris, infettivologa dell’IRCCS Policlinico San Donato, ci spiega come avviene il contagio, quali sono le reazioni nell’uomo e quali pratiche sono necessarie per evitare l’infezione.  

 

Le salmonelle

Le salmonelle, i batteri da cui ha origine l’infezione gastrointestinale chiamata appunto salmonellosi, possono essere pericolose quando l’uomo ingerisce cibi o acque contaminati

Le manifestazioni cliniche variano in base alla quantità e alla tipologia di batterio presente nelle sostanze. Ne esistono infatti di tantissime specie diverse, per questo motivo non è possibile trovare un vaccino che possa contrastare l’infezione. 

Le salmonelle possono essere suddivise in 2 categorie:

  • salmonelle maggiori, in cui rientra anche il tifo;
  • salmonelle minori, che rappresentano la maggioranza e sono la principale causa batterica di un’infezione alimentare

 

I sintomi

Le manifestazioni sono soprattutto gastrointestinali, con:

  •  dolori addominali;
  •  nausea;
  •  vomito;
  •  diarrea;
  •  febbre.  

Esistono anche forme più severe che possono portare all’ospedalizzazione, soprattutto nelle persone più fragili.

Tipicamente la manifestazione intestinale si verifica a distanza di qualche ora dall’ingestione dell’alimento, da 6 ore a 3 giorni, e i sintomi possono durare 1 settimana. 

 

Come si prende 

Il mezzo principale è l’assunzione di cibi contaminati. Poiché questi non cambiano odore o sapore, non è possibile sapere se il cibo è avariato. I principali responsabili delle salmonellosi sono: 

  • cibi a base di uova crude o contenenti uova;
  • carne, soprattutto se poco cotta, e derivati (come macinati e ripieni);
  • latte non pastorizzato e derivati (come gelati, creme, salse). 

 

Attraverso la cottura le salmonelle vengono debellate, ma se i cibi non sono cotti esiste il rischio di infezione

Un altro veicolo di infezione sono le persone malate: chi ha in corso dei sintomi riconducibili alla salmonellosi può essere fonte di trasmissione dell’infezione. Per questo è fondamentale prestare attenzione a: 

  • igiene;
  • accurato lavaggio delle mani;
  • condivisione di oggetti, come gli asciugamani; 
  • condivisione degli spazi.

 

La cura

Nella maggior parte dei casi si manifesta con diarrea. È importante evitare l’assunzione di farmaci antiperistaltici (gli antidiarroici), perché si tratta di un nostro meccanismo di difesa per espellere i batteri che arrivano nell’intestino. 

Quello che bisogna fare è reidratarsi abbondantemente, con acqua o soluzioni saline. Potrebbe inoltre essere utile assumere dei fermenti lattici per riequilibrare la flora batterica. 

In caso di forme più importanti, accompagnate da febbre o da sintomi che non migliorano, è opportuno fare qualche accertamento in più per capire se è necessario assumere una terapia antibiotica

 

Le persone più a rischio

Le categorie più a rischio sono le persone fragili, affette da altre patologie o anziane, ma anche coloro che assumono regolarmente farmaci che abbassano l’acidità dello stomaco (come gli inibitori di pompa protonica), perché l’acidità dello stomaco è la nostra prima difesa per uccidere l’eventuale ingestione di salmonelle.

 

Gli accorgimenti per evitare il contagio 

Alcune semplici pratiche possono limitare notevolmente i rischi di contrarre la salmonellosi:

  • lavare molto bene frutta e verdura;
  • bere solo acqua potabile;
  • lavarsi frequentemente le mani durante la preparazione di cibi, soprattutto se si maneggia del cibo crudo e poi il cibo cotto;
  • la contaminazione può avvenire nella fase di produzione, preparazione e dopo la cottura. Quindi è opportuno prestare attenzione agli utensili utilizzati per maneggiare i cibi crudi, come il coltello o il tagliere. Riutilizzarli per il cibo cotto può essere causa di ri-contaminazione; 
  • evitare il consumo di uova e carne poco cotte e optare per la cottura di tutti gli alimenti a base animale; 
  • consumare latte pastorizzato.

 

*Fonte: Autorità Europea per la Sicurezza alimentare – EFSA, dati relativi al 2006

Cura e Prevenzione