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Quali sono le differenze tra radiografia, ecografia, TAC e RM

PUBBLICATO IL 26 FEBBRAIO 2025

La diagnostica per immagini, oggi, è un elemento fondamentale come approccio a qualsiasi iter terapeutico. Prima di un intervento chirurgico o di intraprendere determinati percorsi di cura, si ricorre sempre più frequentemente al supporto fornito dalle metodiche di un servizio di radiologia, in particolare: 

  • radiografia convenzionale; 
  • ecografia;
  • TAC; 
  • RM; 

Tutti questi strumenti hanno caratteristiche peculiari, ma frequentemente sono usati in combinazione per giungere in modo rapido e corretto a una diagnosi. 

Ne parliamo con il dott. Gianpaolo Superti, dal marzo scorso Responsabile dell’Unità Operativa di Radiologia diagnostica dell’Istituto Clinico San Rocco.

 

Cos’è una radiografia e come funziona 

L'esame radiografico standard si effettua mediante strumenti che emettono una radiazione X che, attraversando il corpo del paziente, incide su dei detettori permettendo la visualizzazione di immagini bidimensionali

La relativamente bassa dose di radiazione somministrata al paziente, la rapidità di esecuzione e il basso costo di esercizio rendono tale strumento in prima linea nei presidi di pronto soccorso, spesso sufficiente a soddisfare le richieste cliniche.

Questa metodica è considerata un esame di I livello mirata prevalentemente allo studio dell'apparato scheletrico,  alla valutazione del torace e in minor misura, alla valutazione dell'addome. L'indagine, infatti, consente la visualizzazione di:

  • patologia scheletrica traumatica o degenerativa
  • alterazioni infiammatorie del parenchima (tessuto) polmonare
  • macroscopiche alterazioni addominali

Le radiografie con mezzo di contrasto: quando si fanno

Oggi è quasi del tutto abbandonato l'uso del mezzo di contrasto endovenoso nel campo della radiografia convenzionale, ormai sostituita da esami più performanti. Si utilizza ancora il mezzo di contrasto introdotto per via orale per: 

  • lo studio dinamico della deglutizione; 
  • la ricerca di diverticoli esofagei; 
  • lo studio post-chirurgico a livello delle prime vie digestive. 

Essendo uno strumento che emette radiazioni ionizzanti sono presenti controindicazioni soprattutto in caso di gravidanze.

 

Cos’è un’ecografia e come funziona 

Un altro esame di I livello è l'ecografia (strumento di non esclusivo appannaggio al servizio di radiologia) che non sfrutta radiazioni ionizzanti, ma l'emissione di ultrasuoni, risultando pertanto un'indagine non invasiva e del tutto innocua per il paziente. 

L'indagine ecografica è indicata: 

  • per lo studio degli organi addominali
  • per la valutazione delle stazioni linfonodali superficiali, degli elementi ghiandolari del collo e di tutti gli elementi muscolari e tendinei

Con l'applicazione Doppler è possibile studiare il flusso vascolare. In casi selezionati si abbina l'utilizzo di un mezzo di contrasto specifico, che permette lo studio vascolare nel contesto di formazioni patologiche. 

L'assenza di controindicazione rende tale strumento idoneo per il monitoraggio del feto.

 

TAC e RMN: la diagnostica di II livello

Qualora questi strumenti di I livello non siano stati in grado di fornire informazioni conclusive in un determinato stato patologico, si ricorre a uno strumento diagnostico di II livello

  • la tomografia assiale computerizzata (TAC) 
  • la risonanza magnetica nucleare (RMN).

 

Cos’è una TAC e come funziona 

La TAC è uno strumento diagnostico che utilizza radiazioni X emesse da un tubo radiogeno che, a differenza della radiografia standard, non è fisso, ma ruota attorno al paziente in movimento su un lettino

Anche per questa metodica sono presenti dei detettori che raccolgono le informazioni che forniranno un dato tridimensionale, e non più bidimensionale, consentendo pertanto ricostruzioni multiplanari. 

Tale strumento è sempre più in uso anche nei centri di pronto soccorso per affrontare quadri emergenziali per i quali la TAC diventa strumento di I livello. 

Per quanto lo strumento dia molte informazioni anche senza mezzo di contrasto, l'aggiunta di mezzo di contrasto ionico endovenoso consente la tipizzazione di numerose forme patologiche, altrimenti non riconoscibili con l'acquisizione basale. L'indagine TC è, pertanto, da considerarsi una metodica panoramica particolarmente idonea nei follow-up oncologici

Sempre più in uso per lo studio di forme patologiche vascolari, gli strumenti di ultima generazione consentono la valutazione anche del cuore e dei vasi coronarici. Con una corretta preparazione del paziente, le indagini TC si spingono a studiare anche i visceri cavi (entero-TC e colon-TC). 

