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Dolore al ginocchio, quando rivolgersi all’ortopedico?

PUBBLICATO IL 15 APRILE 2025

Il dolore al ginocchio spesso viene considerato passeggero e legato a piccoli traumi, ma in alcuni casi, soprattutto quando si prolunga e diventa pungente, è utile rivolgersi a uno specialista in ortopedia e traumatologia.

A indicarci quando è il momento giusto per rivolgersi a uno specialista, a spiegarci quali sono i segnali da non sottovalutare del dolore al ginocchio e quando è necessaria un’operazione è il professor Gennaro Pipino, Responsabile dell’Unità Operativa Ortopedia III presso Villa Erbosa di Bologna e professore della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia presso l'Università Vita - Salute San Raffaele di Milano.

 

I sintomi del dolore al ginocchio: a cosa fare attenzione?

Non tutti i dolori del ginocchio richiedono una visita dallo specialista in ortopedia: “Se c'è stato un trauma, anche lieve, ed è possibile escludere la frattura si può aspettare una decina di giorni, dopo i quali, qualora il dolore non dovesse attenuarsi, è il caso di rivolgersi a un ortopedico - spiega il prof. Pipino –. 

Se vi è un dolore acuto senza trauma, che non si attenua con riposo, antinfiammatorio e ghiaccio è consigliabile rivolgersi a un ortopedico dopo un paio di giorni”.

I sintomi principali da non sottovalutare e che potrebbero indicare una problematica più seria sono:

  • dolore persistente;
  • sensazione di calore;
  • gonfiore evidente;
  • impotenza funzionale, ovvero impossibilità di muovere correttamente il ginocchio.

“In presenza di uno o più di questi sintomi, che non si risolvono con le corrette precauzioni del caso è sempre bene rivolgersi a uno specialista ortopedico”.

 

Dolore al ginocchio: le patologie sottostanti

Il dolore al ginocchio può derivare da differenti motivazioni e queste devono essere indagate da uno specialista perché si possa giungere a una diagnosi corretta.

Il professor Pipino ci delinea le principali: “Le motivazioni del dolore al ginocchio possono essere:

  • tendiniti, le così dette infiammazioni ai tendini, che spesso colpiscono gli sportivi;
  • lesioni meniscali, che provocano forte dolore;
  • lesioni delle cartilagini, anche queste molto dolorose e che possono portare rigidità articolare;
  • artrosi, anche detta gonartrosi, che altro non è che un consumo completo della cartilagine del ginocchio e che provoca dolore molto acuto”. 

È importante distinguere questi tipi di dolore da quello causato invece dalle malattie reumatiche che, al contrario delle cause elencate, viene senza una causa anatomica. 

A valutare se è un dolore di tipo ortopedico o reumatico è lo specialista in ortopedia: “Dopo una visita del paziente, scongiurati traumi o altre cause anatomiche, e in presenza di ginocchio gonfio e caldo, lo specialista solitamente richiede dei test ematici reumatici - afferma il professor Pipino -. 

Se i test reumatici sono negativi, il dolore è legato a una infiammazione al ginocchio e bisogna studiarne la causa; se invece i test reumatici sono positivi, il dolore è sicuramente legato a una forma reumatica che andrà trattata dallo specialista in reumatologia”.

 

Quando si ricorre alla protesi di ginocchio

“La patologia principale per cui è richiesto l’intervento di protesi di ginocchio è la gonartrosi, l'usura completa della cartilagine del ginocchio” spiega lo specialista.

Nei casi più gravi la gonartrosi può portare a deformità delle strutture dell’articolazione, provocando una deviazione degli assali dell’intero arto e dando origine a:

  • ginocchio valgo, ovvero che punta verso l’interno;
  • ginocchio varo, che punta verso l’esterno.

Se la gonartrosi è in fase iniziale può essere trattata con farmaci antidolorifici e fisioterapia, quando però il dolore raggiunge soglie elevate e la motilità si riduce lo specialista in ortopedia potrà consigliare l’intervento di protesi di ginocchio.

“Si ricorre alla protesi in ultima ratio, soltanto quando è presente un’usura completa della cartilagine del ginocchio, quella che in gergo medico viene definita condropatia di quarto grado estesa a tutto il ginocchio” spiega il professor Pipino.

 

La diagnosi prima dell’intervento: il ruolo della risonanza magnetica

“Il ginocchio è ricoperto da legamenti, muscoli, tendini, nervi e vasi sanguigni. È un perfetto meccanismo che deve essere trattato nel rispetto di ogni sua struttura, valutandone ogni componente prima di affrontare un intervento di protesizzazione”, afferma il professor Pipino.

La struttura del ginocchio cambia da persona a persona, dunque, una corretta preparazione all’operazione, anche attraverso una scrupolosa indagine strumentale, permette all’ortopedico di realizzare degli interventi su misura. 

“La risonanza magnetica è lo strumento principe per valutare tutte le componenti presenti nel ginocchio, perché è in grado di studiare in maniera esatta le varie inserzioni tendinee e muscolari. Il referto e le immagini restituite da questo esame strumentale mostrano il baricentro e gli assi meccanici dell’arto da operare”. 

 

Il nuovo sistema di impianto protesico con l’impiego dell’AI 

La più recente tecnologia e l’avvento dell’Intelligenza Artificiale (AI) hanno avviato una stagione di grandi innovazioni. Questa rapida evoluzione si sta traducendo in radicali cambiamenti anche in ortopedia.

Con il nuovo sistema di impianto protesico eseguito dal professor Pipino, un riferimento in Italia per questa tecnica, i risultati della risonanza magnetica vengono inviati in America, sede della start up ideatrice. 

Lì, attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale impiegata nel calcolo delle misure di tutti i componenti del ginocchio, in 3 dimensioni e tenendo conto di tutte le caratteristiche genetiche e fenotipiche, vengono prodotte le mascherine per il taglio altamente personalizzate.

“Le mascherine di taglio, che sono i componenti dell’impianto protesico che durante l’intervento permettono la corretta angolatura di resezione dell’osso per un posizionamento agevole del nuovo impianto protesico, sono realizzate in plastica e ricalcano esattamente il ginocchio del paziente”, afferma il professore.

I vantaggi del nuovo sistema di impianto protesico

I vantaggi del nuovo sistema protesico sono innumerevoli. 

“Innanzitutto, partiamo dalla parte della fase di pianificazione dell’intervento. L'intelligenza artificiale consegna allo specialista, già prima dell'intervento, la misura corretta delle protesi da usare - spiega il prof. Pipino -.

L’intervento di protesi di ginocchio prevede la foratura della parte centrale del femore, questo comporta sempre del sanguinamento. Con le mascherine di taglio personalizzate non è necessaria alcuna foratura, pertanto abbiamo un sanguinamento pressoché nullo, con un rischio di infezione bassissimo.

Infine, l'intervento con il nuovo sistema protesico di ginocchio è molto più rapido di quello eseguito attraverso le metodologie classiche”.

Per il paziente che si sottopone a un intervento di questo tipo, dunque, i vantaggi sono:

  • ripresa veloce, grazie alla mininvasività dell’intervento;
  • sensazione di ginocchio stabile;
  • ritorno alla normalità riprendendo le attività quotidiane rapidamente.
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