Conoscere le vasculiti
PUBBLICATO IL 21 FEBBRAIO 2019
(*pagina aggiornata il 22 settembre 2022)
Le vasculiti sono malattie autoimmuni, reazioni del sistema immunitario che 'auto-aggredisce' e danneggia alcuni componenti dell’organismo, non riconoscendoli più come tali.
I primi studi risalgono a 'solo' 35 anni fa. Si tratta di patologie mediamente diffuse, ma più frequenti di quanto si possa immaginare perché alcune forme non vengono diagnosticate correttamente. Riconoscerle in tempo consente di limitare i danni che le vasculiti possono causare su una porzione estesa dei tessuti, delle arterie e degli organi vitali.
Ne parliamo con il dottor Giorgio Serino, specialista di Medicina vascolare e immunologia clinica dell’IRCCS Policlinico San Donato.
Le cause delle vasculiti
Si possono identificare 2 macro fattori alla base di queste reazioni immunitarie.
Le cosiddette 'vasculiti da farmaco' sono causate dall’ingestione di un agente chimico e si manifestano spesso con l’inizio di una terapia, per esempio, antibiotica, antiaritmica o antinfiammatoria.
Altro fattore scatenante è invece un’infezione, solitamente virale.
Come si manifestano
Nel caso delle vasculiti cutanee, si formano macchie di piccole dimensioni sulla pelle, di forma circolare e di colore rosso vivo, soprattutto sugli arti inferiori dal ginocchio in giù, ma possono presentarsi anche sulle mani o essere diffuse in tutto l’organismo.
La sede tipica sono i polpastrelli delle mani e delle dita dei piedi. Possono essere 'a macchie' oppure aprirsi come vere e proprie lesioni ulcerative, che vanno a intaccare anche gli strati più in profondità, come tendini e fasce muscolari, provocando molto dolore.
Vi sono poi manifestazioni a livello reumatologico: dolori, artrite delle piccole articolazioni come mani, polsi e caviglie.
Qual è l'origine di questo fenomeno nel nostro organismo
Le cellule deputate alle difese immunitarie, i linfociti, aggrediscono il corpo direttamente oppure tramite autoanticorpi e altre proteine pro-infiammatorie.
Questa reazione infiammatoria avviene all’interno dei piccoli vasi, da qui il nome vasculite, come i capillari della pelle, ma anche la circolazione capillare di reni e polmoni. Questo processo porta alla formazione di diffusi coaguli nel microcircolo e, se interessa migliaia di vasi, di necrosi, ovvero zone cianotiche dolorose dove non arriva più il sangue.
Quali sono le conseguenze
Nelle forme più frequenti e limitate, il soggetto quasi non se ne accorge e guariscono con l’applicazione di una pomata cortisonica, ma esistono delle vasculiti più complesse che non si risolvono autonomamente e possono essere fatali.
È il caso di quelle che colpiscono i vasi sanguigni fondamentali, come l’aorta o le carotidi, o gli organi interni, come il sistema nervoso centrale, il cuore o le arterie di polmoni e reni.
Come vengono diagnosticate
Spesso è difficile perché le vasculiti vengono confuse con reazioni allergiche da farmaci. Uno specialista come l’immunoreumatologo è in grado di diagnosticarle, consentendo la guarigione ed evitando un’evoluzione della malattia. Vi sono poi forme che tendono a diventare croniche ma, con la terapia farmacologica composta da cortisone e immunosoppressori, se ne contengono gli effetti.
Quelle che colpiscono gli organi, invece, possono essere riconosciute anche a distanza di anni, tramite esami del sangue e indagini radiologiche, come Tac, angio Tac o risonanza magnetica.