Fondamentale la TAC nello studio dell'encefalo soprattutto in fase di urgenza-emergenza. Per quanto la risonanza magnetica sia più accurata a tutt'oggi, l'esame TC viene usato anche per la valutazione di sospette ernie discali

Per effettuare l'indagine TC con mezzo di contrasto, salvo in situazioni di emergenza, il paziente dovrà effettuare alcune indagini preliminari per appurarne l'idoneità (funzionalità renale non alterata) e mantenersi a digiuno per almeno 7-8 ore.

Cos’è la Risonanza Magnetica e come funziona 

La RM è un esame di II livello (diventa esame di I livello solo in caso di sospetti danni mielici post-traumatici) e sfrutta la presenza di un campo magnetico e di impulsi di radiofrequenza, che interagiscono a livello atomico con il paziente. Molto spesso si effettua quando anche la TAC non è stata in grado di chiarire la natura di un reperto, assumendo pertanto connotati di metodica molto mirata. 

Per effettuare questo esame il paziente è sdraiato sul lettino e inserito in un gantry (struttura ad anello) molto simile a quello della TAC (solo lievemente più profondo) con applicate alcune ‘bobine’, con l'unica difficoltà di restare immobile durante tutta l'esecuzione dell'indagine. 

Quest'ultima durerà sicuramente molto di più di un'indagine TC (da un minimo di 15 minuti per un esame RM articolare a oltre 30 minuti per esami più complessi) ed è presente una rumorosità significativa tamponata da alcuni presidi (cuffie con l'emissione di musica). 

L'indagine RM è lo strumento più avanzato per poter tipizzare una lesione in vari organi addominali, ma anche a livello muscolo-scheletrico e neurologico. 

Non tutte le risonanze hanno le stesse prerogative diagnostiche, in quanto le risonanze magnetiche a basso campo non sono idonee per lo studio addominale o neurologico.

Anche per la risonanza magnetica sono in uso mezzi di contrasto con caratteristiche totalmente diverse da quelle dei mezzi di contrasto della TAC e dell'ecografia, perché sfruttano la loro capacità di interagire con campo magnetico e onde di radiofrequenza. Per quanto le controindicazioni a tali mezzi di contrasto siano minori rispetto a quelle dei mezzi di contrasto TC, anche per l'utilizzo di questi si richiedono dati sulla funzionalità renale del paziente. 

Un'ulteriore controindicazione all'indagine RM è la presenza di elementi metallici o elettromedicali non compatibili con il campo magnetico e, pertanto, a rischio di surriscaldamento o mobilizzazione da parte del campo magnetico. Dobbiamo considerare che una risonanza magnetica ad alto campo (non meno di 1,5 T) è talmente potente da poter attrarre a sé un intero letto medico o una forbice dimenticata nella tasca come se fosse un proiettile. 

Per questa ragione prima di accedere al sito della risonanza magnetica tutti i pazienti, e accompagnatori che entrano nell'area, devono essere sottoposti a una rigorosa valutazione anamnestica su eventuali corpi metallici presenti nel corpo del paziente (sono particolarmente soggetti ad attenzione pazienti che hanno lavorato con strumentazioni che producevano schegge metalliche) e a un passaggio con metal detector. 

L'ultima controindicazione all'esame RM è la claustrofobia del paziente. 

 

Quando e come scegliere un esame piuttosto che un altro

La scelta di queste metodiche è ovviamente in funzione dei quesiti clinici

Per esempio, se il sospetto è una frattura molto spesso è sufficiente la radiografia standard, ma, se il quadro clinico non è giustificato dal risultato di quella radiografia, ecco che si dovrà ricorrere a un esame di II livello che potrebbe essere una TAC, nel sospetto di una frattura misconosciuta, o anche di una risonanza magnetica, qualora ci si orientasse su una patologia di tipo miotendineo. 

Stesso ragionamento si applica anche in tutte le altre situazioni in cui la metodica di I livello non è stata esaustiva, ma non dobbiamo pensare che bypassare una radiografia per giungere subito alla risonanza magnetica sia una scelta corretta. Vi sono molte situazioni, come, ad esempio, le calcificazioni intratendinee, che in risonanza magnetica molto spesso sono invisibili, mentre a una semplice radiografia o un'ecografia appaiono molto chiare. 

Sicuramente la collaborazione tra clinico e radiologo è fondamentale per la scelta del corretto iter terapeutico e per giungere rapidamente alla diagnosi evitando preziose perdite di tempo per il paziente e inutili sprechi economici.

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