Perché viene la raucedine e come rimediare

PUBBLICATO IL 22 SETTEMBRE 2023

Con il termine raucedine, parola che deriva dal latino raucus (rauco), si intende un’alterazione della voce che porta a un’emissione vocale non corretta, caratterizzata da un tono aspro e soffocato.

Nonostante fino al 2009 fosse riconosciuta come una vera e propria patologia dall’ICDH (Classificazione Internazionale delle Menomazioni, Disabilità e Handicap), la raucedine è in realtà un sintomo, un tipo di disfonia, di alterazione della voce.

La voce è uno dei principali caratteri identificativi di una persona: quante volte ci basta solo udire per un attimo la voce di una persona per riconoscerla? Per questo motivo un abbassamento, un arrochimento possono diventare un problema. 

La dottoressa Orietta Calcinoni, specialista in Otorinolaringoiatria presso l’Istituto Clinico San Siro e specialista foniatra, spiega quali possono essere le cause, quali sono i più efficaci strumenti di diagnosi e come eventualmente trattarla.

 

Cos'è la raucedine e i sintomi 

La nostra voce non è mai la stessa nel corso della giornata. Vi possono essere momenti in cui, a fasi altalenanti, può essere squillante e piena oppure bassa e roca. La raceudine è un sintomo che, però, può avere una durata che varia da qualche minuto fino a intere settimane. 

“La raceudine è un’alterazione della qualità vocale che, se contenuta in un lasso di tempo relativamente breve, non comporta una modifica della qualità di vita, ma a volte si può associare ad un’alterazione dello stato di salute generale della persona - spiega la dr.ssa Calcinoni -. Se l’alterazione della voce dura al massimo una settimana e poi guarisce non c’è da preoccuparsi, ma se il disturbo si protrae più a lungo è raccomandabile rivolgersi a uno specialista. 

I sintomi più caratteristici della raucedine sono rappresentati da una voce che: 

  • si abbassa; 
  • risponde poco alle necessità comunicative personali; 
  • ha bisogno di essere continuamente schiarita; 
  • non permette di cantare o di parlare a lungo, specie se a voce alta o al telefono; 
  • può portare a crisi di tosse o diventare via via più sorda e sempre meno efficace”.

 

Le cause della raucedine

Ma a cosa è dovuta la raucedine? Le cause possono essere molteplici; tra queste:

  1. alterazione delle corde vocali;
  2. agenti irritanti;
  3. farmaci;
  4. cambiamento fisiologico della persona;
  5. alcune patologie.

Vediamole di seguito nel dettaglio.

1. Un’alterazione delle corde vocali

“Un cambiamento della voce si collega, per di più, ad un’alterazione sulle corde vocali, organi che servono principalmente per proteggere i polmoni - continua l’esperta -. Queste sono le strutture del nostro corpo che maggiormente si muovono nel corso della giornata, soprattutto nei soggetti di sesso femminile che, come è noto, hanno una frequenza vocale (Hz) doppia rispetto a quella dell’uomo: come si è potuto dimostrare, in sole 5 ore di lavoro continuo in voce, le corde vocali si muovono per circa un milione di volte, molto più di cuore, mani, occhi o lingua nello stesso periodo. 

La raucedine, dal punto di vista delle corde vocali, è il risultato di un’alterazione dell’elasticità di queste ultime. Alterazione che in genere può dare un senso di affaticamento, tipico soprattutto di alcune professioni in cui si parla molto come, ad esempio, l’insegnamento. Ma ove insorga l’abuso costante, può comportare una raucedine prolungata fino allo sviluppo di veri e propri calli di natura benigna, i noduli cordali, generati dall’attrito tra le corde e che condizionano sempre più la loro funzione. 

