COVID-19: Francesco salvo grazie a ECMO e trapianto dei polmoni

PUBBLICATO IL 29 MAGGIO 2020

Prima del trapianto, il ragazzo è stato ricoverato nella terapia intensiva del San Raffaele e per due mesi collegato alla macchina per la circolazione extracorporea 

Il coronavirus gli ha bruciato i polmoni ma la collaborazione tra i professionisti di due importanti strutture ospedaliere come l’IRCCS Ospedale San Raffaele e il Policlinico di Milano, gli ha salvato la vita. 

Questa è la storia di Francesco, un ragazzo di diciotto anni, sano e senza patologie pregresse, che a inizio marzo si ammala. Le sue condizioni si aggravano al punto tale da essere ricoverato e intubato nella terapia intensiva dell'IRCCS Ospedale San Raffaele, realizzata grazie alla raccolta fondi dei Ferragnez.

Ecco le tappe di una tragedia che sembrava inevitabile ma che, alla fine, si è trasformata in rinascita. 

Il ricovero in terapia intensiva e il ricorso all’ECMO

Francesco viene ricoverato nella terapia intensiva del San Raffaele il 6 marzo, ma solo due giorni dopo ha bisogno di essere intubato. 

Il virus è molto aggressivo e continua a danneggiare i polmoni tanto che il 23 marzo i medici dell'Unità di Terapia Intensiva cardiochirurgica del San Raffaele decidono di collegarlo alla macchina ECMO per la circolazione extracorporea. Una scelta estrema ma dovuta, visto che questa tecnica permette, in condizioni di severa insufficienza respiratoria e cardiaca, di dare riposo a cuore e polmoni. 

L’idea del trapianto dei polmoni

Con l’ECMO i medici del San Raffaele hanno tenuto in vita Francesco per 58 giorni, finché, constatando un peggioramento incessante, si sono confrontati con i colleghi del Policlinico di Milano e hanno deciso di tentare l’ultima risorsa: donare al giovane paziente dei polmoni nuovi. 

Una cosa mai fatta prima, se non in rari casi in Cina e una sola volta a Vienna, che gli stessi medici definiscono "un salto nel vuoto". 

"Qui, oltre alle competenze tecniche - racconta il professor Nosotti, direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia toracica all'Università degli Studi di Milano - devo sottolineare la caparbietà e il coraggio dei colleghi del San Raffaele che, invece di arrendersi, ci hanno coinvolto in una soluzione mai tentata prima nel mondo occidentale”. 

Verso il trapianto in tempi record

Il Centro nazionale trapianti si mette in moto e il 30 aprile Francesco viene inserito nella lista d’attesa urgente nazionale. E proprio quando le sue condizioni sembrano irreversibili viene individuato un organo idoneo, donato da una persona deceduta in un’altra regione e negativa al coronavirus, e immediatamente predisposto il prelievo e il trasporto dei polmoni a Milano. 

"Nel frattempo - continua Nosotti - i colleghi del San Raffaele affrontavano la delicata fase di trasporto del paziente nella nostra sala operatoria dedicata agli interventi Covid". 

Un trapianto è un intervento sempre delicato, ma lo è ancora di più quando tutto il personale della sala operatoria è pesantemente protetto dai dispositivi di protezione contro il virus, tra cui anche dei caschi ventilati, che impacciano i movimenti e affaticano gli esperti in modo importante, come testimonia il prof. Nosotti: "avevamo programmato un cambio di equipe chirurgica, così come di quella anestesiologica ed infermieristica ad intervalli regolari in modo da permettere ai colleghi di riprendere fiato".

Intervento riuscito

 L’intervento è stato complesso, ma per fortuna tutto va per il meglio e, dopo circa 12 ore, al paziente viene scollegata la circolazione extracorporea. Nella delicata gestione post-operatoria è stato utilizzato anche il plasma iperimmune.

Oggi Francesco è sveglio, collaborante, segue la fisioterapia e viene lentamente svezzato dal respiratore. Ci vorrà ancora del tempo, perché possa tornare a una vita il più possibile normale, ma forse il peggio è passato. 

Ora dovrà seguire una lunga riabilitazione, non tanto per l'infezione da coronavirus (dalla quale ormai è guarito), quanto per i 58 giorni che ha passato bloccato a letto, intubato e assistito dalle macchine.

 

 

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