La Cura dell’Ernia discale cervicale con tecnica microchirurgica endoscopica

PUBBLICATO IL 15 FEBBRAIO 2021

L’ernia del disco cervicale può essere trattata con la tecnica microchirurgica endoscopica che consente tempi di recupero più brevi e minor dolore. 

L’ernia del disco cervicale è una malattia molto diffusa a carico dei dischi intervertebrali al livello del collo, che può comportare anche una considerevole riduzione della qualità di vita per chi ne soffre e che, talvolta può richiedere un intervento chirurgico. 

Il Prof. Andrea Fontanella, specialista Neurochirurgo presso la Casa di Cura La Madonnina, illustra in cosa consiste il trattamento con tecnica microchirurgica endoscopica.

Che cos’è l’ernia discale cervicale

Per comprendere cos’è l’ernia discale cervicale è necessario partire dall’anatomia del disco intervertebrale, una struttura fibrocartilaginea flessibile che unisce due vertebre e che ne consente il movimento e la flessibilità della colonna vertebrale.

Il disco intervetebrale è formato da:

  • nucleo polposo: una parte centrale simile a una “pomata gelatinosa”;
  • anello fibroso: una parte periferica, di aspetto più rigido, che riveste il nucleo polposo e funziona come un contenitore.

L’ernia discale cervicale si verifica quando, a causa di un trauma, l’anello fibroso subisce una lesione e il nucleo polposo fuoriesce dalla sua sede originaria, comprimendo le strutture nervose circostanti

Si può trattare di un trauma rilevante oppure di tanti piccoli traumi ripetuti nella quotidianità che portano ad un'usura dell'anello fibroso fino alla sua rottura.

I sintomi dell’ernia cervicale

I sintomi dell’ernia discale intravertebrale variano a seconda che questa interessi il midollo spinale, le radici nervose o entrambi.

I sintomi dell’ernia che comprime il nervo spinale

Quando l’ernia comprime il nervo spinale, quindi vengono compresse le radici nervose, si avrà:

  • dolore molto intenso che parte dal collo e s’irradia all’arto superiore e alla scapola (seguendo la distribuzione del nervo);
  • perdita di forza (per interessamento della radice anteriore);
  • perdita di sensibilità (per interessamento della radice posteriore) 
  •  alterazione dei riflessi neurologici (per interessamento di entrambe le radici nervose, anteriore e posteriore).

I sintomi dell’ernia che riguarda il midollo spinale

Quando invece l’ernia riguarda il midollo spinale, quindi vi è una compressione delle vie motorie e delle vie sensitive. Questa provoca una patologia mielopatica, i disturbi riguardano anche gli arti inferiori e sono:

  • difficoltà a deambulare;
  •  perdita più o meno rilevante del controllo degli sfinteri (interessamento sfinterico);
  • riduzione o mancanza di coordinazione degli arti sia superiori, sia inferiori (sindrome atasso-spastica) per arrivare anche alla paresi o ad una vera e propria paralisi degli stessi arti.

L’importanza della diagnosi differenziale

Spesso o è necessario eseguire una diagnosi differenziale dell’ernia discale cervicale con altre malattie. Ad esempio:

  • una sindrome che riguarda un nervo spinale come la brachialgia (dolore all’arti superiore) può simulare una malattia della spalla (un conflitto subacromiale) che, invece, è di competenza ortopedica.
  • una sindrome midollare può confondersi con diverse malattie sia neurologiche come la sclerosi multipla a livello midollare o altre patologie sistemiche. A volte a causarla, invece, possono essere traumi, tumori primitivi o secondari, malformazioni, patologie metaboliche, stenosi del canale vertebrale etc.

Il trattamento con la microchirurgica endoscopica 

«Nel caso dell'ernia discale cervicale il trattamento microchirurgico endoscopico viene effettuato, nella maggior parte dei casi, con un approccio anteriore - chiarisce il Professor Fontanella -  cioè, con una introduzione degli strumenti nella parte anteriore del collo

La procedura consiste nel posizionare un canale di lavoro fra una vertebra e l’altra, al fine di raggiungere l’area in cui vi è la compressione delle strutture nervose ed eliminare la parte comprimente attraverso lo spazio intervertebrale mantenendo, però, integri i corpi vertebrali».

Vantaggi della tecnica microchirurgica endoscopica vs quella tradizionale

La tecnica endoscopica per il trattamento dell'ernia discale ha diversi vantaggi rispetto alla tecnica chirurgica tradizionale, perché non prevede demolizioni da parte del chirurgo e, di conseguenza:

  • riesce ad eliminare la compressione senza alcun danno alla colonna vertebrale e una sua conseguente instabilità. Questo è molto importante perché sul lungo termine non si generano   patologie secondarie sui segmenti adiacenti;
  • le tempistiche di recupero del paziente sono più rapide, perché non sono previste lunghe immobilizzazioni;
  • il paziente non riscontra dolore, dopo l’intervento, solitamente e, se non vi sono particolari problematiche, il giorno successivo può già essere dimesso e tornare progressivamente alla sua vita normale. 

La tecnica chirurgica tradizionale per il trattamento dell’ernia cervicale, invece, prevede una rimozione del disco intervertebrale e di parte dei corpi vertebrali, per cui si determina un’instabilità della colonna nel punto operato e una conseguente necessità di artrodesi: la fusione delle due vertebre adiacenti. 

In questo modo si verifica un’ospedalizzazione più lunga con convalescenza più protratta e, successivamente, una patologia a carico degli spazi intervertebrali adiacenti che vanno a compensare il movimento che lo spazio “fuso” non ha più.

I rischi della microchirurgica endoscopica vertebrale

«I rischi - risponde il Professore - sono quelli della chirurgia tradizionale, ma minori, in quanto il campo operatorio è molto più piccolo. Il rischio chirurgico, infatti, è correlato e proporzionato alla grandezza del campo operatorio, per cui, essendo in questo caso piccolissimo, sono ampiamente ridotti». 

Il Prof. Fontanella, che vaenta una grande esperienza nell’ambito, conclude ricordando che il principale svantaggio della tecnica microchirurgica endoscopica è che il tempo richiesto per un training di apprendimento completo dello Specialista è molto lungo. Essendo, come accennato sopra, il campo operatorio di dimensioni molto ridotte, il Chirurgo deve acquisire esperienza e dimestichezza con questa tecnica, che all'inizio può creare difficoltà.

Per una visita con il Prof. Fontanella, rivolgersi al Centro Unico Prenotazioni della Casa di Cura La Madonnina contattando il numero  02.58395.555

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