2. Gli agenti irritanti

Anche la presenza di agenti irritanti può provocare la raucedine. Primi fra tutti l’acidità gastrica o addirittura la componente basica dei sali biliari, in quello che comunemente chiamiamo reflusso, un ritorno gassoso di liquidi gastrici o biliari che, arrivando alle corde vocali, inadatte a sopportare quel tipo di sostanze, ne irritano le mucose. Si parla, quindi, di raucedine da reflusso

Ma non solo: anche l’assunzione di alcol e fumo possono favorire la formazione di alterazioni ed edema delle corde, con conseguente cattivo funzionamento e raucedine. Inutile trattare ‘la raucedine da reflusso’ se non si evitano alcol e fumo in prima istanza”.

3. I farmaci

Anche alcuni farmaci, specie per le patologie psichiatriche o gli antistaminici, possono ridurre molto la produzione della saliva, provocando una secchezza del tratto vocale e comparsa di raucedine. Per questo è importante, in sede di visita, indagare su eventuali terapie o farmaci che possano incidere sulla qualità e sulla funzionalità della nostra voce. Per i professionisti sanitari, esistono anche degli appositi database. 

4. Il cambiamento fisiologico della persona

Altra causa, che spesso viene poco presa in considerazione, è quella di tipo ormonale: alcune alterazioni della tiroide, o alterazioni ormonali nella donna o nell’uomo, possono avere effetti anche sulle corde vocali.

“Una raucedine può comparire semplicemente anche per la fisiologica evoluzione della persona - prosegue -: durante la pubertà (evidentissima nei ragazzi, ma presente anche nelle ragazze), durante il ciclo, la gravidanza, la menopausa, poi nell’anziano, la corda vocale può perdere un po’ di tono, la laringe si irrigidisce (soprattutto nell’uomo) con ispessimento delle cartilagini portando, quindi, a una voce più debole, stridula, meno timbrata e che comunque è diversa rispetto a quella che aveva prima. 

La raucedine nell’anziano può essere un rischio: 

  • in primis riduce la capacità di chiedere aiuto o rende più difficoltoso comunicare al telefono; 
  • può nascondere un filtro, più o meno continuo, di saliva, bevande o cibi nelle vie aeree con gravi conseguenze alla salute.

5. Le patologie che causano la raucedine

La voce si genera con una fine coordinazione di molti muscoli, di molte strutture, la coordinazione pneumofonica (cioè la capacità di dare fiato e far vibrare le corde vocali e la capacità di articolare il suono con lingua e bocca) e la coordinazione tra muscolatura intrinseca ed estrinseca della laringe. 

Alcune patologie neurologiche possono manifestarsi con un indebolimento vocale. Tra le più note, la malattia di Parkinson può provocare condizioni di disfonia, per l’irrigidimento e il tremore che interferiscono nei livelli di coordinazione, anche in stadi precoci della malattia. 

Ma non sono infrequenti casi di paralisi di una o di entrambe le corde vocali, che possono essere da cause locali o un segnale di patologie anche gravissime della tiroide o del torace.

Bisogna tener presente il fatto che nelle corde vocali possono anche essere presenti varici e altre lesioni vascolari con possibile comparsa di emorragie. A volte, una voce che si arrochisce di colpo può essere sintomo di emorragia di una corda, quadro da distinguere da una paralisi con un attento esame specialistico”.

Non ultimo, ma ancora frequente purtroppo nella popolazione italiana, è il rischio di un’alterazione tumorale maligna. È importante non trascurare una raucedine che persista e non risponda alle terapie: quanto più riusciamo a vedere il paziente in tempo e accorgerci in tempo della comparsa di un possibile tumore, tanto più le terapie (che possono essere chirurgiche, microchirurgiche, radioterapiche…) saranno efficaci.

 

Come si diagnostica la raucedine

“La prima diagnosi è innanzitutto clinica, quindi una prima visita con lo specialista otorinolaringoiatra o foniatra che osserverà e valuterà lo stato di salute delle corde vocali attraverso specifiche strumentazioni - approfondisce la specialista -. 

