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Chirurgia ginecologica mini invasiva: i vantaggi della tecnica laparoscopica

PUBBLICATO IL 13 GIUGNO 2025

“La possibilità di esplorare il nostro organismo e di operare all’interno del nostro corpo con interventi mini invasivi - racconta il Dott. Carlo Gastaldi, Responsabile dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia - è sempre stato un desiderio irresistibile da parte del medico. 

Sin dai tempi di Ippocrate, quindi parliamo del 460 a.C., venivano utilizzati degli strumenti rudimentali per l’esplorazione delle cavità corporee. Tuttavia solo ai primi del 1900 Hans Christian Jacobaeus descrisse una procedura endoscopica. 

Da allora fino ai nostri giorni lo sviluppo tecnologico ha fornito alla chirurgia endoscopica (laparoscopia) strumenti nuovi, innovativi e grazie a tale sviluppo tecnologico negli ultimi vent’anni la chirurgia endoscopica si è evoluta rapidamente ed attualmente in campo ginecologico è considerata una tecnica di elezione per vari interventi chirurgici”.

 

Come funziona la laparoscopia

La laparoscopia (o endoscopia) è una tecnica chirurgica che consente di operare con l’utilizzo di particolari strumenti attraverso piccole incisioni cutanee, senza la necessità, come nella tecnica chirurgica tradizionale di dover eseguire ampie incisioni sull’addome. 

È possibile eseguire un intervento laparoscopico grazie ad un sistema ottico collegato ad una telecamera (laparoscopio, che consente anche di visualizzare l’interno dell’addome) ed altri strumenti miniaturizzati (bisturi e pinze), grazie ai quali realizzare piccole incisioni nell’area da trattare. 

Complice lo sviluppo delle tecnologie, sempre più sofisticate, e la tecnica affinata dai ginecologi in questi anni, la tecnica laparoscopica ha avuto un crescente sviluppo al punto da soppiantare la tecnica tradizionale e diventare di routine per la maggior parte degli interventi chirurgici di natura ginecologica. 

L’isterectomia: la tecnica laparoscopica per la rimozione dell’utero

Tra gli interventi laparoscopici più diffusi c’è sicuramente l’isterectomia ovvero la rimozione dell’utero e, in determinati casi, anche delle ovaie e delle tube. Nel nostro Paese, infatti, è il secondo intervento ginecologico più diffuso: il 15% delle donne tra i 40 ed i 70 anni d’età va incontro a questa eventualità clinica. 

Le cause che determinano il ricorso ad un intervento di questo tipo sono per lo più per patologie benigne e solo una piccola percentuale riguarda la patologia maligna.
Le indicazioni principali all’intervento di isterectomia sono:

  • i fibromi uterini (la causa più comune);
  • l’endometriosi (solo in alcuni specifici casi);
  • i problemi di supporto pelvico (come il prolasso uterino);
  •  il sanguinamento uterino anomalo;
  • il dolore pelvico cronico;
  • alcuni tumori ginecologici.

Come viene eseguita l’isterectomia e i vantaggi della via laparoscopica

L'isterectomia può essere eseguita in diversi modi: per via vaginale, per via addominale o in laparoscopia. La scelta della tipologia d’intervento più indicata dipende dal motivo per il quale è necessario procedere a questa operazione.

L’isterectomia per via laparoscopica offre innumerevoli vantaggi per la paziente: 

  • significativa riduzione del dolore in fase di post intervento;
  • consente un più facile ritorno alle attività del quotidiano;
  •  tempi di degenza più limitati;
  • consente una visualizzazione più dettagliata degli organi sui quali intervenire e quindi una maggior precisione nell’esecuzione dell’intervento.

 

L’importanza di affidarsi ad uno specialista formato

La tecnica laparoscopica necessita di un particolare training da parte dell’operatore. Individuare con esattezza l’area da trattare guardando un monitor e senza avere un contatto diretto con i tessuti, infatti, è un’abilità che si acquisisce solo in seguito ad un periodo di formazione specifico

Tuttavia, è bene precisarlo, nel bagaglio culturale di un chirurgo endoscopico deve sempre esserci comunque una buona conoscenza della chirurgia a ‘cielo aperto’ dal momento che, in determinati casi, può essere necessario completare alcuni tipi di intervento in maniera tradizionale.

 

Le differenze tra chirurgia endoscopica e chirurgia robotica

L’aspetto che distingue la chirurgia endoscopica da quella robotica è che:

  • nella chirurgia endoscopica, il chirurgo agisce direttamente sugli strumenti;
  •  nella chirurgia robotica, comanda a distanza i movimenti dei bracci meccanici robotici attraverso una consolle. 

Quest’ultima frontiera conferisce al gesto chirurgico un’incredibile precisione e consente di superare alcuni limiti della chirurgia laparoscopica, estendendo di fatto il concetto di chirurgia mini-invasiva a tutti i tipi di interventi. Per questo motivo, la robotica si sta diffondendo rapidamente anche in ambito ginecologico. 

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