Infertilità maschile: l’importanza della prevenzione andrologica

PUBBLICATO IL 23 AGOSTO 2023

L’infertilità, cioè non riuscire a concepire dopo 12-24 mesi di regolari rapporti sessuali non protetti, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), riguarda in uguale misura (50%) donne e uomini. Un problema, soprattutto per quanto riguarda la parte maschile, ancora oggi troppo sottovalutato e intorno al quale non esiste ancora una cultura della prevenzione.  

“La prevenzione delle cause di infertilità e la protezione della fertilità maschile sono le grandi assenti dai programmi di screening e, in molti casi, i problemi vengono identificati in età adulta o quando la coppia cerca di avere una gravidanza” conferma la dottoressa Nicoletta Maxia, biologa responsabile del centro di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) del Policlinico San Marco e presidente di ProcrearTe Onlus. 

Insieme a lei e al dottor Maurizio Ferri, urologo dell’Unità di Urologia dello stesso ospedale, approfondiamo quali sono le regole della prevenzione andrologica e in cosa consiste.

 

La prevenzione? Inizia con la pubertà

 La prevenzione andrologica è fondamentale fin dall’adolescenza. La scoperta precoce di una patologia dell’apparato genitale, infatti, può prevenire e risolvere malattie che potrebbero diminuire o compromettere la fertilità e la normale attività sessuale nell’età adulta. 

“Eppure - sottolinea la dottoressa Maxia -: 

  • solo il 5% dei giovani maschi italiani si sottopone a una visita andrologica prima dei 20 anni;  
  • solo 3 uomini su 10 nel mondo sono fertili con valori spermatici nella norma. 

Una volta durante la visita di leva veniva effettuata un’importante forma di prevenzione attraverso la valutazione dei genitali di chi era in procinto di svolgere il servizio militare. Oggi quella visita non c’è più e i ragazzi possono sviluppare patologie importanti che non vengono alla luce perché asintomatiche o perché, anche di fronte a sintomi evidenti, chi ne soffre ha pudore a parlarne sia con i genitori sia con il medico di famiglia” continua l’esperta.

 

Il primo passo: una visita con l’andrologo

Prevenire l’infertilità maschile vuol dire effettuare una prima visita andrologica già nell’adolescenza. “È bene, già prima dei 18 anni, rivolgersi a uno specialista andrologo, che sappia: 

  • valutare e individuare eventuali problematiche; 
  • indirizzare verso il trattamento migliore per la loro risoluzione”. 

Bastano pochi minuti per una valutazione utile a riscontrare eventuali anomalie che potrebbero, in futuro, interferire o compromettere la fertilità. 

“Inoltre è consigliabile l’esecuzione di un primo spermiogramma, per conoscere il proprio indice di fertilità già dalla pubertà. Si tratta di un semplice test diagnostico di laboratorio con il quale si studia il liquido seminale e si valuta così la fertilità maschile.” 

 

Le principali cause di infertilità nell’uomo

“Tra le principali cause di infertilità maschile - spiega il dottor Ferri - ci sono:

  • patologie asintomatiche come il varicocele, ovvero la dilatazione delle vene spermatiche, che è una delle principali cause di infertilità maschile, poiché provoca una diminuzione del numero, della motilità e della morfologia;
  • forme congenite di alterazione dei genitali come il criptorchidismo, cioè la mancata o incompleta discesa dei testicoli nello scroto che compromette la produzione di spermatozoi;
  • anomalie genetiche che provocano una scarsa o nulla produzione di spermatozoi (oligospermia e azoospermia);
  • infezioni genitali cronicizzate;
  • insufficienza ormonale, per cui la produzione di spermatozoi non è adeguata”.

 

Le regole della prevenzione

“Per preservare la fertilità maschile anche lo stile di vita gioca un ruolo importante. Per questo è fondamentale, fin da ragazzi, adottare comportamenti adeguati ed evitare fattori di rischio che possono portare a una diminuzione della fertilità” sottolinea l’urologo. Tra questi:

  • avere rapporti sessuali protetti per evitare infezioni croniche trasmissibili sessualmente (ad esempio, l’Hpv);
  • non fumare e non assumere sostanze stupefacenti;
  • non usare sostanze anabolizzanti per aumentare la massa muscolare;
  • mantenere un peso corporeo adeguato, evitando sovrappeso e obesità.

 

L’importanza dell’educazione e dell’informazione

Per fortuna negli ultimi anni la sensibilità nei confronti della protezione della fertilità maschile sta cambiando. “La salvaguardia della fertilità maschile è un tema che non può più essere trascurato e sta entrando di diritto nelle politiche ministeriali volte alla sensibilizzazione, informazione e promozione della salute dei cittadini, ma anche mirate alla tutela del futuro stesso della nostra società” conclude la dottoressa Maxia.

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