Nel nostro ambulatorio, utilizziamo il classico specchietto laringeo che permette di osservare direttamente le corde vocali nel proprio colore naturale. Gli unici svantaggi di questo strumento sono che: 

  • non sempre le corde sono sempre visibili al meglio (questo dipende anche molto dalla collaborazione del paziente e dal grado di fastidio provocato, in genere minimo); 
  • purtroppo, non è possibile documentare con immagini lo stato delle corde visto dallo specialista. 

Altri tipi di strumenti sono le fibre ottiche che possono essere utilizzate: 

  • per via nasale, attraverso un apposito fibroscopio flessibile; 
  • per via orale con un fibroscopio rigido. 

Appena si supera la base della lingua, è possibile osservare la laringe con facilità. Fino a qualche anno fa, la strumentazione rigida era considerata la scelta migliore per osservare le corde vocali e il loro movimento, specie con la luce stroboscopica, mentre con la strumentazione flessibile è possibile individuare eventuali problematiche che coinvolgono anche zone circostanti la laringe. 

Con le evoluzioni recenti, la strumentazione flessibile si è dotata di una videocamera con una risoluzione paragonabile a quella dell’ottica rigida, mentre un’ulteriore evoluzione è la laringoscopia 3D, con una diversificazione delle profondità, ricostruendo le distanze e movimenti, cercando di renderle come le vedremmo naturalmente”.

 

Come trattare la raucedine

Come prima cosa, è necessario osservare una corretta igiene vocale, soprattutto mantenendo le prime vie respiratorie sempre pulite, in modo che non si formino infezioni. È normale che se, quotidianamente, si fa un uso improprio della voce (si parla tutto il giorno, si fuma tanto, si beve alcol, ecc.), è più facile che si possa sviluppare una condizione di raucedine. 

Un altro aspetto che spesso si trascura nell’utilizzo delle corde vocali e che può favorire un affaticamento è l’utilizzo di una voce monotona, con una ridotta dinamica di frequenze e di intensità. Le corde vocali, essendo elastiche, hanno bisogno di essere sollecitate costantemente in varie modalità e il mantenere sempre un tono costante (anche solo il bisbiglio può dare problemi) può determinare un importante affaticamento. Per venire incontro a queste problematiche, in genere, si effettua una visita foniatrica e lo specialista foniatra indirizzerà a un logopedista, che può seguire il paziente in un percorso di riabilitazione e verificare che si ritorni al corretto utilizzo del fiato e della voce. 

“Essendo la raucedine un sintomo, è necessario andare a trattare la causa. Non vanno fatte ipotesi a caso e tantomeno avviati trattamenti ‘empirici’, visto i rischi maggiori, pur rari non improbabili. Lo specialista accerterà la causa e avvierà il trattamento: 

  • in caso di reflusso, ad esempio, si possono utilizzare antiacidi che agiscono nel distretto che comprende la laringe, e non necessariamente inibitori di pompa protonica che hanno effetto sulle mucose gastriche; 
  • in presenza di un edema, è possibile invece ricorrere al cortisone, consultando sempre prima lo specialista; 
  • un’ottima chance può essere la fitoterapia, ma chi la prescrive deve ben conoscere interazioni e controindicazioni tra le diverse ‘erbe’ e quello che fa bene a un paziente potrebbe peggiorare la situazione in un altro; 
  • naturalmente se la causa è infiammatoria/infettiva, si useranno antinfiammatori e/o antibiotici

Quando la causa della raucedine sottende problematiche più gravi, sarà opportuno un trattamento fonochirurgico (microchirurgia che tende al risultato funzionale), intervento esperto che traumatizza il meno possibile le strutture delle corde vocali, finché la lesione è benigna. Nelle lesioni maligne la tipologia di intervento, chirurgico, radioterapico o chemioterapico, spetterà ai curanti che lo discuteranno con il paziente”,  conclude Calcinoni.

Cura e Prevenzione