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La corsa che fa bene al cuore

PUBBLICATO IL 25 OTTOBRE 2024

Praticare una regolare attività fisica, si sa, fa bene al cuore: diminuisce la frequenza a riposo e sotto sforzo, aumenta la capacità massima di apporto di ossigeno e migliora l’efficienza cardiaca. 

Per tutti coloro che prediligono la corsa è bene sapere che, a seconda di come si pratica, possono esserci risvolti positivi o negativi.

Approfondiamo insieme al dott. Alberto Maria Lanzone, Responsabile dell’U.O. di Cardiologia dell’Istituto Clinico San Rocco.

 

Corsa lenta o veloce per il cuore: quale scegliere?

Per la salute del nostro cuore praticare una corsa regolare e costante (almeno 2 o 3 volte alla settimana), ma con un ritmo moderato è la soluzione ottimale. 

Ripetute e scatti non sono da demonizzare, sia chiaro, ma è bene eseguirli con le dovute accortezze.  

 

Gli effetti della corsa blanda e della corsa veloce sul cuore

La differenza dei benefici per il cuore tra una corsa di resistenza e una di velocità non sono indifferenti. La corsa blanda, ma costante, migliora: 

  • la capacità cardiovascolare; 
  • il consumo d’ossigeno; 
  • la vascolarizzazione. 

Senza contare l’effetto benefico di un eventuale dimagrimento. 

La corsa veloce, gli scatti e gli affondi, invece, hanno un effetto positivo per lo più a livello muscolare solo tra coloro che godono di una buona salute. 

Se questo genere di corsa viene praticata da persone di una certa età, magari senza essersi mai sottoposte a visite di controllo, infatti, può essere del tutto controproducente esponendo il runner a rischi cardiovascolari e anche, in rari casi, a morte improvvisa.

 

I benefici della corsa in generale 

Correre, in generale: 

  • aiuta a migliorare la ventilazione polmonare e l’ossigenazione; 
  • aumenta la portata cardiaca e la gettata sistolica; 
  • contrasta l’indurimento dell’aorta; 
  • riduce la pressione arteriosa. 

 

I benefici della corsa moderata e costante

Farlo in maniera lenta, moderata e costante scongiura la sedentarietà e favorisce la vascolarizzazione generale. Ha l’effetto benefico di un farmaco: riduce il rischio nelle persone ipertese, diabetiche e tra coloro che soffrono di colesterolo alto con risvolti benefici anche a livello di pressione e glicemia. 

 

I benefici della corsa veloce

Farlo privilegiando ripetute e scatti, invece, accelera la produzione di acido lattico e migliora la capacità anaerobica. L’acido lattico che viene prodotto nella fase anaerobica lattacida (il sistema energetico utilizzato nelle attività che richiedono forza e resistenza per un tempo attorno al minuto) serve ai muscoli per abituarsi a lavorare con scarsità di ossigeno ed è utile per chi opta per gare e competizioni.

 

I rischi della corsa se si azzarda troppo

Ve ne sono tanti, anche tra coloro che praticano questo sport a livello agonistico. Uno di questi è la fibrosi miocardica, per fortuna molto rara, che compare tra coloro che sostengono grossi carichi di lavoro e dopo decenni di attività incessante. 

Si tratta di una cardiomiopatia tipica dell’atleta che consiste nella perdita della fase di rilasciamento del muscolo cardiaco, a cui viene a mancare progressivamente l’elasticità diastolica, ovvero nella fase di riempimento, peggiorando poi la fase di spinta del sangue a tutti gli organi. Le pareti tendono a irrigidirsi e così aumentano i rischi cardiaci. 

In generale sono forme rare, ma è bene ribadire come l’attività sportiva migliore per il cuore sia quella eseguita con moderazione e continuità.

 

Quanto correre per cogliere i benefici 

Per proteggere il nostro cuore e soprattutto per cogliere a pieno gli effetti benefici prodotti dalla corsa, l’ideale è praticare jogging moderato da 1 a 2,4 ore a settimana, con una frequenza che non va oltre le 3 volte in 7 giorni. 

Oltre ai benefici descritti in precedenza, un’abitudine di questo tipo: 

  • renderebbe il sangue più fluido;
  • aumenterebbe la sensibilità all'insulina;
  • abbasserebbe trigliceridi e pressione arteriosa; 
  • potenzierebbe densità ossea e difese immunitarie;
  • ridurrebbe le infiammazioni;
  • manterrebbe il nostro cervello giovane e attivo.
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