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Di cosa si occupa l’ortodonzia?

PUBBLICATO IL 22 MAGGIO 2025

Se negli ultimi anni l’ortodonzia si è ritagliata un ruolo di primo piano come branca specialistica dell’odontoiatria, lo si deve non solo all’evoluzione digitale, ma anche e soprattutto ai benefici, estetici e funzionali, che hanno ripercussioni dirette sulla nostra salute orale.

Ne parliamo insieme al prof. Giorgio Gastaldi, Responsabile dell'ambulatorio di Odontostomatologia e Chirurgia Maxillo Facciale dell'Istituto Clinico San Rocco di Ome (BS), nonché Direttore della Scuola di Specialità in Ortognatodonzia dell'Università Vita-Salute del San Raffaele (MI).

 

Cos’è l’ortodonzia 

“Il termine ortodonzia - spiega il prof. Gastaldi - deriva dal greco ed è composto da 2 parole: ‘ortos’, che vuol dire dritto, e ‘odontos’, che significa denti. In fin dei conti, quindi, possiamo definirla come la scienza che studia la corretta posizione dei denti”. 

È, dunque, l’ambito dell’odontoiatria preposto al corretto allineamento dentale e alla cura delle malocclusioni (dove per ‘occlusione’ si intende la modalità con cui i denti tra l’arcata superiore e quella inferiore trovano il proprio ingranaggio o combaciamento, e per ‘mal’ si intende qualcosa di alterato o scorretto). 

Il ruolo primario dell’ortodonzia è di diagnosticare, prevenire, correggere e allineare i denti storti o ridefinire la loro posizione in un contesto di affollamento (quando lo spazio osseo in arcata non è sufficiente per far stare tutti i denti nella loro dimensione in maniera allineata).

Ma non è tutto: l’ortodonzia in età evolutiva (quindi nei più piccoli, tra i 6 e i 12 anni), quando è chiamata anche ortodonzia intercettiva, è molto importante per contribuire allo sviluppo e alla crescita delle ossa della mandibola, della mascella e della bocca in modo che possa chiudersi correttamente. 

Un aspetto fondamentale quest’ultimo, anche tra gli adulti, per espletare correttamente funzioni quotidiane come la masticazione, la deglutizione e la fonazione. 

 

Fisso o mobile? L’importante è scegliere l’apparecchio giusto

Esistono trattamenti ortodontici eseguibili sia con un’apparecchiatura fissa, sia con allineatori mobili. Funzionano bene entrambi a patto di conoscere bene la tecnica che ci sta alla base. 

Se con l’apparecchio fisso è possibile trattare qualunque caso, con gli allineatori removibili (trasparenti e non) quasi, perché esistono delle limitazioni. Ogni caso, comunque, fa storia a sé: si parte tutto da una diagnosi. 

Inquadrare in modo corretto la problematica da trattare è fondamentale - sottolinea il prof. Gastaldi -. Una volta stabilita la causa, si apre un ventaglio di possibili mezzi terapeutici perché non c’è n’è mai solo uno. 

Ogni trattamento va calibrato sul soggetto da trattare. La questione da porsi, dunque, non è tanto se fisso o mobile: ci sono apparecchi più efficaci di altri in una determinata condizione e altri sovrapponibili come efficacia. 

Inoltre, va considerato un aspetto non trascurabile ovvero la collaborazione del paziente, a maggior ragione se in giovane età: gli apparecchi removibili, per esempio, funzionano molto bene solo se il paziente li indossa con regolarità, mentre quelli fissi funzionano a prescindere dal momento che non si possono togliere”.

 

L’allineatore invisibile su misura: come funziona

Tra gli apparecchi mobili oggi disponibili, indicati per coloro che hanno completato la permuta dentaria, quello che certamente riscuote maggior successo è quello invisibile. Ma come nasce? 

“Con un’impronta digitale, ottenibile grazie ai moderni scanner oggi a disposizione, e una pianificazione, ideata con simulazioni e/o misurazioni realizzate caso per caso, si arriva alla costruzione di un certo numero di mascherine che portano, poco alla volta, al corretto posizionamento dei denti. 

Queste mascherine vengono progettate all’inizio del trattamento e consegnate al paziente in modo tale che possa sostituirle autonomamente secondo il piano stilato dall’ortodontista”.

 

I benefici di un trattamento ortodontico

I benefici sono molteplici. A livello estetico a chi non farebbe piacere avere un sorriso bello, allineato, luminoso e armonico? Una condizione grazie a cui sentirsi a proprio agio con se stessi e con gli altri e che apporterebbe notevoli benefici anche in chiave emotiva e sociale. 

A livello funzionale, invece,  una dentatura ordinata assicura: 

  • lo sviluppo armonico del volto; 
  • una masticazione corretta; 
  • una buona salute orale, in quanto i denti dritti sono più facilmente detergibili. 

Da una migliore igiene orale, infine, ne consegue un più ridotto rischio di lesioni cariose e gengivali.

 

Quando aspettarsi i primi risultati

La durata dei trattamenti ortodontici dipende dalla condizione iniziale da trattare: ci sono terapie che sono molto rapide nel dare soddisfazioni ai pazienti come, per esempio, l’espansione del palato, visibile già 20 giorni dall’inizio del trattamento (anche se poi possono servire 6 mesi o 1 anno per consolidare il risultato raggiunto) e altre più a medio-lungo termine che richiedono un anno e mezzo o 2 anni di trattamento.


Quando fare la prima visita ortodontica 

Non c’è un’età specifica in cui indirizzare un bambino dall’ortodontista per una visita ortodontica, ma prima si esegue e meglio è. Ancor quando, per intenderci, è presente la dentatura da latte perché, pur non potendo ancora lavorare sull’allineamento dentale, in quella fase, si possono intercettare importanti dismorfismi scheletrici a cui porre rimedio. 


Ortodonzia, otorinolaringoiatria e logopedia: qual è il legame

L’armonioso sviluppo delle ossa mascellari è legato a una corretta respirazione. Assicurarsi che un bambino respiri in maniera corretta, scongiurando fattori flogistici comuni come tonsilliti e adenoiditi, è il primo passo per intraprendere un eventuale percorso ortodontico. 

Un’espansione del palato, per esempio, dà beneficio anche alla corretta respirazione nasale, e l’avanzamento mandibolare, nel caso di una mandibola arretrata (2 classe), può ridurre il rischio che si sviluppino apnee notturne. 

Queste indicazioni terapeutiche hanno un timing preciso di applicazione nell’età evolutiva; purtroppo, a sviluppo completato, la correzione può richiedere approcci ortodontici/chirurgici più complessi. Non a caso, prima di qualsiasi trattamento dall’ortodontista, è sempre suggerita una visita dall’otorinolaringoiatra

Ma non solo: anche la logopedia, che lavora sull’eloquio e sulla posizione della lingua, riveste un ruolo importante se si desidera intraprendere un trattamento ortodontico dal momento che esistono delle correlazioni tra la posizione della lingua e il normosviluppo delle strutture ossee. Per un’alterazione di queste ultime, per esempio, una persona può far fatica a pronunciare alcune lettere o, addirittura, alcune parole. 

Un approccio multidisciplinare, pertanto, è la soluzione più indicata per una diagnosi più precisa e per un piano di trattamento personalizzato. 

Cura e Prevenzione