Usi e ri-usi: la meravigliosa arte del riciclo

PUBBLICATO IL 18 MARZO 2021

Oggi, 18 marzo, si celebra la Giornata Mondiale del Riciclo, istituita nel 2018 dalla Global Recycling Foundation con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sulla corretta differenziazione dei rifiuti e far conoscere le buone pratiche del riciclo, a tutela e salvaguardia dell’ambiente.

Noi de La Zucca Felice siamo molto attenti all’argomento e promuoviamo nelle nostre attività l’idea dello scarto non come rifiuto, ma come oggetto che può avere una nuova vita ed essere riutilizzato, rinnovato e condiviso, per un mondo più pulito e con meno sprechi. 

Ma soprattutto lo scarto può essere una preziosa risorsa educativa in grado di stimolare e favorire l’azione esplorativa dei bambini, la loro creatività e fantasia

La pedagogista Simona Vigoni ci spiega il perché.

Non si butta via niente!

Questo incipit ha dell’ingannevole: non si vuole infatti stendere qui l'elogio della cantilena che i nostri genitori ci ripetevano quando eravamo piccoli di fronte all'ultimo svogliato cucchiaio di minestra. Qui si vogliono tessere le lodi della bellezza del materiale di scarto industriale e di recupero, capace di rinascere sotto le mani solerti, ingegnose ed esploratrici dei nostri bambini.

Scegliere di offrire loro materiale duttile, trasformabile e versatile, qual è quello di recupero, significa credere nell’importanza di coltivare nei bambini il pensiero divergente, la creatività, la capacità di problem solving e l'immaginazione.

Rocchetti che si prestano per giochi di equilibrio, anime di rotoli impilate per convalidare la legge di gravità, assemblaggi creativi con tappi di sughero, ritagli di stoffa, pezzi di gomma, scarti industriali che diventano rifi-utili proprio perché capaci di innescare pensieri scientifici, artistici, composizioni estetiche. 

Educatori, insegnanti, genitori dovrebbero intravedere le potenzialità educative di questi materiali democratici, inclusivi, capaci di aprire un’infinità di strade, tante quante sono le idee e le mani che le costruiscono. 

Non è storia nuova: dalle cianfrusaglie delle sorelle Agazzi negli anni sessanta del secolo scorso, alle scuole reggiane di impronta malaguzziana che tutto il mondo ci invidia, le mani dei bambini diventano strumenti del loro raffinato ingegno anche grazie alla presenza degli scarti, dei rifiuti industriali, dei materiali di recupero che nel loro “interrogare, generare questioni (…) provocano le intelligenze dei bambini generando inciampi fertili anche per gli adulti” (Guerra, 2017).

Un materiale “sempreverde”

Il materiale destrutturato, che sollecita il piano sensoriale, ma nutre anche quello simbolico e la dimensione narrativa, è aperto e inclusivo, valido per ogni stagione della vita “poiché in esso ciascuno può trovare risposta a bisogni specifici differenti relativamente ad età, interessi, competenze: laddove infatti, un materiale - come accade più facilmente con quelli non strutturati e come osservabile con quelli a elevata informalità quali quelli di scarto industriale o naturali - inviti ad utilizzi personali e non performativi, ognuno può trovare le proprie modalità per interagirvi.” (Guerra, 2017).

Dove trovare il materiale di scarto

Basta guardarsi in giro e già la nostra casa offre molteplici oggetti che, se non fosse per gli occhi curiosi dei bambini che posano il loro sguardo, butteremmo subito via: vasetti, tappi di sughero, plastica e metallo, anime di rotoli di carta, carta da imballaggio, cartoni e tanto altro. 

Esistono, poi, i centri, in Italia e all’estero, che si fanno promotori di un messaggio ecologico, estetico, etico, educativo ed economico: i centri di riciclaggio creativo REMIDA a Reggio Emilia e Bologna, Sc-Arti a Cinisello Balsamo, per esempio, offrono a questi materiali la possibilità di una seconda vita.

Qual è il ruolo dell’adulto

Non è la sola presenza del materiale ad innescare proficui apprendimenti nei bambini.
Il loro stupore, la loro curiosità il loro desiderio di montare, smontare e rimontare, di capire come funzionano le cose, per esprimersi ed esercitarsi ha bisogno di essere accompagnato dallo sguardo di un adulto altrettanto curioso e ricercatore quanto il bambino che ha di fronte. 

Solo così sarà in grado di cogliere la concentrazione, la serietà, il ragionamento scientifico, la ricerca della bellezza che si manifesta nel gioco di un bambino alle prese con i materiali di scarto e di recupero. 

Non ci resta quindi che augurare una buona giornata del riciclo a tutti!

 

Per approfondire: 

Materie Intelligenti. Il ruolo dei materiali non strutturati, naturali, artificiali negli apprendimenti di bambine e bambini.  (a cura di) M. Guerra, Ed. Junior, 2017

remida.reggiochildrenfoundation.org

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