Sincope cardiaca: che cos’è, come si diagnostica e chi colpisce

PUBBLICATO IL 21 NOVEMBRE 2019

La sincope o svenimento è una perdita di coscienza breve e temporanea da cui di solito ci si riprende in maniera completa e spontanea.

Questo evento è considerato benigno e non deve destare timori se è riconducibile ad un calo pressorio, ma è meritevole di ulteriori accertamenti se è di natura cardiaca.

Il  Dott. Amarild Cuko, Responsabile del Servizio di Elettrofisiologia e Aritmologia Clinica dell'Istituto Clinico San Rocco, ci spiega quando è consigliabile fare accertamenti approfonditi.

Che cos’è

La sincope cardiaca è una perdita di coscienza transitoria causata da una riduzione della frequenza cardiaca. Ma non solo.

Si tratta di un problema che può essere determinato da un disturbo del ritmo cardiaco come, per esempio, una bradicardia che si verifica solitamente nei soggetti anziani, o da una tachicardia solitamente più frequente nei soggetti giovani.

Ci sono, tuttavia, condizioni più gravi come l’infarto miocardico acuto o un’embolia polmonare, che possono avere proprio un evento sincopale, come prima manifestazione.

Come si scopre la sincope cardiaca

Come spiega lo specialista: “Fare una diagnosi di sincope cardiaca non è facile. La valutazione iniziale deve avvalersi di una buona anamnesi incentrata soprattutto sulla modalità di presentazione della sincope e sul contesto in cui si è verificata. Poi si esegue un esame obiettivo completo basato sulla misurazione della pressione arteriosa e di altri parametri.

È obbligatorio, in questi casi, sottoporsi ad un elettrocardiogramma basale in sede di visita e, se necessario, ad un holter cardiaco ECG delle 24 ore e ad un ecocardiogramma transtoracico”.

Chi non deve sottovalutare il rischio di uno svenimento 

Spiega il dottore: “I pazienti che già sanno di soffrire di una patologia cardiaca strutturale, coloro che presentano casi in famiglia di morte improvvisa.

È importante, inoltre, segnalare al proprio medico curante se la sincope è avvenuta durante uno sforzo, se prima di svenire il paziente ricorda una sensazione di cardiopalmo o se, infine, c’è familiarità verso malattie genetiche che possono a portare sincope, soprattutto nei soggetti giovani, come la sindrome di Brugada, la displasia artimogena del ventricolo destro e la sindrome di Wolff-Parkinson-White”.

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