Sindrome del Tunnel Carpale e intervento: quando si opera

PUBBLICATO IL 07 FEBBRAIO 2020

La specialista ci spiega che cos’è la sindrome del Tunnel Carpale e quando è consigliabile operare.

Formicolio, intorpidimento, sensazione di dolore alle dita possono essere sintomi della Sindrome del Tunnel Carpale, un disturbo neuropatico che oggi, complici le tante ore davanti al computer con un mouse, colpisce fasce sempre più ampie della popolazione.  

La dott.ssa Gabriella Tuvo, ortopedico dell’Istituto di Cura Città di Pavia, ci parla della sindrome e dell’intervento per risolverla.

Il nervo mediano

Cosa si intende per sindrome del tunnel carpale? 

“La sindrome del tunnel carpale - spiega la dottoressa - è una neuropatia compressiva del nervo mediano a livello del canale carpale, cavità che si trova in corrispondenza della ragione carpale: il polso. 

Il nervo mediano è responsabile della sensibilità tattile di pollice, indice e medio e di parte del dito anulare e della forza di alcuni muscoli del pollice come il muscolo opponente.  

Questa sindrome può insorgere come conseguenza di importanti traumi o fratture che hanno coinvolto il polso o la mano o come conseguenza di microtraumi ripetuti o attività manuali prolungate e particolarmente intense.”

I sintomi

Quali sono i segnali di questa sindrome? 

“Tra i sintomi iniziali della malattia di solito ci sono delle sensazione di formicolio, sulla punta delle dita, alla mano e talvolta estese dalle dita fino all’avambraccio o al braccio (Parestesie).

in genere sono transitorie e regrediscono rapidamente alla ripresa del movimento, per questo spesso vengono confuse, con disturbi di circolazione o conseguenza di posizioni inappropriate assunte durante il sonno. 

A queste possono seguire algoparestesie: dolore associato a disturbi di sensibilità di maggiore intensità e durata, più frequentemente notturni e talvolta di intensità tale da causare il risveglio durante il sonno.”, approfondisce la specialista.

“Solo negli stadi più avanzati - aggiunge- può comparire l’ipoestesia tattile: deficit di sensibilità tattile, al pollice, indice, medio ed in parte al dito anulare, associato a disturbi della forza della mano con frequente caduta degli oggetti durante lo svolgimento delle comuni attività manuali.”

Prevenzione e postura

“L’utilizzo prolungato di tastiere per pc può influire sull’insorgenza della malattia - avverte la dottoressa -. 

La patologia, che fino ad alcuni anni fa si manifestava in soggetti impegnati in catena di montaggio o deputati a lavori manuali impegnativi (carpentieri, macellai, etc), da alcuni anni si presenta con frequenza crescente in chi è coinvolto in attività manuali leggere, che impongono posture obbligate a gomito flesso e polso in estensione, per tempi prolungati. 

A soffrirne sono coloro che svolgono lavori alla scrivania, davanti al computer o al tablet e mantengono per diverse ore la stessa posizione fissa degli arti superiori.  

La prevenzione consiste nell’utilizzo di mouse e tastiere ergonomiche che prevedono il giusto appoggio del polso, potendo intervallare l’attività lavorativa con esercizi specifici per il polso e la mano che possono essere svolti alla scrivania, anche più volte al giorno.”

La Terapia

“La terapia può essere conservativa o chirurgica, a seconda della gravità e della durata della sintomatologia.

È conservativa negli stadi iniziali della malattia, valutati sulla base del quadro clinico ed elettromiografico. 

Il trattamento prevede l’utilizzo di tutore di polso in posizione neutra da mantenere la notte e qualche ora durante il giorno e l’assunzione di preparati polivitaminici e neurotrofici. 

L’eventuale associazione di terapie fisiche (ultra suoni, laserterapia, tecarterapia) andrà valutata in relazione al quadro clinico e strumentale. 

Queste terapie hanno come effetto un rapido miglioramento del quadro clinico nelle forme di tipo iniziale o di grado lieve.” 

 Quando è consigliabile operare e quali i tempi di recupero 

“Nei casi in cui la neuropatia è di tipo moderato o severo può essere indicato l’intervento chirurgico di neurolisi del nervo mediano al carpo. 

L’intervento che si esegue in anestesia locale con eventuale sedazione per garantire il miglior confort del paziente; consiste in un’incisione cutanea di 3 centimetri a livello del polso per esporre il legamento trasverso del carpo e decomprimere il nervo mediano. 

Al termine dell’intervento viene applicato un bendaggio che rimarrà in sede per pochi giorni e verrà poi rinnovato fino alla guarigione della ferita chirurgica. 

La sutura viene generalmente realizzata con punti riassorbibili che tenderanno a staccarsi in modo autonomo quando la guarigione della cicatrice sarà completata (generalmente entro 12-15 giorni). 

Il paziente potrà utilizzare la mano operata già a partire dal giorno stesso dell’intervento per compiere i comuni gesti della vita quotidiana, senza sollevare pesi e fare sforzi per le prime 3- 4 settimane”, conclude la dottoressa.  

 

Cura e Prevenzione