Patologie

Sport e cuore (cuore d'atleta, arresto cardiaco negli atleti)

Relazione fra l’apparato cardiovascolare e l’attività fisica

Lo sport è un’attività importantissima che permette di aumentare la funzionalità dei vari processi fisiologici, migliorare la salute e il benessere psico-fisico. Svolgere un’attività fisica regolare permette di scaricare la tensione nervosa, mantenere il peso ideale, sviluppare la massa muscolare, migliorare il sistema immunitario e tanto altro. In particolar modo, praticare sport permette anche di migliorare l’apparato cardiovascolare, di cui il muscolo cardiaco è l’elemento principale.

Il cuore ha il compito fondamentale di rifornire tutte le cellule dell’organismo di sangue ossigenato, essenziale per il compimento delle funzioni metaboliche. Si può dire che il muscolo cardiaco sia come una macchina infaticabile, il cui eventuale arresto, anche momentaneo, può determinare lesioni irreversibili alle cellule più sensibili dell’organismo come, ad esempio, quelle del sistema nervoso. È quindi facilmente intuibile che il buon funzionamento del cuore è fondamentale per una corretta efficienza fisica ed è perciò molto importante accertarsi del suo corretto funzionamento attraverso regolari controlli e screening, in particolar modo in funzione dello sport.

Cuore d’atleta

Il termine “cuore d’atleta” fa riferimento ai naturali cambiamenti del cuore in soggetti che praticano attività fisica aerobica a livelli agonistici oppure sollevamento di pesi molto intenso. In sostanza, il muscolo cardiaco tende ad adattarsi al lavoro fisico attraverso modificazioni funzionali, aumentando la frequenza cardiaca e la gittata sistolica.

Nei soggetti col cuore d’atleta il muscolo cardiaco risulta più grande, le pareti cardiache sono ispessite e le camere cardiache sono lievemente dilatate. Questi cambiamenti permettono al cuore di pompare una quantità maggiore di sangue per ogni battito. Ciò consente al miocardio di battere più lentamente a riposo, con pulsazioni più forti e rallentate. Questi cambiamenti cardiaci sono simili a quelli che possono riscontrarsi in alcune cardiopatie come, ad esempio, la cardiomiopatia ipertrofica o l’insufficienza cardiaca.

I soggetti solitamente risultano asintomatici e il sospetto di una diagnosi di cuore d’atleta si presenta nel corso di uno screening di routine. Una diagnosi accurata può essere fornita dopo aver eseguito un elettrocardiogramma e un ecocardiogramma, importante per accertarsi che il paziente non sia affetto da cardiopatie. Solitamente non è necessario alcun trattamento in quanto la sindrome, una volta sospeso l’allenamento, tende a regredire lentamente. Tuttavia è importante monitorare il processo in modo da stabilire se i cambiamenti scompaiono oppure se siano necessarie ulteriori valutazioni.

Arresto cardiaco negli atleti

In alcuni casi, atleti apparentemente sani possono sviluppare aritmie ad esordio improvviso che possono portare ad una morte improvvisa durante l’attività fisica. Sono diverse le cause che possono portare ad un arresto cardiaco improvviso per un atleta. Alcune di queste sono:

  • cardiomiopatia ipertrofica;
  • sindrome di Brugada;
  • aneurismi aortici;
  • cardiomiopatia dilatativa;
  • coronaropatie.

Fra i segnali d’allarme possono esserci respiro affannoso e svenimento. Tuttavia, in molti casi gli atleti non riconoscono e non riferiscono tali sintomi. Per questo è fondamentale essere esaminati da un medico prima di iniziare un programma di attività fisica sia per i soggetti affetti da malattie sia per quelli sani. In Europa, lo screening deve essere ripetuto ogni 2 anni, indipendentemente dall’età dell’atleta.