Sinusite: come riconoscerla e curarla

PUBBLICATO IL 20 GENNAIO 2022

*(Pagina aggiornata il 27 aprile 2022)

La sinusite è una patologia molto frequente, soprattutto in inverno. L’otorinolaringoiatra spiega come riconoscerla e curarla

In inverno, a causa anche di una maggior diffusione degli agenti patogeni respiratori, si sviluppa la sinusite: patologia che colpisce tutto l’anno, è particolarmente diffusa, tanto che per alcuni soggetti diviene un appuntamento stagionale fisso. Ma come si può riconoscerla e curarla? Approfondiamo il tema con il Prof. Lorenzo Pignataro, specialista in otorinolaringoiatria della Casa di Cura La Madonnina.

Cos’è la sinusite

“Per sinusite si intende un processo infiammatorio a carico dei seni paranasali - spiega il Prof. Pignataro -.

I seni paranasali sono delle cavità situate nello spessore delle ossa del cranio, collegate al naso tramite dei piccoli condotti (osti) che permettono il passaggio del muco. Si distinguono rispettivamente in:

  • frontali: situati al di sopra delle orbite oculari, nell’osso frontale;
  • mascellari: collocati al di sotto delle orbite oculari, nella parte superiore dell’osso mascellare, fino all’arcata dentale superiore;
  • etmoidali: posti fra le due cavità oculari, all’interno dell’osso etmoide;
  • sfenoidali: localizzati nella parte posteriore alle orbite, all’interno dell’osso sfenoide.

 

I tipi di sinusite

In base alla durata della sintomatologia, la sinusite può essere:

  • acuta: dai 3 ai 7 giorni; 
  • subacuta: fino a 3 mesi, senza miglioramenti generali dei sintomi;
  • cronica: oltre i 3 mesi. 

 

Le cause

La sinusite si verifica per un aumento della produzione di muco da parte dell’organismo contestuale al restringimento degli osti. Ciò va, infatti, a determinare un vero e proprio blocco con ristagno delle secrezioni favorendo il proliferare dei patogeni che dalle narici possono arrivare ai seni paranasali.

Le cause che possono determinare questa patologia sono principalmente infiammatorie, e si tratta in genere di:

  • virus, come quello del raffreddore, che nello 0,5%/2% dei casi può evolvere in una forma batterica;
  • miceti, infezioni fungine generalmente riferibili a cause odontogene che interessano i seni mascellari visto il rapporto degli stessi con i denti dell’arcata superiore; 
  • allergie; 
  • fattori anatomici come ad esempio deviazione del setto nasale, concha bullosa (un’espansione abnorme dell’osso del turbinato medio a causa di una sua pneumatizzazione) che possono concorrere a una cattiva ventilazione e drenaggio dei seni stessi, etc; 
  • traumi; 
  • adenoiditi: nei pazienti pediatrici la sinusite è spesso riconducibile ad un’infiammazione delle adenoidi trascurata o non curata in maniera opportuna.

 

I sintomi

“La sinusite determina spesso il comune sintomo della cefalea (mal di testa)  e di dolore al volto, in genere localizzato nell’area interessata dall’infiammazione, quindi sopra, dietro o sotto agli occhi, alla mascella o alla fronte – continua il Prof. Pignataro -.

Oltre a questo, i classici sintomi che la caratterizzano sono:

  • raffreddore con secrezioni nasali o naso che cola per un periodo superiore ai 15 giorni;
  • sensazione in gola delle secrezioni provenienti dal naso;
  • congestione nasale (naso chiuso);
  • tosse produttiva (con catarro);
  • riduzione o assenza di gusto e olfatto (anosmia/iposmia, ageusia/ipogeusia);
  • sensazione di gonfiore localizzato agli occhi; 
  • febbre.  

 

Diagnosi 

La diagnosi di sinusite è formulata dallo specialista sulla base della sintomatologia riferita dal paziente e dall’osservazione clinica. La presenza di 2 o più dei sintomi indicati, abbinata ad un’ostruzione degli osti e muco individuati durante l’esame obiettivo endoscopico può aiutare a delineare il quadro clinico, con una conferma che può arrivare dalla tomografia computerizzata (TC) del massiccio facciale.

 

Come curare la sinusite

La terapia della sinusite prevede generalmente l’utilizzo di corticosteroidi e mucolitici assunti per via orale o via aerosol, in grado di esercitare un’azione decongestionante, abbinati a lavaggi nasali con soluzioni fisiologiche o ipertoniche. Se si riscontra dolore, il medico può prescrivere anche antidolorifici e antistaminici per ridurre il gonfiore delle mucose e la sintomatologia.

Nel caso di sinusite batterica è prevista, inoltre, la somministrazione di antibiotico per un periodo di 8-10 giorni. 

Quando ricorrere alla chirurgia endoscopica FESS

La chirurgia endoscopica FESS (Functional Endoscopic Sinus Surgery), volta a disostruire meccanicamente i seni nasali, è indicata nei casi di:

  • mancata risposta alla terapia medica e farmacologica;
  • per le forme ricorrenti, croniche o complicate;
  • per la sinusite fungina.

 

Come prevenire la sinusite

Una vera e propria prevenzione non esiste, chiarisce il Prof. Pignataro. Quello che si può fare è mantenere un sistema immunitario in salute con un’alimentazione sana; ricca di frutta e verdura e associata al giusto apporto quotidiano di acqua, anche tramite bevande calde, assieme ad una buona umidificazione dell’ambiente.

 

Sinusite o Covid-19?

“La rinite (raffreddore) associata a cefalea, riduzione o assenza di gusto e olfatto, tosse, sono sintomi che caratterizzano sia la sinusite che il Sars-Cov-2. 

Si potrebbe dire che il Covid-19 sembrerebbe caratterizzato più di frequente, anche se non è sempre questa l’evenienza, da una tosse secca e maggiori sintomi respiratori rispetto alla sinusite, ma, se le tempistiche in relazione alla vaccinazione anti-covid, lo stile di vita, la storia clinica del paziente e della sua famiglia non aiutano a formulare una diagnosi differenziale, solo i test di rilevazione del nuovo Coronavirus possono consentirla”.

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