L’importanza della psiconcologia per chi è malato di tumore

PUBBLICATO IL 09 NOVEMBRE 2023

Nata negli Stati Uniti intorno agli anni ’70 e introdotta nel nostro paese negli anni 80’, la psiconcologia è una disciplina che si occupa delle conseguenze psicologiche che insorgono in una persona malata di tumore e nei suoi familiari. 

Ne parliamo insieme alla Dott.ssa Diana Lucchini, psicologa e psicoterapeuta, responsabile del Servizio di Psicologia all’Istituto Clinico S.Anna e promotrice dell’evento Cultura e cura del benessere promosso dagli Istituti Ospedalieri Bresciani per Bergamo Brescia Capitale della Cultura e in programma il 9, il 10 e l’11 novembre.

 

Lo shock dopo la diagnosi

Ammalarsi di cancro è un avvenimento traumatico che investe tutte le dimensioni della persona, non solo quella fisica. Per questo è importante intervenire chiedendo l’aiuto di uno specialista

Le preoccupazioni di tipo personale che insorgono sono numerose e tra queste le principali sono: 

  • per le conseguenze dei trattamenti medici;
  • rispetto il proprio futuro immediato e a lungo termine;
  • relative ai propri figli e/o a familiari non autosufficienti;
  • per eventuali modifiche nella relazione con il partner;
  • correlate a precedenti esperienze negative di tumore in famiglia;
  • legate alla diminuzione temporanea della propria autonomia.

 

C’è chi esterna il disagio e chi lo interiorizza

Può capitare che la persona malata di tumore non voglia esternare le proprie preoccupazioni per innumerevoli motivi, contenendo la propria sofferenza e influenzando negativamente la qualità di vita. Chi si ammala di tumore spesso tace il proprio dolore, limitando così la possibilità di trovare i giusti aiuti. 

Studi italiani e internazionali hanno, infatti, evidenziato come il 30-40% dei pazienti oncologici soffra di alti livelli di disagio emozionale e come meno del 10% riceva un concreto intervento specialistico. 

Non sempre l’aiuto offerto dai medici, dagli infermieri e dai familiari è sufficiente per supportare la persona nel percorso di adattamento. In alcuni casi, infatti, reazioni di ansia, demoralizzazione o difficoltà nella vita di coppia e familiare eccedono le capacità cognitive e comportamentali di adattamento con conseguenze gravi sullo stato mentale del soggetto malato. Per questo motivo, un supporto specialistico psiconcologico può essere decisivo, favorendo il miglior adattamento possibile al percorso oncologico. 

 

Gli interventi psico-oncologici danno una risposta di cura al disagio

Per quanto espresso in precedenza, la presenza di una figura specialistica in grado di farsi carico del disagio emotivo vissuto sia dalla persona malata sia dai suoi familiari in una fase delicata della propria esistenza è oggi come oggi indispensabile. 

Dall’analisi della letteratura scientifica emerge, infatti, che gli interventi psico-oncologici siano in grado di dare risposte di cura al disagio emotivo sperimentati dai pazienti e dalle famiglie. Un disagio che, da solo, è in grado di compromettere in modo significativo benessere psicologico e qualità della vita di circa il 40% dei pazienti con cancro. 

Un dato significativo. Non sufficiente, tuttavia, a far sì che nel nostro Paese vi sia una omogeneità di erogazione dei servizi psico-oncologici, anche alla luce del fatto che la figura dello psico-oncologo non è ancora stata riconosciuta. 

 

L’eredità della pandemia e l’iniziativa promossa nell’anno della cultura

Il dramma collettivo e le tragedie individuali causate dalla pandemia hanno costretto a riflettere sulla necessità di definire un differente modello di sanità. Una nuova cultura che sappia capire la sofferenza, unendo l’umanità all’arte della cura. Un nuovo ospedale che non sia solo luogo di ricovero, ma anche di formazione e, appunto, di cultura. 

Nell’anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura, i temi proposti dal XVII Congresso nazionale SIPO – Società Italiana di Psico-Oncologia, in programma dal 9 all’11 novembre 2023 a Brescia, sono focalizzati proprio su cultura e cura del benessere

“In questo Congresso la cultura del benessere nella malattia oncologica muove dal riconoscimento di quei bisogni dei malati e dei loro familiari che rappresentano il benessere nella malattia, per poi snodarsi in un percorso in cui istituzioni sociali, decisori politici e operatori sanitari sono chiamati ad illustrare il contributo fattivo di cui sono portatori nel mantenimento e nell’accrescimento del benessere”, afferma la Dott.ssa Lucchini. 

Prevenzione e promozione della salute si declinano nella 3 giorni di interventi innovativi in Psico-Oncologia rivolti a pazienti, caregiver, familiari e operatori sanitari in programma a Brescia dal 9 all’11 novembre. 

La serata del 10 novembre, prevista dalle ore 19:30 presso l’Auditorium San Barnaba, è aperta alla cittadinanza: l’ingresso è gratuito e non è richiesta la prenotazione.

Cura e Prevenzione