Addome pendulo: come eliminarlo dopo un importante dimagrimento

PUBBLICATO IL 03 NOVEMBRE 2023

Si chiama addome pendulo o a grembiule e ne soffre chi ha vissuto un forte dimagrimento, anche in seguito ad un intervento di chirurgia bariatrica. Per eliminare la pelle in eccesso, quasi del tutto priva di elasticità, che oltre a essere antiestetica, compromette le normali funzioni motorie, è necessario ricorrere a un intervento plastico risolutore

Approfondiamo l’argomento con il dott. Fabio Randisi, chirurgo plastico dell’équipe della dott.ssa Lilia Bertolani, responsabile dell’équipe di Chirurgia Bariatrica dell’Istituto Clinico Beato Matteo. 

 

Cos’è l’addome pendulo e quando compare

“L’addome pendulo, tecnicamente definito addominocalasi - specifica il dottore -, è quella condizione clinica nella quale i tessuti della regione addominale si presentano rilassati, talvolta andando a costituire un vero e proprio grembiule che deborda sul pube”.

Il problema si verifica solitamente dopo un calo ponderale importante ed è da ricondurre ad una perdita di elasticità dei tessuti

Non si tratta esclusivamente di un inestetismo, ma nei casi più gravi si possono associare anche delle problematiche funzionali come, ad esempio: 

  • infiammazione e macerazione delle pieghe; 
  • sovrainfezioni ricorrenti; 
  • difficoltà nella scelta degli indumenti.

 

L’intervento chirurgico 

L’intervento di rimodellamento della regione addominale è l’addominoplastica. “Si tratta di una procedura chirurgica - spiega lo specialista - che, attraverso delle incisioni nascoste, consente di: 

  • rimuovere la pelle in eccesso; 
  • rimettere in tensione i tessuti addominali rilassati. 

L’intervento ha la funzione di correggere anche eventuali difetti della muscolatura (diastasi dei retti, ernie) che spesso si accompagnano all’addominocalasi, altro nome per indicare questa condizione clinica. Il beneficio per chi si sottopone a questo tipo di intervento pertanto non è solo di natura estetica, ma anche migliorativa dal punto di vista funzionale e dello stile di vita di chi ne è affetto”.

 

Tipologie di intervento di addominoplastica

A seconda dell’entità del problema, ossia della quantità di tessuto in eccesso da rimuovere, la tecnica chirurgica utilizzata può variare. 

“Nei casi di minore impegno - specifica il dott. Randisi - si può ricorrere ad una ‘miniaddominoplastica’, che consiste nell’eseguire una incisione simil-taglio cesareo per rimodellare i tessuti che si trovano al di sotto dell’ombelico. 

Se la lassità interessa invece tutta la regione addominale, si ricorre ad una ‘addominoplastica completa’, ossia attraverso un’incisione più lunga si procede con lo scollamento fino ai quadranti addominali superiori e si riposiziona l’ombelico. 

In casi selezionati, nei quali l’eccesso di tessuto interessa tutto il tronco, si può ricorrere invece ad una ‘addominoplastica fleur de lys’ che prevede una rimozione dei tessuti sia mediante una incisione sovrapubica, sia mediante una incisione verticale. Quest’ultimo intervento sortisce degli ottimi risultati in termini di rimodellamento dell’intero tronco. 

Tutte le procedure esposte possono poi essere integrate da un intervento di ‘lipoaspirazione’ per rimuovere il grasso in eccesso”, conclude lo specialista.

 

Chi è candidato all’intervento di addominoplastica

L’intervento di addominoplastica è indicato per pazienti di entrambi i sessi che, per svariati fattori (alternanza tra aumento e calo ponderale, gravidanza, interventi di chirurgia bariatrica, esiti cicatriziali di pregressi interventi chirurgici, età), presentano un addome rilassato con tessuti flaccidi e/o una perdita di continenza della muscolatura eventualmente associata alla presenza di ernie.

Cura e Prevenzione